Domus Lascaris, palazzo razionalista degli anni Cinquanta che il Gruppo Building ha trasformato in uno splendido complesso in cui abitare nel cuore della nostra cittàcome ho già in precedenza raccontato ai miei lettori, da lunedì 30 gennaio ospiterà nella galleria d’arte open air e indoor, il corpus di opere “Wrapped” di Daniele Accossato in un’esposizione aperta al pubblico.
La mostra prosegue il più ampio ciclo di appuntamenti di arte pubblica contemporanea, nato dall’importanza di sostenere l’arte contemporanea del territorio, attraverso la produzione artistica, e in particolare la ricerca nel campo della scultura.
Le opere, fruibili dallo spazio pubblico esterno a Domus Lascaris, sono sculture e installazioni “imballate” la cui chiave di lettura risiede non tanto nel soggetto centrale, che si riduce ad archetipo, quanto nella sua “cornice”, il contenitore. È questo il senso di un’esposizione le cui sculture vengono rinchiuse ed esposte nei loro contenitori da trasporto, tirate giù dai piedistalli e portate ad una condizione più umana e quindi un rapporto più intimo con lo spettatore. Le casse, le gabbie da trasporto, gli imballaggi, allo stesso tempo prigione e protezione, fanno dell’opera una merce. Qualcosa che verrà spedita, trasportata, venduta con una provocazione: “È davvero possibile che l’Arte sia anche merce? L’Arte non è tale in quanto libera da compromessi?”
Vi ricordo che il complesso residenziale di Domus Lascaris, che vale la pena ammirare, è sito tra via Lascaris, via Francesco d’Assisi e via Dellala è considerato un esempio di ridefinizione del modernismo in chiave XXI secolo nel cuore di Torino. Lo scheletro dell’edificio è rimasto invariato, mentre l’involucro esterno si esprime oggi con un carattere contemporaneo in una composizione armonica di aperture, talvolta aggettanti, talvolta rientrate a loggia, a favore del gioco di luci e ombre negli ambienti interni.
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