Dopo il grande successo di visite dello scorso gennaio, sabato 12 e domenica 13 aprile 2025 (orario 9-18) tornerà visibile gratuitamente per la gioia di grandi e piccini il Plastico dei treni in miniatura del Dopolavoro Ferroviario di Torino, collocato nei locali di Via Sacchi 63.
Iniziato
a costruire nel 1958 da Bertollo Lino, Nurisio Domenico e de Meo
Antonio, che in occasione grande apertura al pubblico delle officine
materiale rotabile assemblarono le loro tre realizzazioni, il grande
plastico comprende oltre 100 metri quadri di paesaggio, attraversati
da 250 metri di binari, percorsi da 20 treni, il tutto in scala 1:87.
L'attenzione del pubblico è sempre attirata da particolari come la
batteria di fuoco dello Chaberton, la linea filobus, il car system,
la funicolare, lo scalo merci, la salita all’eremo, l’ovovia, la
seggiovia, le piste di sci sotto la nevicata, il temporale seguito
dall’arcobaleno e, non ultimo, il porto canale con la chiusa.
Il plastico contiene anche una linea ferroviaria a scartamento ridotto (Hoe), che parte da una stazione intermedia ove transitano i treni normali e, facendo un lungo percorso, passa attraverso una piccola stazione fino a raggiungere un altro paese.
punto a punto. Queste a metà percorso si incontrano e con uno scambio si fiancheggiano per proseguire ognuna nel proprio senso di marcia.
Sempre con percorso su strada, trainato da doppi fili elettrici, scorre un filobus che, rispettando le fermate, si snoda su un discreto percorso attraversando il paese.
Un’ovovia raggiunge le parti più alte della montagna, dove ci sono glisciatori. Più in alto vi è ancora una seggiovia.
Nel weekend di apertura al pubblico, l'ingresso alla mostra sarà gratuito e regolato dai volontari del DLF che, in caso di grande affluenza, limiteranno la visita a 15 minuti.
Informazioni: 011-3352452 - 3342512135 oppure dlftorino@dlf.it
Sito ufficiale: https://dlftorino.it/
Aperto dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30 con ingresso gratuito, il museo è nato nel 2021 dalle donazioni private di alcuni ex ferrovieri ed è dedicato all’ingegnere Riccardo Bianchi, il primo direttore generale delle Ferrovie dello Stato nel 1905, quando Giolitti realizzò l’unificazione delle varie reti private trasformandole in un unico soggetto pubblico.
Nelle sue sale si possono ammirare importanti pezzi di storia della ferrovia: vestiario, oggetti d’epoca, libri e codici ferroviari ed un plastico degli anni sessanta.
La collezione dei berretti e caschi per la manutenzione del Museo Ferroviario di Torino Porta Nuova è una delle più cospicue e complete d'Italia, vantando i primi copricapi dall'epoca dell'istituzione delle F.S. il 5 luglio 1905 ad oggi. Il vestiario uniforme FS si presenta nei vari periodi storici, a partire dalla tenuta "cerata" impiegata a inizio '900 dal personale della manutenzione per proteggersi dalle intemperie fino ai moderni gilet dei dipendenti di Trenitalia addetti alla clientela.
Torino è stata per quasi un secolo la sede del 2° Battaglione Genio Ferrovieri (Esercizio) e un angolo del Museo Ferroviario di Torino Porta Nuova è dedicato proprio a loro, con effetti di vestiario militare e di attrezzature e pubblicazioni di servizio, assai simili alla dotazione ferroviaria (lanterne, paletta di comando, ecc.); il tutto è completato da fotografie e quadri delle Caserme di Torino, Chivasso e Castelmaggiore, che hanno ospitato tale Specialità dell'Esercito Italiano. Nei piani inferiori di uno scaffale trovano posto anche alcuni cimeli (casse ed elementi della divisa come elmetto e bracciale) della Croce Rossa Militare , operante in guerra con i treni ospedale e nei Posti di Soccorso Ferroviari nelle maggiori stazioni come Torino Porta Nuova.
Il Museo Ferroviario di Torino Porta Nuova è comunque visitabile anche lungo l'arco dell'ano su richiesta. Contattate la responsabile Margherita Sardella alla seguente e-mail: marghe.sardella@libero.it






Grazie per l'articolo, dettagliato e ricco di particolari, hai espresso la storia e il valore delle Fs..
RispondiEliminaGrazie a te! Un abbraccio!
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