Con le sue collezioni di armi da parata del periodo tardo medievale e rinascimentale tra le più ricche al mondo, l'Armeria Reale di Torino è certamente uno dei vanti dei Musei Reali, inaugurata nel 1837 a seguito dello spostamento a Palazzo Madama della Regia Pinacoteca secondo il volere del re di Sardegna Carlo Alberto.
Da allora gli allestimenti sono stati modificati più
volte nel tempo e l'ultima variazione la potete osservare a partire
da giovedì 23 gennaio, con l'introduzione, all'interno di una delle
teche storiche presenti nella Rotonda, di una trentina di magnifiche armi
orientali, scelte dal curatore responsabile delle collezioni Giorgio
Cadeddu tra le oltre 500 provenienti da un'area geografica che
spazia dai Balcani all'Estremo Oriente. Il nucleo originario
consisteva in una quarantina di oggetti donati dall'Accademia delle
Scienze di Torino e raccolti nel sud-est asiatico dal celebre
esploratore Carlo Vidua nei primi decenni dell'Ottocento. Ma negli
anni la collezione, comprendente pugnali, coltelli, sciabole, spade e
moschetti, venne notevolmente ampliata dai frequenti doni diplomatici
ricevuti dal re Carlo Alberto e dai suoi successori.
Tra gli oggetti esposti spicca la sciabola (Kılıç
in turco) appartenuta a Solimano il Magnifico, sultano dell'Impero
Ottomano dal 1520 al 1566, il cui nome è impresso sul fodero.
Un'altra sciabola, abbellita dal serpente a tre teste Naga, guardiano
di mitici tesori, venne donata a re Umberto I dal re del Siam Rama V.
Un pugnale (khanjar) proveniente dall'area persiana, datato intorno
al 1790, presenta impugnatura e fodero interamente decorati a smalto
con una variante della tecnica champlevé, assai diffusa all'epoca.
Magnifica anche la spada da presentazione donata a re Vittorio
Emanuele III da una missione diplomatica nello Yemen: venne
probabilmente forgiata nell'atelier imperiale di Istambul tra il XVI
e il XVII secolo. Presenti anche una serie di lance di stato
provenienti da Giava: le lame sono decorate con il caratteristico
disegno, detto pamor, che appare a seguito del trattamento
della superficie dell'acciaio.
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