giovedì 3 gennaio 2019

Dalla Cappella della Sindone a Van Dyck, i Musei Reali Torino segnano +27,82% nel 2018, in attesa di Leonardo e Gualino

Con un incremento del 27,82% rispetto all'anno precedente e 461.250 visitatori anche i Musei Reali chiudono un 2018 decisamente positivo, segno della bontà del progetto di valorizzazione dei musei statali promosso dal Ministero, con la costituzione degli istituti dotati di autonomia speciale. Si pensi che al 31 dicembre 2015 i visitatori erano 307.350 ed in solo tre anni l’incremento è stato del 50,07%.

L’appuntamento più importante del 2018 è stata come potete immaginare la riapertura della Cappella della Sindone realizzata da Guarino Guarini, che è tornata finalmente accessibile al pubblico lo scorso 27 settembre a ventuno anni di distanza dal disastroso incendio, con il taglio del nastro alla presenza del Ministro per i beni e le attività culturali Alberto Bonisoli. Ma i restauri sono proseguiti nel Palazzo Reale con la restituzione del Gabinetto del segreto maneggio degli affari di Stato di Pietro Piffetti, uno dei più preziosi tesori dell’ebanisteria europea del Settecento, e proseguiranno nel 2019 con il recupero dell’ala nord degli appartamenti di rappresentanza.

Poi ci sono le molte mostre prodotte dai Musei Reali nel 2018 (Piranesi, Carlo Alberto archeologo in Sardegna, Frank Horvat, Anche le statue muoiono, Il silenzio sulla tela e Armando Testa), nate anche dalla collaborazione con importanti istituzioni, quali Bozar – Palais des Beaux Arts di Bruxelles, il MART di Rovereto, il Museo Egizio e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Oltre ai molteplici appuntamenti legati alle attività educative e ai momenti di approfondimento sul vasto e variegato patrimonio delle collezioni reali, tra cui meritano di essere ricordati i percorsi proposti dalla Biblioteca Reale (La fortuna di Dante, La cucina di buon gusto, Le meraviglie di Roma e Il testamento del Capitano, in corso), gli appuntamenti alla Galleria Sabauda, nello Spazio Confronti, legati alle nuove acquisizioni (Carol Rama e Subleyras) e quelli dello Spazio Scoperte, con le fotografie di Marilaide Ghigliano e ora con gli acquerelli di Giuseppe Bagetti (fino al 31 marzo). Infine, i progetti di cooperazione, come Visioni Reali, un percorso attraverso i musei realizzato dagli studenti dello IED di Torino.

Poichè le mostre realizzate nel 2018 in collaborazione con soggetti esterni hanno un conteggio di biglietti separato da quello dei musei, in particolare Miró! Sogno e colore (31.674 ingressi tra il 1° gennaio e il 4 febbraio) e Van Dyck. Pittore di corte, con 22.708 ingressi (dal 16 novembre al 30 dicembre, aperta fino al 17 marzo), il numero di visitatori complessivo sale addirittura a 515.632.

Per quanto riguarda il 2019, cominciate a prepararvi per tre grandiosi appuntamenti. 
 
Il primo è la mostra Leonardo da Vinci. Disegnare il futuro a partire dal 15 aprile, incentrata intorno al nucleo di autografi di Leonardo conservati alla Biblioteca Reale di Torino, che comprende tredici disegni acquistati dal re Carlo Alberto nel 1840, e il celebre Codice sul volo degli uccelli, i nudi per la Battaglia d’Anghiari, i cavalli per i monumenti Sforza e Trivulzio, lo straordinario studio per l’angelo della Vergine delle Rocce, noto come Volto di fanciulla. Oltre all’unicum, il celeberrimo Ritratto di vecchio, ritenuto l’Autoritratto di Leonardo
 
Il secondo in programma a maggio è la mostra dedicata a Riccardo Gualino, collezionista, mecenate e imprenditore piemontese dai molteplici interessi, di cui nel 2019 ricorreranno i 140 anni dalla nascita.

Infine l'avvio dell’ultima parte dei lavori nella Cappella di Guarini, con il restauro “a vista” dell’altare di Antonio Bertola, mentre proseguiranno anche i lavori di completamento e di arricchimento dei Giardini Reali e quelli finalizzati a migliorare l’accessibilità e l’accoglienza.

Il 2018 è stato un anno di grandi risultati” - ha commentato Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali di Torino - “frutto di un bel lavoro di squadra che si è imposto nonostante le molte difficoltà che ancora dobbiamo fronteggiare, prima fra tutte la carenza di personale. Ma i dati dimostrano lo straordinario potenziale dei Musei Reali e il loro valore per la città e per il territorio. Mi preme sottolineare che questo traguardo non sarebbe stato possibile senza il sostegno costante della Compagnia di San Paolo, della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e della Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi, che credono nello sviluppo dei musei e della cultura come leva per il benessere e la crescita delle comunità”.


 

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