sabato 5 gennaio 2019

APPROFONDIMENTI: l'antica Abbazia benedettina di Fruttuaria a San Benigno Canavese. Tra i più grandiosi complessi monastici dell’Italia settentrionale


A poco più di 20 km da Torino, nel comune di San Benigno Canavese, si trova l’Abbazia di Fruttuaria, edificio originariamente in stile romanico, ristrutturato nel ‘700 secondo il gusto barocco e neoclassico.
La fondazione dell’abbazia si deve a Guglielmo da Volpiano, costruttore e restauratore di numerosi edifici religiosi in Piemonte e Francia. I lavori ebbero inizio il 23 febbraio del 1003, al cospetto del vescovo di Ivrea Ottobiano e del re d’Italia Arduino. L’ubicazione prescelta era quella del feudo di Gugliemo, in una località ove avveniva all’epoca la riproduzione degli agnelli, fructus in latino medievale e da qui il nome di Fruttuaria. 
 
Il completamento dell’abbazia risale agli anni 1006-1007 e fino al 1027, anno della bolla pontificia di Giovanni XIX, il monastero rimase indipendente da Roma. I monaci vi seguivano la regola benedettina secondo i canoni della riforma cluniacense. Il periodo di massimo splendore si colloca tra XII e XIII secolo: oltre a possedere alle proprie dipendenze chiese in Italia, Francia ed Austria, gli abati governavano direttamente le terre di San Benigno, Montanaro, Lombardore e Feletto e potevano persino battere moneta.
Seguì un progressivo declino culminato nel 1477 con la perdita del privilegio di nominare l’abate, sostituito da un “commendatario” mandato da Roma. Nel 1585 papa Sisto V, deciderà per la soppressione del monastero che diverrà una collegiata di preti secolari.
Dopo anni bui, nel 1741 il papa decise di rinunciare al possesso delle terre abbaziali occupate militarmente da Vittorio Amedeo II di Savoia. Il nuovo abate commendatario, Carlo Vittorio Amedeo Ignazio delle Lanze, decise quindi di riportare Fruttuaria al suo antico splendore e nel 1770 fece abbattere gli edifici romanici, con l’eccezione del campanile, che si può ammirare ancora oggi, e fece realizzare dagli architetti Vittone e Quarini una nuova costruzione ispirata alla Basilica di San Pietro.


Con la metà del 1800 la chiesa diverrà una normale parrocchia e gli edifici annessi saranno affidati ai salesiani di Don Bosco. Solo nel 1952 il parroco di San Benigno riceverà nuovamente dal Papa il titolo di abate.
Nel 1979, durante i lavori di posa dell’impianto di riscaldamento, riemerse un mosaico risalente al 1066. La Soprintendenza Archeologica del Piemonte promosse quindi ulteriori scavi che portarono al ritrovamento di altri mosaici, ma soprattutto al recupero delle fondazioni della chiesa romanica.
A partire dal 2004 è aperto un percorso di visita che si snoda sotto la pavimentazione dell’attuale chiesa e che consente di ammirare le parti più antiche dell’abbazia.
Osservando l’edificio dall’esterno, è possibile apprezzare la torre campanaria, come già sottolineato, ancora l’originaria in stile romanico. E’ collocata sul lato nord della chiesa ed è costruita con blocchi di pietra accuratamente squadrati; ha sezione quadrata di circa 10 metri di lato, con muri di 2,5 metri di spessore e s'innalza per 33 metri di altezza Numerose monofore e bifore alleggeriscono la struttura. All'interno del campanile esistono due cappelle sovrapposte; in una di esse si trova un affresco raffigurante una Madonna col Bambino che risale alla prima decade dell'XI secolo.

Dall’analisi delle fondamenta poste sotto la chiesa nuova, si è potuto risalire a quale fosse la planimetria dell’edificio abbaziale progettato da Guglielmo da Volpiano. La chiesa doveva possedere tre navate con un esteso transetto. E’ ancora intuibile la presenza di un altare (l'altare della Croce) posto di fronte alla cosiddetta "rotonda del Santo Sepolcro", fulcro della liturgia celebrata a Fruttuaria.

I mosaici emersi durante gli scavi sono i resti del raffinato pavimento realizzato con tessere calcaree bianche e nere che disegnano motivi geometrico-vegetali e figure di animali fantastici. Particolarmente suggestivo è il pannello rettangolare posto a sud dell'altare della Croce, che mostra due grifi che si affrontano e tra di essi la raffigurazione del cosiddetto albero della vita.


Nel caso desideriate visitare la struttura, ecco alcune informazioni utili:

ABBAZIA DI FRUTTUARIA
Piazza Cardinale delle Lanze 1
Le visite sono a cura dell’Associazione Amici di Fruttuaria.
Info gruppi e prenotazioni:
tel. 011 9880487 – 338 4128795 – e-mail: no.ma@libero.it


Aperture ordinarie
Prima e terza domenica del mese, dalle 15.00 alle 17.00
Visite infrasettimanali per gruppi o scolaresche su appuntamento  Agosto chiuso
Biglietti: Ingresso gratuito




















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