domenica 2 febbraio 2020

Oltre lo specchio. A Palazzo Barolo una mostra che racconta la Società e il costume nel ritratto fotografico ottocentesco attraverso immagini e oggetti preziosi


L’Opera Barolo presenta "Oltre lo specchio. Società e costume nel ritratto fotografico ottocentesco". Fino al 5 aprile 2020 si potrà ammirare la mostra che ha come obiettivo raccontare la vivace società italiana del XIX secolo, partendo dai ritratti fotografici, ma anche abiti, occhiali e oggetti preziosi. 
 
I moderni mezzi di comunicazione rendono oggi l’immagine fotografica immediata, semplice, veloce, tanto che la fotografia ormai riguarda ogni aspetto della nostra vita. Proprio nel momento storico in cui la memoria visiva è mediata da supporti ottici e magnetici, la magia tattile di un oggetto torna a dispiegare il fascino antico. 
Il ritratto fotografico si sviluppò in modo particolare nel periodo in esame, divenendo parte del costume. La “rivoluzione fotografica” poté inizialmente contare su una committenza medio-alta che, raggiunta la sicurezza materiale, desiderava affermarsi attraverso segni esteriori. Lo scopo ultimo del ritratto fotografico non era semplicemente quello di fermare il tempo di un ricordo, piuttosto quello di celebrare se stessi, la propria identità, creare un’opera d’arte al pari del ritratto pittorico.  Seppure manifestazione di intimità, la fotografia era il riflesso di una apparente socialità, resa evidente da segni e simboli.

Il successo fu tale che la sua invenzione decretò un progressivo ampliamento della visibilità culturale e politica delle classi più povere: il ritratto fotografico divenne testimonianza di vita per la gente comune. Farsi fare un ritratto diventava più rapido e meno costoso e questo comportò notevoli cambiamenti negli usi e costumi della società di allora.

La mostra è strutturata in due grandi parti, introdotte da una sezione preliminare al fine di illustrare la nascita e le diverse soluzioni tecniche dei primi ritratti fotografici, riflesso di una vivacità tecnico-scientifica estremamente ampia e variegata. 
 
Nella prima sezione gli eleganti ritratti dell’alta società si confrontano con abiti d’epoca, ombrelli e occhiali. L’immagine ritratta nelle fotografie assume la funzione di uno specchio sugli oggetti esposti in sala, espressione della ricchezza e della magnificenza della società europea alla fine del XIX secolo; nella seconda sezione si incontrano i ritratti di persone comuni. Interessanti le fotografie scattate da Leonilda Prato nel corso della sua attività di fotografa ambulante, svolta tra Piemonte, Liguria e Svizzera nei primi decenni del Novecento: documento straordinario anche perché realizzato da una donna, fatto inusuale all’epoca; seguiranno i ritratti realizzati da Lorenzo Foglio, postino di Barolo a cavallo tra XIX e XX secolo, che pone l’accento sulla figura umana.

Nel confronto tra le due parti, si osserva un forte contrasto tra l’ampia e varia esposizione di oggetti nella prima sezione, rispetto ai soli ritratti della seconda. Se abiti, occhiali e oggetti d’uso sono una dimostrazione della vita quotidiana dei ceti più abbienti, per le fasce più deboli la fotografia è l’unico ricordo che ne testimonia la memoria.

UN PROGETTO DI
Ares snc
CON LA COLLABORAZIONE DI
Opera Barolo
Associazione per la fotografia Storica
CURATELA
Accattino Edoardo
SEDE
Palazzo Barolo - Via Corte d’Appello 20, Torino
PERIODO
1 febbraio – 5 aprile 2020
CONTATTI
palazzobarolo@arestorino.it
338 169 16 52
ORARI DI APERTURA
Dal martedì al venerdì: 10.00-12.30 15.00-17.30
Sabato e Domenica: 15.00-18.30
La biglietteria chiude un’ora prima
BIGLIETTI
Unico: €5
Gratuito per i possessori dell’Abbonamento Torino Musei
EVENTI SPECIALI
Visite guidate con il collezionista: 19 febbraio, 12 e 26 marzo alle ore 15.30
Costo € 3.00, prenotazione obbligatoria
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
338 169 1652
palazzobarolo@arestorino.it



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