Presso la Casa Museo Zonarosato in via Exilles 84 a Torino è visibile fino all'8 ottobre 2021 la mostra "Irreali" di Emanuele Pensavalle, in cui sono esposte oltre 200 immagini da lui scattate durante i cinque anni di occupazione della Cavallerizza Reale.
“Anni formidabili quelli dell’Occupazione della Cavallerizza Reale" - commenta Pensavalle - "Anni in cui tutte le arti hanno avuto un’occasione irripetibile di esprimersi liberamente in qualunque direzione. Anni che è stato doveroso documentare negli eventi e nei personaggi, nelle amicizie e negli amori, perché sono stati anni che hanno lasciato per sempre una traccia indelebile nella storia di Torino. Spettacoli di teatro, giocoleria, grandi mostre di arte contemporanea, melting pot di artisti e di gente comune, di idee e di cultura.”
Le immagini permettono di rivivere i tempi dell’occupazione artistica. Quando fiumi di artiste
ed artisti, insieme alla cittadinanza, creavano correnti vorticose
attraverso gli spazi di Cavallerizza, producendo idee, opere,
intenzioni, azioni e contrasti prolifici di ragioni opposte intente a
conciliarsi nel bene comune. Sono immagini di un paradiso perduto per
chi si limita a rimpiangerlo. Una raccolta di istantanee di un tempo che
si è dissolto nelle ansie del presente individualista e senza
prospettiva per le generazioni a venire.
"Emanuele Pensavalle,
pur non dichiarandosi un artista, con questo contributo scrive una
pagina importante per la storia del collettivo Assemblea Cavallerizza
14:45" - aggiunge Giovanna Preve - "e testimonia l’arte in Cavallerizza al pari di come segue ogni
evento, con caparbia e coerenza, della vita artistica della città di
Torino. Dove sta la differenza? Queste foto sono identikit di fantasmi
che hanno partecipato ad un sogno. Saranno le loro anime capaci di
tornare dall’oblio della fine della speranza? Assemblea Cavallerizza
14:45 tornerà in via Verdi, presto, anzi, non è mai andata via. Saranno
gli artisti capaci di ritrovare se stessi in quel sogno che presto sarà
realtà inimmaginabile per stupore e grandezza? Saranno capaci di
riconoscere in queste foto la luce che ora, nel loro essersi dispersi,
si è ridotta ad un riflesso di ciò che li rendeva davvero vivi?"
La mostra è visibile solo su appuntamento scrivendo a: epansava@iol.it
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