mercoledì 9 aprile 2025

Il grande plastico del Dopolavoro Ferroviario di Torino e il Museo Ferroviario di Porta Nuova riaprono le porte al pubblico ad ingresso libero sabato 12 e domenica 13 aprile 2025


Dopo il grande successo di visite dello scorso gennaio, sabato 12 e domenica 13 aprile 2025 (orario 9-18) tornerà visibile gratuitamente per la gioia di grandi e piccini il Plastico dei treni in miniatura del Dopolavoro Ferroviario di Torino, collocato nei locali di Via Sacchi 63.

Iniziato a costruire nel 1958 da Bertollo Lino, Nurisio Domenico e de Meo Antonio, che in occasione grande apertura al pubblico delle officine materiale rotabile assemblarono le loro tre realizzazioni, il grande plastico comprende oltre 100 metri quadri di paesaggio, attraversati da 250 metri di binari, percorsi da 20 treni, il tutto in scala 1:87. L'attenzione del pubblico è sempre attirata da particolari come la batteria di fuoco dello Chaberton, la linea filobus, il car system, la funicolare, lo scalo merci, la salita all’eremo, l’ovovia, la seggiovia, le piste di sci sotto la nevicata, il temporale seguito dall’arcobaleno e, non ultimo, il porto canale con la chiusa. 

Il movimento dei treni è dato da un trasformatore-reostato che, girando una manopola, aumenta o diminuisce la velocità. I locomotori elettrici prendono corrente da un pattino della rotaia centrale; deviandolo dal pattino, si può invece prendere corrente dalla linea aerea. Per quanto riguarda le locomotive o i diesel, questi prendono corrente solo dal pattino della terza rotaia. Alle locomotive, non tutte, è applicato un dispositivo nel fumaiolo, che con del liquidospeciale può sbuffare il fumo in modo reale. Questi treni, detti “analogici”, hanno la caratteristica del fumo ma, da qualche anno, sono stati introdotti i treni Digitali, comandati da un reostato diverso, dotato di sensori che, oltre ad avere il dispositivo del fumo, consentono di simulare il fischio, il rumore degli stantuffi, la chiusura delle porte, il fischietto del capo stazione, la frenata del treno ed altri rumori ancora.

Il plastico contiene anche una linea ferroviaria a scartamento ridotto (Hoe), che parte da una stazione intermedia ove transitano i treni normali e, facendo un lungo percorso, passa attraverso una piccola stazione fino a raggiungere un altro paese.

Vi è pure una ferrovia di montagna composta da due motrici, trainate da cavo, che vanno da
punto a punto. Queste a metà percorso si incontrano e con uno scambio si fiancheggiano per proseguire ognuna nel proprio senso di marcia.

Una vera chicca del plastico è il percorso su strada dei camion, pullman ed altri mezzi, ognuno con motore indipendente, alimentato da batteria ricaricabile. Questi, seguono la strada, tramite un circuito che permette loro di fermarsi anche in caso di incrocio.

Sempre con percorso su strada, trainato da doppi fili elettrici, scorre un filobus che, rispettando le fermate, si snoda su un discreto percorso attraversando il paese.

Un’ovovia raggiunge le parti più alte della montagna, dove ci sono glisciatori. Più in alto vi è ancora una seggiovia.

Nel weekend di apertura al pubblico, l'ingresso alla mostra sarà gratuito e regolato dai volontari del DLF che, in caso di grande affluenza, limiteranno la visita a 15 minuti.

Informazioni: 011-3352452 - 3342512135 oppure dlftorino@dlf.it

Sito ufficiale:  https://dlftorino.it/

 

In contemporanea potrete anche visitare il Museo Ferroviario di Torino Porta Nuova, ospitato nei locali che si affacciano sul binario numero 20, a fine pensilina, della stazione di Porta Nuova.

Aperto dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30 con ingresso gratuito, il museo è nato nel 2021 dalle donazioni private di alcuni ex ferrovieri ed è dedicato all’ingegnere Riccardo Bianchi, il primo direttore generale delle Ferrovie dello Stato nel 1905, quando Giolitti realizzò l’unificazione delle varie reti private trasformandole in un unico soggetto pubblico.

Nelle sue sale si possono ammirare importanti pezzi di storia della ferrovia: vestiario, oggetti d’epoca, libri e codici ferroviari ed un plastico degli anni sessanta.

I libri storici trattano la storia delle Ferrovie a partire dalla loro nascita in Europa (Inghilterra 27 settembre 1825 Stokton-Darlington), in Italia (3 ottobre 1939 Napoli-Portici) e in Piemonte (24 settembre 1848).

La collezione dei berretti e caschi per la manutenzione del Museo Ferroviario di Torino Porta Nuova è una delle più cospicue e complete d'Italia, vantando i primi copricapi dall'epoca dell'istituzione delle F.S. il 5 luglio 1905 ad oggi.  Il vestiario uniforme FS si presenta nei vari periodi storici, a partire dalla tenuta "cerata" impiegata a inizio '900 dal personale della manutenzione per proteggersi dalle intemperie fino ai moderni gilet dei dipendenti di Trenitalia addetti alla clientela.

I cimeli ferroviari, custoditi in appositi armadi con vetrine illuminate per una loro più agevole visione, si presentano suddivisi per settori, che vanno dalla circolazione e movimento diretto dai Capi Stazione, ad attrezzi e pezzi di locomotive e carrozze di competenza del personale Trazione e Materiale o meglio Macchinisti e Verifica. Presente anche la ricostruzione di uno sportello della "Biglietteria di competenza dei Capi Gestione ed Assistenti commerciali allo sportello", più conosciuti popolarmente come "bigliettai".

Torino è stata per quasi un secolo la sede del 2° Battaglione Genio Ferrovieri (Esercizio) e un angolo del Museo Ferroviario di Torino Porta Nuova è dedicato proprio a loro, con effetti di vestiario militare e di attrezzature e pubblicazioni di servizio, assai simili alla dotazione ferroviaria (lanterne, paletta di comando, ecc.); il tutto è completato da fotografie e quadri delle Caserme di Torino, Chivasso e Castelmaggiore, che hanno ospitato tale Specialità dell'Esercito Italiano. Nei piani inferiori di uno scaffale trovano posto anche alcuni cimeli (casse ed elementi della divisa come elmetto e bracciale) della Croce Rossa Militare , operante in guerra con i treni ospedale e nei Posti di Soccorso Ferroviari nelle maggiori stazioni come Torino Porta Nuova. 

Il  Museo Ferroviario di Torino Porta Nuova è comunque visitabile anche lungo l'arco dell'ano su richiesta. Contattate la responsabile Margherita Sardella alla seguente e-mail: marghe.sardella@libero.it

 

2 commenti:

  1. Margherita Sardella9 aprile 2025 alle ore 19:01

    Grazie per l'articolo, dettagliato e ricco di particolari, hai espresso la storia e il valore delle Fs..

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