martedì 16 gennaio 2024

Presso il centro culturale Diagon Hall di Torino mercoledì 17 gennaio la conferenza “La Ferrovia”. Si parla dell’immaginario del viaggio in treno nella storia e del museo HZERO di Firenze


Il treno da sempre è carico di significati nellimmaginario collettivo. Non è solo un mezzo per spostarsi, ma il protagonista della storia: la speranza di nuove terre e lapprodo a luoghi senza ritorno. E’ laccesso a un mondo magico come in Harry Potter, o location di delitti e mistero come nelle storie Agatha Christie. Per non parlare del modellismo che appassiona adulti e bambini di tutte le generazioni.


Se anche per voi il treno è un po speciale, non perdete l'incontro che si terrà mercoledì 17 gennaio alle ore 19 presso il centro culturale Diagon Hall di Torino (via San Domenico 47) dal titolo "La Ferrovia".

Levento, a cura di Gian Giacomo della Porta, giovane poeta ed editore vincitore del Premio Quasimodo 2017, e di Jacopo Marenghi, accompagnerà i partecipanti fra celebri romanzi e opere d'arte dedicati all'immaginario del viaggio: dai misteri dell'Orient Express di Agatha Christie alle stazioni dipinte da William Turner e Claude Monet, al treno incantato per Hogwarts di Harry Potter



Lincontro, dedicato all'immaginario del viaggio e del treno, sarà anche l'occasione per presentare il museo del treno HZERO di Firenze, che accoglie uno fra i plastici ferroviari più imponenti d'Europa (280 mq, 1 km di binari, 70 treni in movimento). 

Il progetto museale HZERO, ospitato dal 2022 negli spazi dellex cinema Ariston di Firenze, è un inedito dispositivo narrativo che tra ambienti immersivi, proiezioni e laboratori esplora l’immaginario del treno a partire da uno dei plastici ferroviari più estesi d'Europa. Il nome HZERO rievoca l’espressione impiegata nell’ambito del modellismo per indicare la scala 1/87, unità di misura che definisce la proporzione ottimale per garantire una perfetta visione d’insieme e l’esplorazione dei minimi dettagli. Non si tratta soltanto di un museo bensì della musealizzazione di un sogno”: il sogno del marchese Giuseppe Paternò Castello di San Giuliano, costruito nel corso di quarant’anni di lavoro e passione. In un lungo viaggio che ha avuto origine nel 1972 con l’acquisto di un primo treno della Märklin, il plastico ferroviario fulcro dell’esposizione nasce da un’idea di Giuseppe Paternò Castello di San Giuliano e, nel corso del tempo, assume la dimensione di opera ludica e architettonica di altissimo livello. Il risultato è la creazione di una fantasmagoria di scenari realistici e fantasiosi, che vede il susseguirsi di paesaggi che rievocano i profili montuosi delle Dolomiti, di architetture d’ispirazione berlinese e di paesaggimarittimi ispirati alle coste dell’Isola d’Elba. Il percorso di visita prende il via a partire dal modello ferroviario. Lo spettatore si addentra nelle insenature del plastico per scoprirne le piccole storie e scene nascoste, riprodotte con dovizia di dettagli come all’interno di un set cinematografico. Dagli ignari escursionisti che passeggiano lungo i sentieri montani alle folle assiepate sui binari delle stazioni sino alla rivelazione di un assassinio in miniatura, i protagonisti del plastico svelano gradualmente la grande narrazione che propone.

L’ambientazione è arricchita dal sistema di proiezioni, che sfuggono al tradizionale diorama, concepito dallo studio milanese Karmachina in collaborazione con il curatore Alberto Salvadori. Le animazioni che invadono lo spazio che circonda il modello ferroviario ne riprendono i dettagli e particolari, reinterpretandoli in chiave illustrativa e creando un vero e proprio racconto multimediale. Lo scorrere del tempo è restituito anche dalle variazioni del sistema di illuminazione studiato dal lightdesigner Angelo Linzalata. La sequenza dinamica di stadi luminosi concepita per HZERO restituisce al plastico una dimensione teatrale, in grado di suggerire al visitatore l’impressione di attraversare diversi momenti nel percorso di visita – dal temporale alla nevicata, dall’alba al crepuscolo.



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