domenica 25 agosto 2024

La Sacra di San Michele, monumento simbolo del Piemonte sul Monte Pirchiriano, alle porte di Torino: scoprite la sua storia risalente all'anno mille


Austera, imponente, magnifica e considerata dalla National Geographic uno dei venti luoghi mistici più suggestivi d'Europa
. La Sacra di San Michele fu edificata probabilmente tra il 950 e il 1000 d.c. sul monte Pirchiriano, nelle Alpi Cozie, come luogo di venerazione dell’Arcangelo Michele, in analogia a quanto avvenuto nel V secolo per Monte Sant’Angelo sul Gargano e nel 708 per Mont Saint Michel in Normandia. Fu costruito su uno sperone roccioso alto 962 metri dove Giovanni Vincenzo, discepolo di San Romualdo, aveva iniziato in quegli anni la sua vita ascetica. 


Giunse successivamente nel piccolo eremo un tal Ugo di Montboissier, ricco signore dalla vita discutibile che, per ottenere l’indulgenza, ricevette dal Papa il compito di costruire un’Abbazia. Il monastero venne quindi affidato ai Benedettini. Presto il luogo divenne un punto di sosta per i pellegrini ed assunse sempre più prestigio. Il monastero ottenne così l’autonomia affrancandosi dall’autorità del Vescovo ed estendendo i propri possedimenti in Italia e verso l’Europa, esercitando diritti civili, penali, amministrativi e spirituali. Dopo un periodo estremamente favorevole, seguì una fase di forte decadenza, inaugurata dal momento di mal governo dell’Abate Pietro di Fongeret. Nel 1379 Amedeo VI di Savoia chiese l’abolizione della figura dell’abate monaco, che venne sostituita dai commendatari. Iniziarono così quasi trecento anni di progressivo abbandono, che culminarono nel 1622 con la richiesta del Cardinal Maurizio a Papa Gregorio XV di sopprimere il monastero. La Sacra rimase quindi inabitata per due secoli. Nel 1836 l’ormai re Carlo Alberto decise di recuperare quello che era stato un vanto per la chiesa piemontese. Offrì quindi ad Antonio Rosmini, con l’accordo di Papa Gregorio XVI, l’amministrazione della Sacra e le poche rendite rimaste. Vennero trasferite nel monastero anche 24 salme di casa Savoia, conservate ancora oggi in pesanti sarcofagi di pietra. 

I Rosminiani abitano ancora oggi nell’imponente edificio, supportati da enti pubblici e privati. Anche la Regione, a partire dal ’94, anno di riconoscimento della Sacra quale Monumento simbolo del Piemonte, contribuisce economicamente, garantendone la sopravvivenza. Recenti le opere di rifacimento del tetto, il restauro del portale dello zodiaco, degli archi rampanti e del sepolcro dei monaci. Importante valore simbolico ha avuto la visita fatta da Giovanni Paolo II nel 1991 dove pare che il papa abbia detto: “Sono venuto quassù per venerare il Principe delle Milizie celesti ed implorare ancora una volta la sua protezione su tutta la Chiesa. Il silenzio, la solitudine, l'ascolto e la preghiera, qui favoriti da una incomparabile cornice naturale, artistica e storica, non possono non suscitare pensieri elevati e alimentare il cuore dell'uomo, sempre assetato di verità, che è Dio stesso”. Dal 2000, anno del giubileo, il percorso è divenuto accessibile anche ai disabili grazie alla sistemazione di ascensori. 


Nel 2005 è stata poi completata la posa di una grande statua di San Michele Arcangelo. Sul lato che guarda la Val di Susa sono visibili i ruderi di un antico edificio (il monastero nuovo) che doveva ospitare le strutture necessarie alla vita dei numerosi monaci durante gli anni di massimo splendore dell’ordine benedettino. Tra tutte svetta la Torre della Bell’Alda. La leggenda narra che la giovane da cui trae il nome la torre, volendo sfuggire ad alcuni soldati di ventura che la inseguivano, raggiunto il punto più alto, pregò intensamente e si gettò nel vuoto. Grazie alla sua fede si salvò, portata a terrà da alcuni angeli. Volendosi però poi vantare con i propri compaesani per l’accaduto, forse anche in cambio di soldi, decise di lanciarsi nuovamente, ma questa volta nessuno venne in suo soccorso. La chiesa che possiamo oggi ammirare, arditamente poggiata sulla cima del monte la cui punta forma la base di una delle colonne portanti, è frutto di successive rielaborazioni riconoscibili dalla presenza di più stili che vanno dal romanico al gotico. 

Caratteristici sono lo Scalone dei Morti, così chiamato poiché anticamente era contornato da tombe e la porta dello zodiaco, che rappresenta il trascorrere del tempo. La Sacra è raggiungibile in auto oppure a piedi, mediante due percorsi principali, uno che parte da Sant’Ambrogio, lungo il quale sono poste le stazioni della Via Crucis e uno che parte da Chiusa di San Michele, entrambi con un dislivello di 600 metri. 


Il sito ufficiale della Sacra è il seguente:    http://www.sacradisanmichele.com/