domenica 23 luglio 2017

Al Filatoio di Caraglio la mostra "Perchè Kimono oggi". Un viaggio nell'estetica giapponese attraverso 100 kimono originali

Se nelle prossime settimane desiderate allontanarvi dalla città per una gita fuoriporta che possa avere anche dei piacevoli risvolti culturali, vi suggerisco di recarvi al Filatoio di Caraglio (Via Giacomo Matteotti, Caraglio, CN), che da domenica 23 luglio a domenica 5 novembre ospiterà la mostra “Perché Kimono oggi”.
Attraverso l’esposizione di 100 Kimono originali, è possibile compiere un viaggio virtuale nel mondo dell’estetica giapponese. I kimono provengono da una più estesa Collezione privata, composta da oltre 700 capi sia per uso quotidiani, sia destinati alle cerimonie familiari del periodo Meiji (1868-1912), Taishō (1912/1926) e del primo ventennio del periodo Shōwa (1926/1945)

La mostra, realizzata su progetto di Consolata Pralormo, curata da Nancy Stetson Martin insieme alla giornalista Fabiola Palmeri, illustra efficacemente scorci di vita e paesaggi raccontati attraverso motivi decorativi, colori, rappresentazioni naturalistiche. Una cultura visiva di origini antiche, fatta di segni dal profondo valore simbolico. 

“Il linguaggio del decoro va studiato - sostiene Nancy Martin Stetson - il suo luogo di esposizione privilegiato è il kimono, che ci fa intravedere un mondo ordinato e forse felice, raccontato in segni… È questo mondo, attraverso i suoi motivi, i suoi pattern e i suoi colori, che vogliamo raccontare”.

Il percorso si snoda attraverso quattro sezioni dedicate rispettivamente al succedersi delle stagioni, al paesaggio, all’acqua e all’arte. La prima sala, quella sulle stagioni, parla della necessaria armonia tra uomo e natura. Questa visione di una relazione profonda ed imprescindibile emerge con forza nel decoro del kimono, nel quale gli elementi simbolici ci raccontano le fasi lunari, lo sbocciare di una pianta, il risveglio delle formiche, la rugiada notturna, fiori, foglie ossia tutto quello che il poeta Kenkō nel XIII Secolo descrisse come “la struggente bellezza del mondo”. Nella seconda sala, dedicata al paesaggio, alcune fodere interne di kimono presentano ancora dettagliati dipinti a china, considerati una rarità a causa degli effetti dannosi sul tessuto che l’inchiostro provoca nel tempo. I paesaggi ritratti sono quelli del leggendario mondo rurale, protagonista di poesie e racconti, mitizzato da sempre nell’arte. La terza sala è dedicata all’acqua, elemento imprescindibile per il Giappone che, essendo un arcipelago di quasi 7.000 isole, ne è totalmente circondato. L’acqua assume simbolicamanete la valenza di una forza creatrice che permea tanto la vita quanto l’arte.. L’ultima sala sottolinea la correlazione tra kimono, arte e moda e qui trionfano quindi colore, forme geometriche, logo e decori. Il kimono infatti è anche spunto di ispirazione per l’arte occidentale dalla fine del 1800 ai giorni nostri. Ha influenzato, tra gli altri, Vincent Van Gogh, Claude Monet e Gustav Klimt, fino a Mondrian e Maria Lai, continua ancora oggi a ispirare artisti, fra i quali Takashi Murakami ed il giovane Yoshiyasu Tamura. Il kimono è elemento di ispirazione per Fashion Designer come Issey Miyake e Rei Kawakubo, ma anche per il kimono designer Shinobu Baba, che ovviamente li adatta ai nostri tempi, con contaminazioni tra grafica e cinematografica contemporanea.

La scelta del filatoio di Caraglio come location non è casuale: quando nel 1868 il Giappone si apre al mondo con la restaurazione Meiji, i setaioli Italiani sono già nel paese da diversi anni per approvvigionarsi dei bachi Giapponesi, gli unici a resistere alla pebrina, una malattia che impedisce al baco di produrre il prezioso filo. Furono dunque i semai, i setaioli Italiani in Giappone, i primi ad instaurare un importante rapporto di fiducia e conoscenza con il paese e tra i semai piemontesi, uniti nella “Società Bacologica Torinese”, alcuni erano proprio di Caraglio. Il Filatoio di Caraglio, è il più antico setificio in Europa ancora esistente, l’unico ad essere stato recuperato come Museo e spazio espositivo. 

Accompagna la mostra un catalogo a cura di Paola Gribaudo edizione Gli Ori.
La mostra “Y kimono now” è realizzata grazie al contributo di Fondazione CRT, Fondazione CRC, Compagnia di San Paolo, e Banca di Caraglio.

Altre informazioni:  www.filatoiocaraglio.it

Nessun commento:

Posta un commento