giovedì 23 gennaio 2020

Splendidi acciai. Armi orientali dell'Armeria Reale. Un nuovo allestimento nella Rotonda con una trentina di oggetti da estremo Oriente e Balcani


Con le sue collezioni di armi da parata del periodo tardo medievale e rinascimentale tra le più ricche al mondo, l'Armeria Reale di Torino è certamente uno dei vanti dei Musei Reali, inaugurata nel 1837 a seguito dello spostamento a Palazzo Madama della Regia Pinacoteca secondo il volere del re di Sardegna Carlo Alberto.

Da allora gli allestimenti sono stati modificati più volte nel tempo e l'ultima variazione la potete osservare a partire da giovedì 23 gennaio, con l'introduzione, all'interno di una delle teche storiche presenti nella Rotonda, di una trentina di magnifiche armi orientali, scelte dal curatore responsabile delle collezioni Giorgio Cadeddu tra le oltre 500 provenienti da un'area geografica che spazia dai Balcani all'Estremo Oriente. Il nucleo originario consisteva in una quarantina di oggetti donati dall'Accademia delle Scienze di Torino e raccolti nel sud-est asiatico dal celebre esploratore Carlo Vidua nei primi decenni dell'Ottocento. Ma negli anni la collezione, comprendente pugnali, coltelli, sciabole, spade e moschetti, venne notevolmente ampliata dai frequenti doni diplomatici ricevuti dal re Carlo Alberto e dai suoi successori.

Tra gli oggetti esposti spicca la sciabola (Kılıç in turco) appartenuta a Solimano il Magnifico, sultano dell'Impero Ottomano dal 1520 al 1566, il cui nome è impresso sul fodero. Un'altra sciabola, abbellita dal serpente a tre teste Naga, guardiano di mitici tesori, venne donata a re Umberto I dal re del Siam Rama V. Un pugnale (khanjar) proveniente dall'area persiana, datato intorno al 1790, presenta impugnatura e fodero interamente decorati a smalto con una variante della tecnica champlevé, assai diffusa all'epoca. Magnifica anche la spada da presentazione donata a re Vittorio Emanuele III da una missione diplomatica nello Yemen: venne probabilmente forgiata nell'atelier imperiale di Istambul tra il XVI e il XVII secolo. Presenti anche una serie di lance di stato provenienti da Giava: le lame sono decorate con il caratteristico disegno, detto pamor, che appare a seguito del trattamento della superficie dell'acciaio.

Per approfondire la storia dell'Armeria Reale cliccate questo link



Nessun commento:

Posta un commento