Nata in Francia tra la fine dell’Ottocento e le prime decadi del Novecento, per poi diffondersi in tutta Europa ed in Italia con il nome di stile Liberty, l'Art Nouveau è un movimento artistico-filosofico sviluppatosi in piena Belle Époque, contraddistinto visivamente da un'accentuata eleganza decorativa che faceva largo utilizzo di linee sinuose e armoniche, ispirate di solito al mondo vegetale ed alla figura femminile. Il fascino dell'Oriente era anche una caratteristica dell'Arte Nuova, al punto che lo stesso appellativo di "Liberty" fu in Italia derivato dal nome dei celebri magazzini londinesi fondati da A. Lasenby Liberty, che vendevano prodotti provenienti dall'estremo oriente.
L'Art Noveau è anche una reazione di molti artisti ed artigiani al dilagare della produzione industrale di oggetti tipica di fine Ottocento, che sentirono la necessità di
personalizzare ed abbellire le opere realizzate in serie. E fu proprio
nella nostra Torino che venne presentata nel 1902 attraverso l’Esposizione internazionale di Arte Decorativa Moderna, ottenendo subito grandi apprezzamenti per quella sua capacità di rapportarsi e rappresentare la realtà. Con queste premesse si intuisce l'importanza della nuova mostra ART NOUVEAU. Il trionfo della bellezza, proposta dalla Reggia di Venaria nelle Sale dei Paggi dal 17 aprile 2019 al 26 gennaio 2020, con l'esposizione di oltre 200 opere tra manifesti, dipinti, sculture, mobili e ceramiche.
Realizzata con il patrocinio della Città di Torino, prodotta e organizzata dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude con Arthemisia e curata da Katy Spurrell, l'esposizione presenta al pubblico opere d'arte provenienti dagli Arwas Archives di Londra, dalla Fondazione Arte Nova, dalla collezione Rodolfo Caglia e da diversi prestatori privati. Lungo un percorso che nell'allestimento riproduce gli ambienti pariginini tipici della Belle Époque, spicca un po' ovunque la figura femminile, che rappresenta sempre una donna emancipata come la danzatrice Loie Fuller, ricordata come una delle pioniere della danza moderna americana. Ispirate a lei scoprirete una scultura realizzata da Bernhard Hoetger ed una lampada dalle forme sinuose di Francois-Raoul Larche.
L'esposizione è complessivamente suddivisa in cinque sezioni. A partire da quella dedicata alla “Più natura, più artificio”, con i grandi artisti e designer che hanno concentrato la loro produzione artistica sui motivi floreali e zoomorfici, come Emile Gallé, Daum Frères, Rupert Carabin e Eugène Grasset. La seconda sezione è un elogio alla “Donna Moderna”, con le figure femminili che divengono emancipate e sensuali. Tipico esempio l’artista Sarah Bernhardt, rappresentata tramite le novità tecnologiche dell’epoca, tra cui i primi filmati e le cartoline postali con fotografia. La terza sezione tratta il “Simbolismo” tra arte e letteratura, con artisti come Alphonse Mucha, che tentava di svelare i più reconditi misteri dell’esistenza attraverso le scienze esoteriche e le sedute spiritiche. La quarta sezione s’intitola “Uno stile per tutti”, in cui spicca la figura dell’artista-designer capace di sfruttare i nuovi mezzi della tecnologia e le varie forme di comunicazione. Infine l’ultima parte della mostra, “Dall’Art Nouveau al Liberty italiano”, porta il visitatore ad esaminare le differenze tra i canoni artistici francesi e quelli torinesi, a partire dalla celebre mostra del 1902 fino a quella connotazione prettamente nazionale che il Liberty seppe conquistarsi negli anni precednti la prima guerra mondiale.
www.lavenaria.it


Nessun commento:
Posta un commento