Dal
23 febbraio la GAM
- Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
dedica una importante esposizione alla pittura di Renato
Guttuso
(Bagheria, Palermo 1911 - Roma 1987), curata da Pier
Giovanni Castagnoli,
con la collaborazione degli Archivi
Guttuso.
Il titolo è "L’arte
rivoluzionaria nel cinquantenario del ’68"
e si occupa di un artista che e stato
figura nodale nel dibattito concernente i rapporti tra arte e
società.
La mostra raccoglie
circa 60
opere
provenienti da importanti musei e collezioni pubbliche e private
europee, in particolare tele
di soggetto politico e civile,
dipinte dall’artista lungo un arco di tempo che corre dalla fine
degli anni Trenta alla metà degli anni Settanta. Esplicito
il suo identificarsi con i valori della rivoluzione di ottobre, fatto
che lo induceva a dichiarare: “L’arte
è umanesimo e il socialismo è umanesimo”.
Secondo Guttuso l’arte,
nel suo caso la pittura,
può e deve svolgere una funzione civile
ed è costitutivamente dotata di una valenza profondamente morale.
Fra le opere, il dipinto Fucilazione in campagna del 1938, ispirato alla fucilazione di Federico Garcia Lorca, sul tema delle lotte per la libertà, ma anche la condanna della violenza nazista, nei disegni del Gott mit uns (1944); una sorta di epica popolare contraddistingue opere come Marsigliese contadina, 1947 o Lotta di minatori francesi, 1948. Degli anni Sessanta Vietnam (1965) è Giovani innamorati (1969) e più tardi, i Funerali di Togliatti (1972) in cui si condensa la storia delle lotte e delle speranze di un popolo e le ragioni della militanza di un uomo e di un artista.
Ma
la mostra offre anche un repertorio variegato di opere di differente
soggetto: ritratti
e autoritratti,
paesaggi,
nature
morte,
nudi,
vedute
di interno, scene di conversazione.
Quadri tutti coevi ai tempi di esecuzione dei dipinti di ispirazione
politica e sociale, selezionati con il proposito di offrire prova dei
traguardi di alta qualità formale conquistati da Guttuso
nell’esercizio della pittura. Che, come precisa il curatore Pier
Giovanni Castagnoli, “per
comodità, potremmo chiamare pura,
con l’intendimento di saggiare, attraverso il confronto dei diversi
orizzonti immaginativi, l’intensità dei risultati raggiunti su
entrambi i versanti ideativi su cui si è esercitato il suo impegno
di pittore e poter consegnare infine all’esposizione, pur nel
primato assegnato al cardine tematico su cui la mostra si incerniera,
un profilo ampiamente rappresentativo della ricchezza dei registri
espressivi presenti nel ricchissimo catalogo della sua opera e della
poliedrica versatilità del suo estro creativo”.
Carolyn
Christov-Bakargiev,
Direttore della GAM, aggiunge: “Nel
secondo dopoguerra
negli
ambienti della cultura di sinistra si discuteva tra avanguardia
formalista e realismo figurativo. Ci si chiedeva quale fosse più
rivoluzionaria e quale più reazionaria. Oggi, paradossalmente,
nell’era della realtà aumentata e della virtualità, la pittura di
Guttuso può sembrarci tanto reale e materica quanto il mondo che
stiamo perdendo”.
La
mostra è accompagnata da un catalogo,
edito da Silvana Editoriale, con saggi di Pier
Giovanni Castagnoli, Elena Volpato, Fabio Belloni, Carolyn
Christov-Bakargiev e un’antologia di scritti di Renato Guttuso.
“Per
noi l’arte non può essere antiumana,
nel
nostro presente, anzi, cerchiamo di cogliere
i
fermenti opposti a tanto rassegnato pragmatismo”.
Renato
Guttuso
Inaugurazione:giovedì 22 febbraio ore 18
Dal
23 febbraio al 24 giugno 2018
GAM
– GALLERIA CIVICA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA - Via
Magenta, 31 - 10128 Torino
Orari
di apertura:
da martedì a domenica: 10.00 - 18.00, lunedì chiuso.
Biglietti:
Intero
12€ Ridotto 9€ Ingresso
libero Abbonamento Musei e Torino Card



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