Dal 1 marzo 2024 fino al 2 giugno 2024, negli spazi di corso Giovanni Lanza 75, Flashback Habitat presenta "Insurrezioni. Fotografie di una protesta": tre storie di attivismo, tra giornalismo e fotografia.
Due fotografi e un giornalista con tre esposizioni narrano la propria visione di rivoluzione e rivolta. I protagonisti di “Insurrezioni. Fotografie di una protesta” sono: Enrico Gili con Yellow Movement, curato da Patrizia Bottallo, Angelo Quattrocchi con WOUNDED KNEE Indiani alla riscossa, curato da Lapo Simeoni, Chris Suspect con Path to Insurrection, curato da Jacopo Buranelli.
Dalla street photography di Chris Suspect che documenta le proteste politiche a Capitol Hill, alla rivoluzione pacifica degli ombrelli gialli ad Hong Kong di Enrico Gili fino alla resistenza degli Indiani d’America negli anni 70 raccontata da Angelo Quattrocchi: una mostra che diventa dunque stimolo per riflessioni importanti sulle proprie responsabilità come membri di una comunità.
Chris Suspect ha capito di essere un fotografo documentarista quando sono stati i suoi amici a farglielo notare: hey, your street photography is pretty good! Questa epifania ha alimentato la sua curiosità e lo ha incoraggiato a studiare i grandi fotografi. Oggi, Suspect si annovera tra i fotografi pluripremiati a livello mondiale. Specializzato nella fotografia di strada, gli scatti di Chris Suspect catturano il profondo e a tratti assurdo realismo del quotidiano. Come quel 6 gennaio del 2021 durante l’assalto a Capitol Hill, Suspect era lì al momento giusto nel posto giusto, sapeva e voleva fotografare quella storia: scendere in strada, incorrere nel rischio per raccontare la rabbia e l’esuberanza dei sostenitori di Donald Trump.
Le fotografie di Capitol Hill fanno parte di un progetto più ampio. Quattro stanze tematiche seguono un percorso cronologico, come i capitoli di una saga: Election Night, 4 Years of Protest, Biden Wins, January 6 - Epilogue (Biden inauguration). Chris Suspect ha definito frenetico il clima di quel giorno, tra gas lacrimogeni, la preoccupazione di essere identificato come media - e quindi nemico di Trump - e il desiderio di testimoniare un evento dalla portata assolutamente inedita.Enrico Gili è un fotografo italiano che ha vissuto molti anni ad Hong Kong e ha documentato dal vivo le due proteste avvenute nel 2014 e nel 2019. Vivendo questi momenti sul campo è riuscito a catturare alcuni momenti salienti utilizzando uno sguardo giornalistico, senza pregiudizi, ma con l’intento di lasciare una traccia di quello che è sicuramente diventato un momento storico da ricordare. Queste fotografie raccontano con garbo e eccezionale sensibilità la genesi di una lotta per l’emancipazione democratica e più in generale contro l’oppressione.
Cosa significa un ombrello giallo a Hong Kong oggi?
“La rivoluzione degli ombrelli”, una protesta pacifista che diventa un atto rivoluzionario. I cittadini di Hong Kong, ex colonia britannica, chiedevano a Pechino di rispettare la promessa di mantenere un sistema politico pienamente democratico con diritto di voto alle elezioni. Decine di migliaia di manifestanti hanno occupato per giorni la metropoli asiatica al grido di: "Vogliamo la democrazia e il suffragio universale". La risposta del governo di Pechino alle proteste pacifiste durate mesi è stata la repressione. I manifestanti hanno usato degli ombrelli per proteggersi dallo spray al peperoncino e dai gas lacrimogeni della polizia, l’ombrello icona mondiale della protesta è diventato così un simbolo politico di resistenza.
I cittadini bloccarono le arterie principali del centro finanziario di Hong Kong. Stampa, tv e social media trasmettevano in diretta immagini surreali di immensi viali deserti e piazze puntinate di tende da campeggio, brulicanti di persone munite di ombrelli e cartelli. Defraudati dai mezzi legali per esprimere la propria voce, i cittadini si inventarono un nuovo linguaggio di protesta fatto di simboli e colori.
Angelo Quattrocchi prende posizione a fianco delle comunità indigene coinvolgendo lo spettatore nella cronaca giornaliera della loro resistenza sul territorio. Nel dettaglio, espone le richieste dei nativi, i negoziati con le autorità statunitensi, lo stato d’animo degli occupanti e le reti di supporto esterno che si sono attivate a loro favore. Furono settanta giorni di guerra, in cui pochi guerrieri, con qualche vecchio fucile, combatterono contro mille agenti della FBI, la polizia Indiana, la CIA e i carri armati. Il grande momento (tutti i giornali del mondo ne parlarono) in cui gli indiani voltarono pagina e storia, buttandosi alla riscossa.
WOUNDED KNEE Indiani alla riscossa è un racconto di attivismo che intreccia fotografie, documenti e testi dell’occupazione, dell'assedio e della difesa di Wounded Knee, villaggio sperduto nella riserva Indiana. Nel 1973, Quattrocchi viveva a San Francisco, dove lavorava per L.A. Free Press e per The Barbour, un giornale della città. L'ambiente era underground, ricco di scrittori, musicisti e artisti, caratterizzato da una vivacità straordinaria. Nei primi mesi di febbraio di quell’anno, venne a conoscenza che i nativi americani della riserva di Wounded Knee volevano ribellarsi agli abusi subiti. Decise così di recarsi subito nel Nord America, fino alla riserva indiana, per documentare giorno per giorno gli eventi. Presto, questo si trasformò in un'occupazione contro l'assedio degli americani.
"Insurrezioni. Fotografie di una protesta": tre storie di attivismo, tra giornalismo e fotografia.
Quando
Data/e: 1
Marzo 2024 - 2 Giugno 2024
Orario: 11:00
- 19:00
Tutti
i Venerdì, Sabato e Domenica 11-19; Tutti i Martedì, Mercoledì,
Giovedì su appuntamento (per un minimo di 5 persone).
Dove
Flashback
Habitat
Corso
Giovanni Lanza, 75 - Torino
Prezzo
Ingresso:
10 €; Ridotto: 8 € (minori tra i 6 e i 12 anni, maggiori di 65
anni, accompagnatori di disabili con tesserino, corpi militari con
tesserino);
Ridottissimo: 5 € (con Abbonamento Torino Musei, Torino+Piemonte Card). Biglietto combo mostre Time Square + Insurrezioni. Fotografie di una protesta: Intero 15€; Ridotto 12€; ridottissimo 8€
L’ingresso a Flashback Habitat è consentito con la tessera Amica/o di Flashback Habitat al costo di 5 euro una tantum con validità fino alla fine dell’anno in corso. La tessera è disponibile in biglietteria.
Acquisto biglietti online su: https://www.ciaotickets.com/biglietti/insurrezioni-e-fotografie-di-una-protesta




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