Dopo la nomina di Sarah Cosulich nel ruolo di direttrice, la Pinacoteca Agnelli aprirà al pubblico il 27 maggio 2022.
Tre sono le linee progettuali che caratterizzano il programma espositivo della nuova Pinacoteca attraverso una prospettiva curatoriale organica. Il punto di partenza comune consiste nella riflessione sulle narrazioni prodotte dall’eredità industriale del Lingotto e dall’identità del museo, fortemente legata alla sua collezione permanente.
Ecco le proposte:
BEYOND THE COLLECTION - Collezione Giovanni e Marella AgnelliA vent'anni dall’inaugurazione dell'allestimento dello Scrigno di Renzo Piano, per la prima volta Pinacoteca introduce un inedito progetto espositivo continuativo dedicato alla rilettura e riattivazione della sua collezione permanente. Partendo ogni volta da un’opera diversa messa in relazione con altre, provenienti da istituzioni internazionali, la Collezione Agnelli diviene punto di partenza privilegiato per una riflessione sulla storia dell'arte e sulla storiografia, oltre che strumento critico per approcciarsi al presente. Il primo progetto di Beyond the Collection è dedicato a Pablo Picasso e Dora Maar e prende forma grazie alla collaborazione con la Fondation Beyeler di Basilea.
PABLO PICASSO E DORA MAAR
Un dialogo con la Fondation Beyeler
27.05 - 25.09.22
A cura di Sarah Cosulich, Lucrezia Calabrò Visconti, Beatrice Zanelli
Il ritratto di Picasso Homme appuyé sur une table (1915-1916) conservato in Pinacoteca viene messo per la prima volta in dialogo con la serie di ritratti di Picasso degli anni Trenta raffiguranti Dora Maar, provenienti dalla Fondation Beyeler. Allo stesso tempo, insieme alle tele, viene presentata anche una selezione di fotografie della stessa Maar. Tre grandi capolavori di Pablo Picasso, provenienti da una delle più prestigiose istituzioni del mondo, entrano in Pinacoteca per ampliare letture e interpretazioni e raccontare nuove storie. Il progetto espositivo porta alla luce Dora Maar non solo come soggetto della rappresentazione di Pablo Picasso ma come artista centrale nella storia dell’arte del Novecento e importante punto di riferimento intellettuale per la pratica artistica di Picasso.
BIOGRAFIA DORA MAAR
Henrietta Theodora Markovitch nasce nel 1907 a Parigi da madre francese e padre croato. Dopo aver intrapreso un’educazione in fotografia, cinema e arti applicate, negli anni Trenta apre il suo studio fotografico insieme a Pierre Kéfer sotto il nome “Kéfer - Dora Maar”. Il suo lavoro come fotografa viene riconosciuto presto, e ha l’occasione di collaborare con numerose riviste di moda e di architettura, alle quali propone immagini sperimentali, collage e fotomontaggi. Come molti altri fotografi della sua generazione, Maar usa il mezzo fotografico per indagare le comunità ai margini per le strade di Parigi, Londra e della Costa Brava, denunciando le pessime condizioni sociali provocate dalla crisi economica del 1929. A partire dal 1933 entra in contatto con i surrealisti, di cui condivide l’approccio artistico e l’impegno politico. Le sue fotografie e fotomontaggi la rendono una delle poche artiste a venire inclusa nelle mostre surrealiste. Alla fine degli anni Trenta, dopo la sua relazione con Picasso, lascia la fotografia per dedicarsi alla pittura e ritirarsi a una vita solitaria fino alla morte nel 1997.Il Terzo Piano ospiterà mostre ideate e prodotte da Pinacoteca: sia progetti monografici dedicati ad artiste e artisti contemporanei che collettive focalizzate su percorsi transtorici e multigenerazionali, per aprire nuove letture della storia dell’arte in relazione alle pratiche artistiche contemporanee.
SYLVIE FLEURY
Turn Me On
27.05.22 - 15.01.23
A cura di Sarah Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti
La mostra che inaugura il nuovo corso di Pinacoteca è dedicata all’artista Sylvie Fleury. Pioniera e punto di riferimento importante per le pratiche emergenti, negli ultimi trent’anni Fleury ha portato avanti una ricerca poliedrica che elude correnti e categorie. Attraverso una molteplicità di media - dalla scultura alla pittura al neon all’installazione, Fleury attinge nel suo vocabolario a oggetti e immaginari provenienti dall’ambito della moda, della fantascienza, delle sottoculture pop, indagando i meccanismi di costruzione del valore e la fabbricazione di desideri della società contemporanea. Fleury produce opere che con intelligenza e ironia affrontano la tensione tra le politiche di genere, il consumismo e la cultura contemporanea – prima tra tutte, la storia dell’arte. Il suo lavoro risuona con la volontà di Pinacoteca di ampliare la narrazione tradizionale del Lingotto, segnata dall’immaginario maschile della fabbrica e dell’automobile, ma anche con quello di una collezione storica rappresentata da artisti uomini.
BIOGRAFIA SYLVIE FLEURYSylvie Fleury è nata nel 1961 a Ginevra, dove vive e lavora. È stata oggetto di importanti mostre in musei di tutto il mondo, tra cui recentemente Guggenheim Museum, Bilbao (2021); Song Art Museum, Pechino (2019); Kunstraum Dornbirn, Austria (2019); e Villa Stuck, Monaco (2016). Le opere di Fleury sono state acquisite da prestigiose istituzioni quali il Museum of Modern Art, New York; Centre Pompidou, Parigi; e UBS ArtCollection, Svizzera. Nel 2018 le è stato conferito il Premio svizzero Meret Oppenheim e nel 2015 il Premio Société des Arts de Genève.
Non dimentichiamo poi LA PISTA 500.
Un progetto di sculture e installazioni esterne commissionate ad artiste e artisti internazionali sulla storica pista automobilistica sul tetto del Lingotto. Divenuto un giardino pensile grazie alla riconversione di FIAT nel progetto degli architetti Camerana&Partners, la Pista 500 viene aperta alla città come spazio inclusivo e multifunzionale dedicato all’arte pubblica. I progetti sulla Pista includono installazioni ambientali, opere luminose, installazioni sonore e di cinema espanso, progetti architettonici funzionali alle necessità di chi attraversa la pista. Lo spazio è costruito con le artiste e gli artisti coinvolti, ragionando sulla trasformazione dell’archeologia industriale del Lingotto da circuito chiuso a strada cittadina, da luogo produttivo a spazio aperto da abitare insieme. I progetti, interattivi e coinvolgenti, invitano chi visita la pista a riflettere su quale sia il significato di spazio pubblico oggi, e quali le storie e i monumenti con cui vogliamo abitarlo. Le opere si confrontano con l’eredità della fabbrica, per esplorare le implicazioni sociali, culturali e politiche della sua trasformazione, o entrano in dialogo con il paesaggio naturale e urbano che circonda l’edificio, facendo emergere la tensione tra naturale e artificiale che lo caratterizza.
Il programma si arricchirà di nuove installazioni gradualmente nel corso dei prossimi tre anni, costruendo un percorso espositivo sempre in evoluzione disseminato nei diversi spazi della Pista.
INFO
Pablo Picasso e Dora Maar.
Un dialogo con la Fondation Beyeler
a cura di Sarah Cosulich, Lucrezia Calabrò Visconti e Beatrice Zanelli.
Dal 27 maggio al 25 settembre 2022
ORARI E BIGLIETTI
Da martedì a domenica, dalle 10 alle 19
Intero € 12. Ridotto € 10 gruppi, over 65, convenzionati. Ridotto speciale € 4 scuole, ragazzi 6-16 anni
Gratuito 0-6 anni non compiuti, disabili e accompagnatori, possessori “Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta” e “Torino+Piemonte Card”
Sylvie Fleury
Turn Me On
27.05.22 - 15.01.23
A cura di Sarah Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti
ORARI E BIGLIETTI
Da martedì a domenica, dalle 10 alle 19
Intero € 12
Ridotto € 10 gruppi, over 65, convenzionati. Ridotto speciale € 4 scuole, ragazzi 6-16 anni. Gratuito 0-6 anni non compiuti, disabili e accompagnatori, possessori “Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta” e “Torino+Piemonte Card”
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