giovedì 22 febbraio 2018

Alla GAM di Torino nel cinquantenario del '68 tutta l'arte rivoluzionaria di Renato Guttuso attraverso sessanta opere


Dal 23 febbraio la GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino dedica una importante esposizione alla pittura di Renato Guttuso (Bagheria, Palermo 1911 - Roma 1987), curata da Pier Giovanni Castagnoli, con la collaborazione degli Archivi Guttuso. Il titolo è "L’arte rivoluzionaria nel cinquantenario del ’68" e si occupa di un artista che e stato figura nodale nel dibattito concernente i rapporti tra arte e società.

La mostra raccoglie circa 60 opere provenienti da importanti musei e collezioni pubbliche e private europee, in particolare tele di soggetto politico e civile, dipinte dall’artista lungo un arco di tempo che corre dalla fine degli anni Trenta alla metà degli anni Settanta. Esplicito il suo identificarsi con i valori della rivoluzione di ottobre, fatto che lo induceva a dichiarare: “L’arte è umanesimo e il socialismo è umanesimo”. Secondo Guttuso l’arte, nel suo caso la pittura, può e deve svolgere una funzione civile ed è costitutivamente dotata di una valenza profondamente morale. 


Fra le opere, il dipinto Fucilazione in campagna del 1938, ispirato alla fucilazione di Federico Garcia Lorca, sul tema delle lotte per la libertà, ma anche la condanna della violenza nazista, nei disegni del Gott mit uns (1944); una sorta di epica popolare contraddistingue opere come Marsigliese contadina, 1947 o Lotta di minatori francesi, 1948. Degli anni Sessanta Vietnam (1965) è Giovani innamorati (1969) e più tardi, i Funerali di Togliatti (1972) in cui si condensa la storia delle lotte e delle speranze di un popolo e le ragioni della militanza di un uomo e di un artista.

Ma la mostra offre anche un repertorio variegato di opere di differente soggetto: ritratti e autoritratti, paesaggi, nature morte, nudi, vedute di interno, scene di conversazione. Quadri tutti coevi ai tempi di esecuzione dei dipinti di ispirazione politica e sociale, selezionati con il proposito di offrire prova dei traguardi di alta qualità formale conquistati da Guttuso nell’esercizio della pittura. Che, come precisa il curatore Pier Giovanni Castagnoli, “per comodità, potremmo chiamare pura, con l’intendimento di saggiare, attraverso il confronto dei diversi orizzonti immaginativi, l’intensità dei risultati raggiunti su entrambi i versanti ideativi su cui si è esercitato il suo impegno di pittore e poter consegnare infine all’esposizione, pur nel primato assegnato al cardine tematico su cui la mostra si incerniera, un profilo ampiamente rappresentativo della ricchezza dei registri espressivi presenti nel ricchissimo catalogo della sua opera e della poliedrica versatilità del suo estro creativo”. 
 

Carolyn Christov-Bakargiev, Direttore della GAM, aggiunge: “Nel secondo dopoguerra negli ambienti della cultura di sinistra si discuteva tra avanguardia formalista e realismo figurativo. Ci si chiedeva quale fosse più rivoluzionaria e quale più reazionaria. Oggi, paradossalmente, nell’era della realtà aumentata e della virtualità, la pittura di Guttuso può sembrarci tanto reale e materica quanto il mondo che stiamo perdendo”.

La mostra è accompagnata da un catalogo, edito da Silvana Editoriale, con saggi di Pier Giovanni Castagnoli, Elena Volpato, Fabio Belloni, Carolyn Christov-Bakargiev e un’antologia di scritti di Renato Guttuso.

Per noi l’arte non può essere antiumana,
nel nostro presente, anzi, cerchiamo di cogliere
i fermenti opposti a tanto rassegnato pragmatismo”.
Renato Guttuso

Inaugurazione:giovedì 22 febbraio ore 18
Dal 23 febbraio al 24 giugno 2018

GAM – GALLERIA CIVICA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA - Via Magenta, 31 - 10128 Torino

Orari di apertura: da martedì a domenica: 10.00 - 18.00, lunedì chiuso.
Biglietti: Intero 12€ Ridotto 9€ Ingresso libero Abbonamento Musei e Torino Card


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