Passeggiando
lungo via Po quasi non si scorge, inserita com'è nella cornice dei portici,
la bella facciata della Chiesa della SS. Annunziata, sita al
numero 45. Forse l’avrete notata nel periodo delle festività
natalizie, quando ospita lo storico presepe meccanico. Ma le ragioni
per osservarla con maggiore attenzione sono numerose.
E’ stata
edificata tra il 1915 ed il 1935, su progetto dell'ing. Giuseppe
Gallo, in prossimità di una precedente costruzione, l’antico
edificio di culto, realizzato dall'ing. Carlo Morello, a partire dal
1648, su commissione della Confraternita della SS Annunziata.
Per decisione del Comune, la vecchia chiesa dovette essere distrutta,
sia poiché la sua ampiezza era divenuta insufficiente per ospitare i
fedeli, sia per permettere l'apertura di quella che diverrà via S.
Ottavio. Così avvenne nel 1926.
La
costruzione di una nuova chiesa poneva il problema del suo
inserimento all'interno di una via caratterizzata da edifici
castellamontiani. L'edificazione non poteva avvenire che in "stile",
secondo una prassi ormai consolidata. Nella costruzione della nuova
Chiesa della SS. Annunziata la prima fase del cantiere (1918 -
1926) riguardò la Cappella dell'Addolorata e la galleria di
accesso (ora denominata Galleria degli Artisti), insieme con
l'abside, la Sacrestia e la Casa parrocchiale. Nella Cappella
dell'Addolorata, aperta al culto il 1 agosto 1926, si svolsero tutte
le funzioni religiose sino al 26 ottobre 1929, data di consacrazione
del nuovo edificio. La Cappella si presenta composta da tre navate,
di cui quella centrale è conclusa con un'abside semicircolare
coperta da volta a botte e catino terminale. Lungo i lati maggiori
della cappella, superiormente alle navate laterali, si sviluppano i
due matronei; al centro della navata l'incrocio delle volte a botte è
sormontato da una cupola ellissoidale, raccordata alle volte con
quattro pennacchi sferici.
Sono stati
realizzati numerosi interventi, parte di un Programma Generale di
Restauro e Valorizzazione del complesso della SS.Annunziata, avviato
a partire dal 1996, per il quale è stato ottenuto il Nulla-Osta
della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del
Piemonte.
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