martedì 23 aprile 2019

Al Museo Nazionale del Cinema sulla cancellata e nell'Aula del Tempio gli scatti realizzati da Asia Argento

In occasione del Lovers Film Festival (in programma dal 24 al 28 aprile 2019 presso il Cinema Massimo) dal 23 aprile al 27 maggio 2019 il Museo Nazionale del Cinema (via Montebello 20) presenta alla Mole Antonelliana ASIA ARGENTO ANTOLOGIA ANALOGICA, a cura di Stefano Iachetti, un’esposizione che ha come protagonista Asia Argento in qualità di fotografa. Proprio come la nonna paterna, Elda Luxardo, dalla quale ha ereditato il gusto estetico, la tecnica di ripresa e la pratica del ritocco a mano. Asia Argento, con le sue immagini, stampe da negativi 35mm e Polaroid, offre al pubblico una parte del suo mondo, attraverso autoritratti, volti, suggestioni, colori ed elaborazioni grafiche.

In mostra, sulla cancellata esterna della Mole Antonelliana, 23 immagini di grande formato da lei realizzate, tra il 2001 e il 2004, utilizzando la pellicola 35mm, alle quali si aggiungono quattro scatti realizzati da Stefano Iachetti che ritraggono Asia sul set di Incompresa, da lei diretto nel 2013.
Nell’Aula del Tempio, cuore del Museo Nazionale del Cinema, sotto i grandi schermi trova posto invece posto una suggestiva serie di circa 170 Polaroid, sulle quali l’artista è intervenuta con colori e materiali, creando una fusione estremamente interessante e ricca di omaggi a musicisti, attori e artisti in genere.

A completamento della mostra, un catalogo bilingue edito da Scalpendi Editore, dal titolo Asia Argento Antologia Analogica, a cura di Stefano Iachetti, che comprende le 27 fotografie dei pannelli esterni e una selezione delle Polaroid in mostra, oltre a includere testi di Sergio Toffetti. “Le Polaroid sono per me la la materia dei ricordi” - spiega Asia Argento nel catalogo - “anzi la memoria stessa. Quando ho iniziato a lavorare nel cinema negli anni Ottanta si usavano le Polaroid per fare i raccordi, perchè non esistevano le foto digitali. E come erano misteriose! Era impossibile prevedere quello che sarebbe uscito fuori dopo lo scatto”.

www.museocinema.it

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