Il
progetto era già stato annunciato prima dello scorso Natale, ma oggi
è stato ufficializzato in pompa magna: dopo
Milano, Napoli e Vicenza, anche Torino avrà presto un museo delle
Gallerie d'Italia,
collocato nel cuore della città: ad ospitarlo sarà Palazzo
Turinetti, sede legale di Intesa
Sanpaolo in Piazza San Carlo.
Proprio
qui ne hanno parlato di fronte alla stampa i vertici
della Banca: il Presidente Emerito Giovanni Bazoli, il
Presidente Gian Maria Gros-Pietro e Carlo Messina,
Consigliere Delegato e CEO, alla presenza della Sindaca di Torino
Chiara Appendino, del Presidente della Regione Piemonte
Alberto Cirio e di altre autorità istituzionali. L’architetto
Michele De Lucchi, curatore del progetto con AMDL CIRCLE,
ha spiegato che gli spazi espositivi saranno per la maggior parte
ipogei, accessibili da una grande scalinata, ritagliata nell’attuale
cortile, che porterà luce naturale alla hall di ingresso.
Il
museo, dedicato principalmente alla fotografia, disporrà di un'area
di 6.000 metri quadri complessivi
di cui 3.000 riservati alle attività espositive. Il fulcro
dell'esposizione ruoterà intorno ad una selezione delle fotografie
di proprietà della Banca, tra cui quelle che costituiscono
l’Archivio Publifoto,
ricco di oltre 7 milioni di scatti fotografici su eventi,
personalità, luoghi realizzati dall’inizio degli anni Trenta agli
anni Novanta del ‘900 e acquisito di recente da Intesa Sanpaolo.
Ma
non mancheranno le mostre temporanee realizzate in sinergia con
istituzioni culturali italiane e straniere, a partire da Camera
– Centro Italiano per la fotografia
di cui Intesa Sanpaolo è socio fondatore. Non mancheranno ovviamente
le aree dedicate alla didattica e un laboratorio di restauro. I
lavori saranno avviati nei prossimi mesi ed avranno una durata di
circa due anni. Si accederà al museo dall'attuale ingresso al
cortile della sede della Banca, dal quale si scenderà agli spazi
ipogei tramite una grande scalinata, che porterà luce alla prima
sala in cui verranno realizzate la biglietteria e la hall, illuminate
anche dalla luce zenitale proveniente dall'apertura sul soffitto. Gli
spazi ove attualmente si trovano archivi e sale conferenze, in
aggiunta alla galleria voltata sotto il porticato di piazza San
Carlo, verranno convertiti in sale espositive, aree didattiche e
laboratorio di restauro. Ma il percorso espositivo proseguirà anche
nelle sale auliche del piano nobile, con affaccio sulla piazza,
mentre al piano terra la storica caffetteria verrà ampliata con un
affaccio sul cortile interno di Palazzo Tuninetti, da cui si potrà
accedere anche all'Innovation Center.
"La
fotografia è lo strumento più attuale ed efficiente per analizzare
la realtà, gli eventi e costruire una memoria dinamica che favorisca
la comprensione del futuro" - ha commentato l'architetto Michele
De Lucchi - "Un luogo dedicato alla fotografia non è solo un
luogo dove ammirare le opere d'arte dei grandi fotografi, ma è anche
un luogo dove discutere della contemporaneità".
Il
nuovo museo arricchisce ulteriormente l'attività del Progetto
Cultura, il piano triennale delle iniziative con cui Intesa
Sanpaolo da tempo si impegna a sostenere l’arte e la cultura nel
nostro Paese, autonomamente o in partnership con altri qualificati
soggetti pubblici e privati. La banca possiede infatti una collezione
di 30 mila opere d'arte, datate dal V secolo a.C. al XXI secolo, un
migliaio delle quali esposte in modo permanente, tra cui spiccano
capolavori di Caravaggio, Tiepolo, Canaletto, Boccioni, Fontana e
Manzoni. Nel 2019 le tre sedi di Milano, Napoli e Vicenza hanno
accolto complessivamente oltre 500 mila visitatori, con un’attività
didattica che ha interessato 84 mila bambini e ragazzi e numerose
iniziative per i pubblici speciali (persone con disabilità, che
vivono in contesti difficili, comunità straniere).
Palazzo
Turinetti ha ospitato la Direzione del Sanpaolo dal 1963 e dalla
fusione del 2007 è la sede sociale di Intesa Sanpaolo.
Esternamente spicca per eleganza e sobrietà, mentre al suo interno
l'edificio a forma di quadrilatero è ricco di stucchi, decori ed
arredi pregiati. Si affaccia sulla centrale piazza San Carlo, “il
salotto di Torino”. Dalle finestre lo sguardo è richiamato dal
monumento posto al centro della piazza, il cosiddetto “Caval’d
brôns”. È la statua equestre del Duca Emanuele Filiberto, lì
collocata nel 1838. Ricorda la fine dell’occupazione francese di
Torino, grazie alla vittoria di San Quintino e il decollo della città
quale capitale del Ducato di Savoia. Siamo nel 1563. Nello stesso
anno sette cittadini torinesi fondano la Compagnia di San Paolo con
scopi di soccorso dei poveri e di beneficenza. Da questo nucleo
storico ha origine la Banca: l’Istituto Bancario San Paolo di
Torino. Curiosamente, banca e finanza si intrecciano fin dall’origine
con la storia del palazzo, fatto costruire dal Marchese Giorgio
Turinetti di Priero, banchiere di corte e presidente delle finanze
del Ducato. All’inizio del XVII secolo, Torino è oggetto di
radicali trasformazioni architettoniche per rendere la capitale dello
Stato Sabaudo una città del rango delle altre corti europee.
Promotrice di questo ambizioso progetto è Cristina di Francia, che
la storia ricorda come “Madama Reale”. Il suo modello è il paese
di origine, lo stile dominante il Barocco, l’architetto di
riferimento Carlo di Castellamonte. In questo contesto, al posto di
alcune fortificazioni militari presente nell’area, sorge piazza
Reale, oggi San Carlo, circondata dai palazzi dell’aristocrazia e
dalle chiese gemelle di San Carlo e Santa Cristina. I successivi
abbellimenti, in accordo con il diffondersi di nuovi stili e gusti,
lasciano comunque sostanzialmente immutato il simmetrico disegno
originario.
Nel
1951 il Sanpaolo ha acquistato Palazzo Turinetti. Le parti danneggiate dai
bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale vengono ricostruite e i
decori ripristinati, utilizzando anche elementi ed arredi provenienti
da edifici in disuso dello stesso periodo. Il cortile interno è un
ottimo punto di osservazione per cogliere il risultato di tale
integrazione tra parti antiche e moderne, realizzata sotto la guida
degli architetti Mario Dezzuti e Arturo Midana.
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