martedì 14 gennaio 2020

Presentato alla stampa il progetto del futuro museo delle Gallerie d'Italia di Intesa Sanpaolo, con sede nello storico Palazzo Turinetti di piazza San Carlo


Il progetto era già stato annunciato prima dello scorso Natale, ma oggi è stato ufficializzato in pompa magna:  dopo Milano, Napoli e Vicenza, anche Torino avrà presto un museo delle Gallerie d'Italia, collocato nel cuore della città: ad ospitarlo sarà Palazzo Turinetti, sede legale di Intesa Sanpaolo in Piazza San Carlo.

Proprio qui ne hanno parlato di fronte alla stampa  i vertici della Banca: il Presidente Emerito Giovanni Bazoli, il Presidente Gian Maria Gros-Pietro e Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO, alla presenza della Sindaca di Torino Chiara Appendino, del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e di altre autorità istituzionali. L’architetto Michele De Lucchi, curatore del progetto con AMDL CIRCLE, ha spiegato che gli spazi espositivi saranno per la maggior parte ipogei, accessibili da una grande scalinata, ritagliata nell’attuale cortile, che porterà luce naturale alla hall di ingresso.

Il museo, dedicato principalmente alla fotografia, disporrà di un'area di 6.000 metri quadri complessivi di cui 3.000 riservati alle attività espositive. Il fulcro dell'esposizione ruoterà intorno ad una selezione delle fotografie di proprietà della Banca, tra cui quelle che costituiscono l’Archivio Publifoto, ricco di oltre 7 milioni di scatti fotografici su eventi, personalità, luoghi realizzati dall’inizio degli anni Trenta agli anni Novanta del ‘900 e acquisito di recente da Intesa Sanpaolo. 

Ma non mancheranno le mostre temporanee realizzate in sinergia con istituzioni culturali italiane e straniere, a partire da Camera – Centro Italiano per la fotografia di cui Intesa Sanpaolo è socio fondatore. Non mancheranno ovviamente le aree dedicate alla didattica e un laboratorio di restauro. I lavori saranno avviati nei prossimi mesi ed avranno una durata di circa due anni. Si accederà al museo dall'attuale ingresso al cortile della sede della Banca, dal quale si scenderà agli spazi ipogei tramite una grande scalinata, che porterà luce alla prima sala in cui verranno realizzate la biglietteria e la hall, illuminate anche dalla luce zenitale proveniente dall'apertura sul soffitto. Gli spazi ove attualmente si trovano archivi e sale conferenze, in aggiunta alla galleria voltata sotto il porticato di piazza San Carlo, verranno convertiti in sale espositive, aree didattiche e laboratorio di restauro. Ma il percorso espositivo proseguirà anche nelle sale auliche del piano nobile, con affaccio sulla piazza, mentre al piano terra la storica caffetteria verrà ampliata con un affaccio sul cortile interno di Palazzo Tuninetti, da cui si potrà accedere anche all'Innovation Center.

"La fotografia è lo strumento più attuale ed efficiente per analizzare la realtà, gli eventi e costruire una memoria dinamica che favorisca la comprensione del futuro" - ha commentato l'architetto Michele De Lucchi - "Un luogo dedicato alla fotografia non è solo un luogo dove ammirare le opere d'arte dei grandi fotografi, ma è anche un luogo dove discutere della contemporaneità".

Il nuovo museo arricchisce ulteriormente l'attività del Progetto Cultura, il piano triennale delle iniziative con cui Intesa Sanpaolo da tempo si impegna a sostenere l’arte e la cultura nel nostro Paese, autonomamente o in partnership con altri qualificati soggetti pubblici e privati. La banca possiede infatti una collezione di 30 mila opere d'arte, datate dal V secolo a.C. al XXI secolo, un migliaio delle quali esposte in modo permanente, tra cui spiccano capolavori di Caravaggio, Tiepolo, Canaletto, Boccioni, Fontana e Manzoni. Nel 2019 le tre sedi di Milano, Napoli e Vicenza hanno accolto complessivamente oltre 500 mila visitatori, con un’attività didattica che ha interessato 84 mila bambini e ragazzi e numerose iniziative per i pubblici speciali (persone con disabilità, che vivono in contesti difficili, comunità straniere). 

Palazzo Turinetti ha ospitato la Direzione del Sanpaolo dal 1963 e dalla fusione del 2007 è la sede sociale di Intesa Sanpaolo. Esternamente spicca per eleganza e sobrietà, mentre al suo interno l'edificio a forma di quadrilatero è ricco di stucchi, decori ed arredi pregiati. Si affaccia sulla centrale piazza San Carlo, “il salotto di Torino”. Dalle finestre lo sguardo è richiamato dal monumento posto al centro della piazza, il cosiddetto “Caval’d brôns”. È la statua equestre del Duca Emanuele Filiberto, lì collocata nel 1838. Ricorda la fine dell’occupazione francese di Torino, grazie alla vittoria di San Quintino e il decollo della città quale capitale del Ducato di Savoia. Siamo nel 1563. Nello stesso anno sette cittadini torinesi fondano la Compagnia di San Paolo con scopi di soccorso dei poveri e di beneficenza. Da questo nucleo storico ha origine la Banca: l’Istituto Bancario San Paolo di Torino. Curiosamente, banca e finanza si intrecciano fin dall’origine con la storia del palazzo, fatto costruire dal Marchese Giorgio Turinetti di Priero, banchiere di corte e presidente delle finanze del Ducato. All’inizio del XVII secolo, Torino è oggetto di radicali trasformazioni architettoniche per rendere la capitale dello Stato Sabaudo una città del rango delle altre corti europee. Promotrice di questo ambizioso progetto è Cristina di Francia, che la storia ricorda come “Madama Reale”. Il suo modello è il paese di origine, lo stile dominante il Barocco, l’architetto di riferimento Carlo di Castellamonte. In questo contesto, al posto di alcune fortificazioni militari presente nell’area, sorge piazza Reale, oggi San Carlo, circondata dai palazzi dell’aristocrazia e dalle chiese gemelle di San Carlo e Santa Cristina. I successivi abbellimenti, in accordo con il diffondersi di nuovi stili e gusti, lasciano comunque sostanzialmente immutato il simmetrico disegno originario.
Nel 1951 il Sanpaolo ha acquistato Palazzo Turinetti. Le parti danneggiate dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale vengono ricostruite e i decori ripristinati, utilizzando anche elementi ed arredi provenienti da edifici in disuso dello stesso periodo. Il cortile interno è un ottimo punto di osservazione per cogliere il risultato di tale integrazione tra parti antiche e moderne, realizzata sotto la guida degli architetti Mario Dezzuti e Arturo Midana.




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