sabato 18 novembre 2023

Al Castello di Rivoli fino al 28 gennaio 2024 visitate la mostra SENSING PAINTING con le opere dalla Collezione d’arte della Fondazione CRC


Sensing Painting. Opere dalla Collezione d’arte della Fondazione CRC
presenta fino al 28 gennaio 2024 presso il Castello di Rivoli, opere appartenenti alla Collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, raccolte dal 2017 ad oggi attraverso ColtivArte, progetto promosso dalla stessa Fondazione e coordinato da una Commissione Scientifica composta dal Direttore del Castello di Rivoli Carolyn Christov-Bakargiev, dal Direttore dell’Art Institute presso la Academy of Art and Design FHNW di Basilea Chus Martínez e dal Direttore del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude Guido Curto.

La mostra a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria valorizza le linee guida in base alle quali è stata costruita la Collezione: tra queste in particolare la forte presenza di opere d’arte di giovani artisti del territorio piemontese e italiano, l’attenzione al panorama contemporaneo internazionale e la preminenza di opere pittoriche.

Il progetto espositivo, che mette in mostra opere prodotte da 50 artisti, evidenzia come la pittura mantenga un ruolo fondamentale quale linguaggio espressivo, soprattutto nel contesto dell’attuale era digitale. Rispetto alla smaterializzazione che caratterizza un’ampia parte della quotidianità, la mostra invita il pubblico a un incontro attivo e diretto con le opere d’arte, dall’insostituibile valore esperienziale, fisico e sensoriale.

In linea con la grande attenzione che Fondazione CRC e Castello di Rivoli dedicano alle giovani generazioni e al tema dell’educazione, la mostra offre un ricco programma di laboratori gratuiti dedicati alle scuole.

Inoltre, per promuovere la visita alla mostra, la Fondazione CRC mette a disposizione biglietti gratuiti d’ingresso per ogni residente in provincia di Cuneo e per un suo accompagnatore.

Gli Artisti in mostra includono: Vernon Ah Kee, Cornelia Badelita, Nora Berman, Valerio Berruti, Rossella Biscotti, Anna Boghiguian, Nicola Bolla, Benni Bosetto, Sol Calero, Ludovica Carbotta, Guglielmo Castelli, Alex Cecchetti, Manuele Cerutti, Claudia Comte, Regina de Miguel, Barbara De Vivi, Patrizio di Massimo, Bracha L. Ettinger, Francesca Ferreri, Camille Henrot, Golnaz Hosseini, Anne Imhof, Diego Kohli, Agnieszka Kurant, Andrea Massaioli, Elena Mazzi, Daniele Milvio, Ad Minoliti, Pietro Moretti, Giuseppe Mulas, Rudi Ninov, Francis Offman, Seth Price, Tabita Rezaire, Mathilde Rosier, Giangiacomo Rossetti, Giuliana Rosso, Lin May Saeed, Erik Saglia, Georgia Sagri, Alan Sierra, Elisa Sighicelli, Ania Soliman, Marta Spagnoli, Victoria Stoian, Sarah Sze, Inka ter Haar, Paolo Turco, Alice Visentin, Zadie Xa.

Biografie artisti

Vernon Ah Kee (Innisfail, Queensland, 1967)

Vernon Ah Kee vive e lavora a Brisbane, nel Queensland. Ah Kee è membro delle popolazioni Kuku Yalanji, Waanji, Yidinji, Gugu Yimithirr e Koko Berrin. La sua pratica, che include disegno, scrittura, video, fotografia e installazione, ruota intorno a una critica della cultura australiana dal punto di vista dell’esperienza delle popolazioni aborigene. Le opere di Ah Kee rispondono alla storia della ritrattistica dei “primitivi” e riposizionano gli aborigeni in Australia quale popolo contemporaneo che abita spazi e tempi reali e attuali.

Cornelia Badelita (Radauti, Romania, 1982)

Cornelia Badelita vive e lavora a Torino. I suoi dipinti, che si sviluppano orizzontalmente, traggono ispirazione dalle predelle, le tele orizzontali che corredavano le pale d’altare quali appendici alla narrazione rappresentata nei pannelli centrali. Allo stesso modo, i quadri di Badelina sono storie accessorie, note a piè di pagina di una narrazione ignota allo spettatore.

Nora Berman (Los Angeles, 1990)

Nora Berman vive e lavora a Los Angeles. Spaziando dalla performance alla pittura e alla scultura, la sua ricerca è incentrata su diversi aspetti della contemporaneità, tra cui le dinamiche di potere, il linguaggio, la religione, la spiritualità, la sessualità, la presenza digitale, il Dark Web, le teorie del complotto e la violenza. Con le sue visioni colorate, Berman cerca di rendere tangibile l’intangibile, di operare trasformazioni magiche, di dare forma a figure ultraterrene.

Valerio Berruti (Alba, Cuneo, 1977)

Valerio Berruti dal 1995 vive e lavora a Verduno, Alba, in una chiesa sconsacrata del XVII secolo da lui restaurata. La sua ricerca include lo studio di antiche tecniche, tra cui quella dell’affresco. Assolute ed essenziali, le sue figurazioni sono spesso ispirate al mondo della famiglia, degli affetti e dell’infanzia.

Rossella Biscotti (Molfetta, Bari, 1978)

Rossella Biscotti vive e lavora tra Rotterdam e Bruxelles. La sua produzione artistica attraversa il film, la performance e la scultura. Con ricerche d’archivio e indagini orali, l’artista esplora momenti oscuri della storia recente, analizzandone in particolare il sistema istituzionale, per ricostruire narrative individuali che si innestano nel presente.

Anna Boghiguian (Il Cairo, 1946)

Di origine armene, Anna Boghiguian vive e lavora nomadicamente tra Europa, Asia, Africa e nelle Americhe, pur mantenendo lo studio e la casa al Cairo. Empatica osservatrice della condizione umana, nelle sue opere Boghiguian offre una interpretazione unica della vita contemporanea, tra passato e presente, poesia e politica, osservazione critica del mondo. Le sue opere combinano una umanità dispersa, sofferente e nomade, vittima della Storia e dei suoi conflitti.

Nicola Bolla (Saluzzo, 1963)

Nicola Bolla vive e lavora a Torino. Affascinato dal mondo del collezionismo e dalle Wunderkammer, colleziona oggetti antichi e curiosi. Attraverso la sua pratica, che spazia dalla pittura alla scultura e all’installazione, Bolla produce delle vanitas, figure simboliche che rimandano all’idea di caducità della vita con teschi, animali, mandala, utilizzando svariati materiali, tra cui cristalli di Swarovski e carte da gioco.

Benni Bosetto (Merate, 1987)

Benni Bosetto vive e lavora a Milano. Al centro della sua pratica, che combina disegno, scultura, installazione e performance, è il corpo, decostruito e re-immaginato, e i suoi gesti. Ispirandosi a narrazioni antropologiche, religiose, a credenze popolari e alla storia dell’arte, le opere di Bosetto pongono lo spettatore in uno spazio senza tempo, in cui l’oggettività e le spiegazioni unitarie sono abbandonate a favore di una concezione frammentata della realtà.

Sol Calero (Caracas, 1982)

Sol Calero vive e lavora a Berlino. Con la pittura quale elemento centrale della sua pratica, Calero realizza lavori luminosi, colorati e vibranti, che riflettono sull’iconografia dell’America Latina e sui suoi cliché, e su questioni di genere, identità, rappresentazione, sfruttamento, migrazione, emarginazione. L’artista realizza anche grandi installazioni immersive, scenografie che ricordano set televisivi, dove la pittura si unisce alla scultura e al mosaico.

Ludovica Carbotta (Torino, 1982)

Ludovica Carbotta vive e lavora tra Torino e Barcellona. Il suo lavoro indaga l’individuo e il modo in cui abita l’ambiente che lo circonda. Combinando installazione, scultura, disegno, architettura, scrittura e performance, l’artista esplora ciò che definisce “fictional site specificity”, l’ideazione di luoghi immaginari o l’inserimento di luoghi reali in contesti di fantasia, riscoprendo l’immaginazione quale strumento di costruzione della conoscenza.

Guglielmo Castelli (Torino, 1987)

Guglielmo Castelli vive e lavora a Torino. Attraverso la sua pratica, Castelli riflette sulla pittura osservando e dialogando con la storia dell’arte, la letteratura e molteplici spunti culturali. L’artista riconosce nella pittura uno tra i primi gesti umani compiuti con un’intenzionalità artistica a partire dai dipinti rupestri in epoca preistorica. Al centro dei suoi lavori si colloca la ricerca sul corpo, in una dimensione evanescente, onirica, in cui figurazione e astrazione si incontrano.

Alex Cecchetti (Terni, 1977)

Alex Cecchetti vive e lavora a Parigi. Inclusiva di coreografia, performance, pittura, scultura, video e poesia, la sua pratica è da lui definita “art of avoidance” (arte di evitare). I molteplici interessi dell’artista includono l’intelligenza delle piante e il rapporto tra umani e non umani.

Manuele Cerutti (Torino, 1976)

Manuele Cerutti vive e lavora a Torino. La sua ricerca pittorica include l’attenzione al dettaglio, il frammento o l’oggetto, a partire da reperti che custodisce nel suo studio. Nelle sue opere quanto dipinto, per quanto piccolo e apparentemente insignificante, diventa un personaggio specifico, protagonista di grandi tableaux vivants e non nature morte.

Claudia Comte (Grancy, Svizzera, 1983)

Claudia Comte vive e lavora a Basilea. A partire dall’osservazione della natura e dei suoi mutevoli schemi, l’artista elabora ampie installazioni ambientali che incorporano il mondo dalla prospettiva dell’esperienza del digitale. Affrontando temi di urgente attualità come il cambiamento climatico, l’ecologia e l’inquinamento globale, l’artista racconta anche la memoria dei materiali e la saggezza del lavoro manuale.

Regina de Miguel (Malaga, 1977)

Regina de Miguel vive e lavora a Berlino. La sua pratica interdisciplinare, che comprende disegno, pittura, scultura, fotografia e video, riflette sulla presunta oggettività dei dispositivi scientifici di rappresentazione e sulle condizioni di produzione della conoscenza scientifica. Partendo da una ricerca che unisce filosofia della scienza, ecofemminismo e speculative fiction, nelle sue opere de Miguel sottolinea le relazioni mutevoli e multiformi che definiscono la realtà del singolo e i diversi legami che si stabiliscono con l’ambiente circostante.

Barbara De Vivi (Venezia, 1992)

Barbara De Vivi vive e lavora tra Venezia e Newcastle. La sua pittura rielabora temi iconografici che attraversano la storia dell’arte, in particolare relativi alla mitologia e ad antiche leggende, unite al proprio vissuto personale e familiare. Sulle tele prendono forma paesaggi onirici in cui i soggetti e i vari elementi in scena si configurano in racconti aperti, narrazioni frammentarie e allusive.

Patrizio di Massimo (Jesi, Ancona, 1983)

Patrizio di Massimo vive e lavora a Londra. Interrogandosi sull’idea del ritratto come veicolo di espressione e rappresentazione di precisi stati d’animo, l’artista include riferimenti alla storia della pittura e all’arte del Novecento. Giorgio de Chirico, Otto Dix e il movimento tedesco della Nuova Oggettività sono solo alcuni tra i numerosi riferimenti riscontrabili nelle opere dell’artista.

Bracha L. Ettinger (Tel Aviv, 1948)

Bracha L. Ettinger vive e lavora tra Parigi e Tel Aviv. La pratica dell’artista affonda le radici nel suo passato autobiografico, nella storia dei genitori sopravvissuti all’Olocausto, e analizza i concetti di trauma, oblio, sguardo femminile e “matrixial” (matriciale), di spazio dell’inconscio e di passaggio dall’invisibile al visibile enfatizzando le proprietà dell’arte di curare e guarire l’individuo e la società. I suoi dipinti sono caratterizzati da una dimensione in bilico tra astratto e figurativo ottenuta attraverso tratti finissimi, nonché l’applicazione di strati di colore e la definizione di forme che creano un’atmosfera obliqua fra oscurità e luce e invitano lo spettatore a immergersi in un tempo intimo e spirituale.

Francesca Ferreri (Savigliano, 1981)

Francesca Ferreri vive e lavora a Torino. La sua ricerca artistica indaga il rapporto tra restauro e algoritmi matematici come punto di partenza di un processo di rappresentazione volto ad analizzare la materia in relazione alla sua dimensione spazio-temporale e alla percezione. Muovendo da oggetti o frammenti esistenti, attraverso una forma personale di “restauro”, Ferreri suggerisce nelle sue opere l’azione di ricostruire un oggetto immaginario.

Camille Henrot (Parigi, 1978)

Camille Henrot vive e lavora a New York. Con una pratica che spazia tra pittura, film, installazione, performance, disegno e scultura, Henrot trae ispirazione dalla letteratura, dalla mitologia, dall’antropologia culturale, dal cinema, dalla biologia evoluzionistica, dalla religione, della psicanalisi, dai social media e dalla quotidianità. Nei suoi disegni, l’artista predilige linee fluide, organiche, e colori pastello, rievocando il mondo infantile.

Golnaz Hosseini (Teheran, Iran, 1990)

Golnaz Hosseini vive e lavora a Basilea. Nella sua pratica pittorica, Hosseini indaga il significato e la funzione delle strutture visive proprie del sistema di rappresentazione pittorico attraverso una pratica che sperimenta l’unione di astrazione e figurazione.

Anne Imhof (Gießen, Germania, 1978)

Anne Imhof vive e lavora a Berlino e New York. Attraverso performance, pittura, scultura, installazione e suono, l’artista riflette sull’esperienza del mondo contemporaneo nel quale la fisicità è sempre più mediata dalla comunicazione digitale e dall’uso massiccio dei social media. Nuove forme di narcisismo, alienazione, distacco e specifiche gestualità sono alla base delle sue durational performances, azioni che Imhof realizza in stretta collaborazione con altri artisti e musicisti.

Diego Kohli (Madrid, 1991)

Diego Kohli vive e lavora tra Barcellona e Berna. Nella sua ricerca pittorica, Kohli indaga l’effetto che la trasparenza del colore ha sulla spazialità dell’immagine. La riflessione sul gioco pittorico si combina con l’osservazione del mondo esterno e dei processi naturali, nel loro aspetto esperienziale ma anche formale e strutturale.

Agnieszka Kurant (Łódź, Polonia, 1978)

Agnieszka Kurant vive e lavora a New York. La pratica di Kurant indaga temi quali l’intelligenza collettiva, le intelligenze non umane e lo sfruttamento del capitale sociale all’interno del capitalismo di sorveglianza. La sua ricerca si pone in dialogo con molteplici autori provenienti da diversi ambiti disciplinari, tra cui gli scritti sulla plasticità e gli automatismi di Catherine Malabou e Franco Bifo Berardi, il lavoro di Manuel DeLanda e gli scritti del neuroscienziato Antonio Damasio.

Andrea Massaioli (Torino, 1960)

Andrea Massaioli vive e lavora a Torino. Attraverso pittura e scultura, l’artista compone paesaggi lirici e poetici, popolati da soggetti provenienti dal mondo animale e vegetale. Eventuali riferimenti all’essere umano sono resi come dettagli anatomici o figure di neonati. Nei suoi dipinti, Massaioli predilige l’utilizzo dell’oltremare, colore di cui apprezza il fulgore elettrico, non riproducibile digitalmente.

Elena Mazzi (Reggio Emilia, 1984)

Elena Mazzi vive e lavora a Torino e a Venezia. Partendo dall’esame di casi specifici, nelle sue opere rilegge il patrimonio culturale e naturale di determinati luoghi o situazioni, intrecciando fatti documentati e storie trasmesse dalle comunità locali, guardando alle complesse relazioni tra esseri umani, natura e cultura.

Daniele Milvio (Genova, 1988)

Daniele Milvio vive e lavora tra Milano e Ansedonia, Grosseto. L’artista adotta molteplici linguaggi e formati, mantenendo un’attitudine pittorica anche nelle sculture di piccolo formato. Appropriandosi di repertori iconografici tradizionali, l’artista ne manipola simbologie e metafore. Nelle sue opere ricorrono figure scarne e convulse, fisionomicamente deturpate. Questi personaggi sono inseriti in luoghi che sembrano essere fuori dal controllo del tempo.

Ad Minoliti (Buenos Aires, 1980)

Ad Minoliti vive e lavora a Buenos Aires. Nella pratica dell’artista, che comprende disegno, installazione, grafica digitale, il linguaggio dell’astrazione geometrica si mescola alle teorie di genere. Minoliti concepisce la pittura non come un mero formato espressivo ma piuttosto come un insieme di idee visive, spesso declinate in scenari post-umani, atte ad aprire nuove prospettive sulle nozioni di sessualità e biologia.

Pietro Moretti (Roma, 1996)

Pietro Moretti vive e lavora a Roma. Le sue opere pittoriche rappresentano scene di vita quotidiana, con elementi autobiografici, traendo spunto da atmosfere fiabesche, dai fumetti e dal grottesco. In una tensione tra pittura figurativa e astratta e attraverso l’impiego di colori non naturalistici, i quadri di Moretti accentuano gli stati fisici e psicologici dei personaggi ritratti, immersi in un’atmosfera familiare e onirica al tempo stesso.

Giuseppe Mulas (Alghero, 1995)

Giuseppe Mulas vive e lavora a Torino. La sua pratica artistica, che include pittura, scultura e installazione, indaga il tema del corpo e dalla sessualità, quest’ultima intesa come l’impulso a ricercare stimoli sensoriali nel reale. Il concetto di corpo è anche indagato in relazione al concetto di casa, lo spazio intimo della dimensione corporea, che nella contemporaneità vive una profonda trasformazione causata dalla digitalizzazione dei luoghi e delle esperienze.

Francis Offman (Butare, Ruanda, 1987)

Francis Offman vive e lavora a Bologna. La sua pratica si sviluppa come una forma di cura per lo scarto. Tutti i materiali adottati – tele, carta, cemento, gesso di Bologna, fondi di caffè e la pittura stessa – sono infatti recuperati e anche la decisione di non servirsi di telai discende da questa logica. L’abbandono del figuratismo è da ascrivere più alle labili e stratificate reminiscenze del proprio vissuto che ad una tensione verso l’Astrattismo europeo.

Rudi Ninov (Teteven, Bulgaria, 1992)

Rudi Ninov vive e lavora a Francoforte. La sua pratica, che si compone di disegno, pittura e scultura, nasce da un interesse per il linguaggio, la fonetica, la costruzione dei fonemi e i meccanismi della scrittura. Nei suoi lavori forme astratte si combinano con la rappresentazione figurativa di oggetti, ritagli di fumetti e appunti scritti, proponendo storie di fantasia che indagano il linguaggio scritto come forma di esperienza personale sintetica.

Seth Price (Gerusalemme, 1973)

Seth Price vive e lavora a New York. Price utilizza ogni tipo di medium, dalla scultura al film, dal web design alla musica, dagli abiti alla poesia, per scandagliare l’infinta flessibilità del mondo digitale, la sua immaterialità totalizzante e le profonde trasformazioni che la tecnologia ha operato sulla contemporaneità. Il processo di ripetizione, ingrandimento ed elisione fa dei suoi foto-collage delle pagine che compongono un racconto di superfici, tra le quali si riconoscono la pelle umana, la carta e la pellicola sintetica.

Tabita Rezaire (Parigi, 1989)

Tabita Rezaire vive e lavora a Johannesburg. La sua pratica, che comprende arte digitale e video, ma anche forme artistiche più tradizionali come gli arazzi, esplora il colonialismo e i suoi effetti sull’identità, la tecnologia, la sessualità, la salute e la dimensione spirituale, proponendo una lettura della realtà che si discosta dall’egemonia della cultura occidentale.

Mathilde Rosier (Parigi, 1973)

Mathilde Rosier vive e lavora nella Borgogna, in Francia. Attraverso la combinazione di disegno, pittura, film, danza e teatro, Rosier costruisce mondi rovesciati, la cui musica interiore coinvolge chi guarda, contribuendo alla perdita delle coordinate spazio-temporali. Le sue opere mettono in scena rappresentazioni mistiche di animali nella cornice di scenografie ispirate alla natura.

Giangiacomo Rossetti (Milano, 1989)

Giangiacomo Rossetti vive e lavora a New York. I suoi dipinti lasciano spazio a soggettività a un tempo funeste e idilliache. Le sue pennellate precise e i passaggi chiaroscurali echeggiano una tensione tipica del barocco europeo, aprendo a una ricerca sulle tecniche illusorie della pittura moderna e contemporanea.

Giuliana Rosso (Torino, 1992)

Giuliana Rosso vive a lavora a Torino. La sua ricerca si muove tra pittura e disegno, con contaminazioni tridimensionali che pone in relazione stretta con lo spazio reale. Il suo lavoro indaga una condizione umana di inquietudine costante, intrisa di sentimenti contrapposti dove l’infanzia e l’adolescenza ne diventano metafora.

Lin May Saeed (Würzburg, Germania, 1973 – Berlino, 2023)

Lin May Saeed ha vissuto e lavorato a Berlino. Il suo lavoro sviluppa uno studio approfondito dei miti delle civiltà antiche e del loro influsso sul pensiero politico e sociale dei giorni nostri. Questi importanti temi sono spesso declinati in opere fatte con il polistirolo espanso, materiale le cui caratteristiche sono in contrasto con la scultura tradizionale.

Erik Saglia (Torino, 1989)

Erik Saglia vive e lavora a Torino. Nella sua opera pittorica lo spazio assume un ruolo essenziale. L’impostazione delle griglie simmetriche è per l’artista un momento rituale scandito dal suono del nastro adesivo che si srotola sulla tela mentre i movimenti del suo corpo si fanno sempre più meccanici e precisi nel pitturare, verniciare o stendere colori spray.

Georgia Sagri (Atene, 1979)

Georgia Sagri vive e lavora tra Atene e New York. La sua pratica include performance, scultura, video, scrittura e disegno. Influenzata dal suo impegno come attivista e utilizzando spesso il proprio corpo e la propria voce come punto focale delle sue opere, Sagri indaga la costruzione dell’identità, le norme sociali e le strutture di potere contemporanee, mettendo in discussione e sovvertendo gli schemi comportamentali e i sistemi di credenze.

Alan Sierra (Sonora, Messico, 1990)

Alan Sierra vive e lavora a Basilea. I disegni di Sierra, centrali nella sua pratica che comprende anche scultura e performance, sono concepiti dall’artista come brevi testi i cui soggetti sono elementi ed esperienze di vita quotidiana, sovvertiti nei loro significati superficiali e riscritti secondo prospettive inedite. Mostre personali includono: Vísperas, la Capella, Barcellona (2022).

Elisa Sighicelli (Torino, 1968)

Elisa Sighicelli vive e lavora a Torino. L’artista utilizza la fotografia per fare un lavoro sulla fotografia. Fondendosi con supporti tattili e materici, le sue immagini catturano gli echi del visibile, analizzando i modi in cui la realtà riflette su se stessa.

Ania Soliman (Varsavia, 1970)

Ania Soliman vive e lavora a Parigi. Incentrandosi sulla relazione tra natura e tecnologia, la sua pratica di disegno abbraccia processi di mappatura, colorazione e cancellazione. I materiali di partenza si trasformano in opere sovrascritte, tracciando l’esperienza intima dell’artista nel vivere lo spazio digitale, fatto di discontinuità, reti subliminali e ripetizioni virali.

Marta Spagnoli (Verona, 1994)

Marta Spagnoli vive e lavora a Venezia. La sua pratica artistica si concentra sulla pittura e sul disegno, indagando la costante reciprocità tra l’esperienza umana, la dimensione animale e l’ambiente che li ospita. Nelle sue opere elementi organici, mitologici e antropomorfi si intrecciano tra loro e animano uno spazio in evoluzione, libero da collocazioni temporali e spaziali. Il bianco della tela è il punto di partenza per lo svolgimento cromatico e narrativo delle opere, in cui il colore e la sua materialità riscrivono costantemente la struttura di ogni immagine.

Victoria Stoian (Chișinău, 1987)

Victoria Stoian vive e lavora a Torino. La memoria della sua terra, la Moldavia, è all’origine delle sue opere pittoriche. Riferimenti a tradizioni culturali, ma anche a catastrofi naturali oppure a tensioni politiche sono tra i soggetti che animano i suoi dipinti. Nelle sue tele, l’artista riflette sul caos, la fragilità e il conflitto articolandoli attraverso una pittura libera, nella quale il disegno è prodotto dall’accostamento di precise pennellate.

Sarah Sze (Boston, 1969)

Sarah Sze vive e lavora a New York. Attingendo al mondo fisico e a quello digitale, l’artista assembla complesse opere multimateriche che abbracciano scultura, pittura, disegno, incisione, video e installazione. Microscopici e macroscopici, questi universi catturano gli osservatori proponendo inedite esperienze intrise dell’effimera temporalità di umili oggetti quotidiani.

Inka ter Haar (Duisburg, Germania, 1980)

Inka ter Haar vive e lavora a Basilea. Nei suoi dipinti, che raccontano storie di amore, sessualità, violenza e morte, ter Haar ritrae oggetti d’arredo quotidiani – sedie, tavoli, lampade… – resi attraverso campiture di colore piene e vibranti, in cui il corpo umano compare solo come frammento. Sospendendo le leggi della prospettiva, le immagini di ter Harr sottolineano l’illusione dello spazio pittorico.

Paolo Turco (Cuneo, 1981)

Paolo Turco vive e lavora a Mondovì. I luoghi che esplora gli fornisco non soltanto lo spunto concettuale ma anche i materiali per realizzare le sue opere. Pietre, terra, legno, ma anche rifiuti, soprattutto in plastica, sono raccolti in piccoli vasetti in vetro. Chiusi con coperchi in metallo, questi vasetti sono accostati come fossero tessere di un mosaico, delineando composizioni che riproducono ed interpretano gli originali paesaggi incontrati.

Alice Visentin (Ciriè, Torino, 1993)

Alice Visentin vive e lavora a Torino. I dialoghi con la nonna materna e le donne del borgo di montagna da cui proviene la sua famiglia ispirano le sue opere pittoriche. Menestrelli, giganti, gigantesse e pastori sono alcuni tra i personaggi che ricorrono nelle sue opere. Presentati con dignità quasi regale, essi sono i protagonisti di racconti fantastici, nei quali l’umano e dettagli di natura si uniscono talvolta confondendosi gli uni con gli altri.

Zadie Xa (Vancouver, 1983)

Zadie Xa vive e lavora a Londra. Pittura, performance, video e tessuti sono mezzi attraverso cui l’artista si interroga su molteplici argomenti che, dall’ecologia, includono la fantascienza e le religioni antiche. Nelle sue opere, le tradizioni culturali coreane sono rilette in chiave post-digitale, dando vita a personaggi le cui storie propongono inedite mitologie.


Sensing Painting.

Opere dalla Collezione d’arte della Fondazione CRC

A cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria

In collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo

Fino al 28 gennaio 2024

Castello di Rivoli, Secondo piano, Sala 18

Piazza Mafalda di Savoia

10098 Rivoli - Torino

Info: +39 0119565222

 

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