Con
un incremento del 27,82% rispetto all'anno precedente e
461.250 visitatori anche
i Musei Reali chiudono un 2018 decisamente positivo, segno della
bontà del progetto di valorizzazione
dei musei statali promosso dal Ministero, con la costituzione degli
istituti dotati di autonomia speciale. Si pensi che al 31 dicembre
2015 i visitatori erano 307.350 ed in solo tre anni l’incremento è
stato del 50,07%.
L’appuntamento
più importante del 2018 è stata come potete immaginare la
riapertura della
Cappella della Sindone
realizzata da Guarino
Guarini,
che è tornata finalmente accessibile al pubblico lo scorso 27
settembre a ventuno anni di distanza dal disastroso incendio, con il
taglio del nastro alla presenza del Ministro per i beni e le attività
culturali Alberto Bonisoli. Ma i restauri sono proseguiti nel Palazzo
Reale con la restituzione del Gabinetto
del segreto maneggio degli affari di Stato
di
Pietro
Piffetti, uno
dei più preziosi tesori dell’ebanisteria europea del Settecento, e
proseguiranno nel 2019 con il recupero dell’ala nord degli
appartamenti di rappresentanza.
Poi
ci sono le molte mostre prodotte dai Musei
Reali nel
2018 (Piranesi,
Carlo Alberto archeologo in Sardegna, Frank Horvat, Anche le statue
muoiono, Il silenzio sulla tela e
Armando
Testa),
nate anche dalla collaborazione con importanti istituzioni, quali
Bozar – Palais des Beaux Arts di Bruxelles, il MART di Rovereto, il
Museo Egizio e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Oltre
ai molteplici appuntamenti legati alle attività
educative
e ai momenti di approfondimento
sul
vasto e variegato patrimonio delle collezioni reali, tra cui meritano
di essere ricordati i percorsi proposti dalla Biblioteca Reale (La
fortuna di Dante, La cucina di buon gusto, Le meraviglie di Roma
e Il
testamento del Capitano,
in corso), gli appuntamenti alla Galleria Sabauda, nello Spazio
Confronti, legati alle nuove acquisizioni (Carol Rama e Subleyras) e
quelli dello Spazio Scoperte, con le fotografie di Marilaide
Ghigliano e ora con gli acquerelli di Giuseppe Bagetti (fino al 31
marzo). Infine, i progetti di cooperazione, come Visioni
Reali,
un percorso attraverso i musei realizzato dagli studenti dello IED di
Torino.
Poichè
le mostre realizzate nel 2018
in
collaborazione con soggetti esterni hanno un conteggio di biglietti
separato da quello dei musei, in particolare Miró!
Sogno e colore (31.674
ingressi tra il 1° gennaio e il 4 febbraio) e Van
Dyck. Pittore di corte,
con 22.708 ingressi (dal 16 novembre al 30 dicembre, aperta fino al
17 marzo), il numero di visitatori complessivo sale addirittura a
515.632.
Per
quanto riguarda il 2019, cominciate a prepararvi per tre grandiosi
appuntamenti.
Il
primo è la mostra Leonardo
da Vinci. Disegnare il futuro
a
partire dal 15 aprile, incentrata intorno al nucleo di autografi di
Leonardo conservati alla Biblioteca Reale di Torino, che comprende
tredici disegni acquistati dal re Carlo Alberto nel 1840, e il
celebre Codice
sul volo degli uccelli,
i nudi per la Battaglia
d’Anghiari,
i cavalli per i monumenti Sforza e Trivulzio, lo straordinario studio
per l’angelo della Vergine
delle Rocce,
noto come Volto
di fanciulla.
Oltre all’unicum, il celeberrimo Ritratto
di vecchio,
ritenuto l’Autoritratto
di
Leonardo.
Il
secondo in programma a maggio è la mostra dedicata a
Riccardo Gualino,
collezionista, mecenate e imprenditore piemontese dai molteplici
interessi, di cui nel 2019 ricorreranno i 140 anni dalla nascita.
Infine
l'avvio dell’ultima parte dei lavori nella Cappella di Guarini, con
il restauro “a vista” dell’altare
di Antonio Bertola,
mentre proseguiranno anche i lavori di completamento e di
arricchimento dei Giardini
Reali e
quelli finalizzati a migliorare l’accessibilità e l’accoglienza.
“Il
2018 è stato un anno di grandi risultati” - ha commentato Enrica
Pagella,
Direttrice dei Musei Reali di Torino - “frutto di un bel lavoro di
squadra che si è imposto nonostante le molte difficoltà che ancora
dobbiamo fronteggiare, prima fra tutte la carenza di personale. Ma i
dati dimostrano lo straordinario potenziale dei Musei Reali e il loro
valore per la città e per il territorio. Mi preme sottolineare che
questo traguardo non sarebbe stato possibile senza il sostegno
costante della Compagnia
di San Paolo,
della Consulta
per
la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e della
Fondazione La
Stampa – Specchio dei Tempi,
che credono nello sviluppo dei musei e della cultura come leva per il
benessere e la crescita delle comunità”.


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