domenica 3 marzo 2024

Allo spazio Open ADA di Torre Pellice fino al 6 aprile la mostra "3G. Dall'Art Design alla Post Pop Art” con opere di Diego Maria Gugliermetto, Beny Giansiracusa e Luciano Gallino

Si è aperta, e proseguirà fino a sabato 6 aprile 2024, la seconda stagione espositiva dello spazio
Open ADA di via Repubblica 6 a Torre Pellice, con una mostra decisamente innovativa ideata e curata da Monica Mantelli, sul seguito della corrente Pop (la “Post Pop Art” indicata nel titolo della mostra) che nasce per unire 3 linguaggi dell'espressione creativa contemporanea: il design, la fotografia e la serigrafia. "3G. Dall'Art Design alla Post Pop Art” comprende oggetti e arredi di design di Diego Maria Gugliermetto, opere serigrafiche dedicate alle dive del cinema di Beny Giansiracusa e fotografie tra tango-teatro danza e oggetti di design scattate da Luciano Gallino. L' esposizione gode del Patrocinio del Comune di Torre Pellice ed è accompagnata dal testo di presentazione dell’architetto e designer internazionale Luisa Bocchietto.


Protagonisti della scena i "3 G" ovvero Gugliermetto, Gallino e Giansiracusa, esempi creativi di un Piemonte che sa distinguersi per capacità di sperimentare e innovare le espressioni artistiche del nostro tempo, ognuno nella sua specificità.

In esposizione una ventina di opere serigrafiche di BENY GIANSIRACUSA, torinese, scomparso nel 2021, capostipite della decima arte secondo l' egida del Moma di New York. L’allestimento al piano superiore si correda di tecniche calcografiche di ritrattistica, delicatamente compendiata da decorazioni speciali, come pizzi e merletti, che rendono ancora più raffinati i volti delle grandi donne del jet set internazionale da lui rappresentate. 

Le sue rivisitazioni declinano le Star femminili più amate: da Marylin Monroe a Virna Lisi, da Claudia Cardinale a Brigitte Bardot. Inoltre, al piano terra una parete dello spazio espositivo è dedicata alla ricostruzione di una parte del suo studio di Torino, con una ricchissima produzione sia di pezzi unici che di multipli che comprendono lavori dedicati a miti di ogni tempo come la Vespa, la Cinquecento e la chitarra Fender Stratocaster. Lo spazio a lui dedicato si completa con una sua gigantografia a firma del fotografo Antonio Attini. Giansiracusa è nato a Torino nel 1951 in una soffitta del palazzo Saluzzo Paesana. Incontra negli anni ’60 il mondo della grafica, entrando in contatto con il maestro serigrafo Riccardo Costamagna e arriva a collaborare per lo scultore Mario Molinari. Dal 1977 disegna videogames, flipper, juke box. Oltre ad aver insegnato in Università a Torino con Giorgio Bosi, Beny ha esposto in tutto il mondo.  Giansiracusa è divenuto una figura strategica non solo per ciò che riguarda il mondo della serigrafia, ma anche per la sua innata capacità di ripensare ai modelli archetipali che fanno parte della storia del costume e della società.


Non è da meno il maker DIEGO MARIA GUGLIERMETTO, che lavora di iperbole, ingigantendo le forme a noi più familiari e trasformandole in simpaticissimi arredi di uso quotidiano. “Coi suoi cuscini-cioccolatini, tapponi-sofà, pouff bignè, divani-lattina e tante altre surreali forme tridimensionali - spiega la Curatrice Monica Mantelli - Gugliermetto rielabora in scala maggiore il gioco visionario su "ciò che potrebbe essere, ma non è". La sua curiosa e dissacrante esposizione di arredi di utilizzo comune, tutti sfoderabili e lavabili, non manca di far gioire il visitatore, che, con le debite precauzioni potrà interagire e farsi fotografare tra tali affascinanti oggetti di design. Va detto che il poliuretano utilizzato da Gugliermetto Experience è privo di componenti pericolosi e sostanze nocive sia per l’uomo che per l’ozono: si tratta di una materia riciclabile e quindi 100% ecosostenibile.

E ora, un po' di storia su questo peculiare art-designer: all’età di 10 anni, all’interno dell’azienda di famiglia, Diego Maria Gugliermetto rimane indelebilmente colpito dalla Pop Art e da tutto quello che ne segue con le creazioni di architetti ed artisti. Inizia a “giocare” con il poliuretano espanso, sulla scia di un grande artista anticipatore, Piero Gilardi, frequentando nel contempo la facoltà di Architettura a Torino. Si dedica all’interior design, al light design ed alla ricerca. Lui e la sua famiglia, con papà Guido e zio Piero, contribuiscono a fare la Storia del design in Italia, collaborando con creativi del calibro di Pietro Raimondi, Ugo Nespolo, lo stesso Piero Gilardi, il gruppo Strum con Piero Derossi, Giorgio Ceretti e Roberto Rosso, lo Studio 65 con Gianni Arnaudo, Franco Audrito, Nanà Sampaniotou, Ferruccio Tartaglia, Giancarlo Paci e altri, poi Franco Mello e Guido Drocco, Giorgio De Ferrari, Gino Bistagnino, Gianni Pettena, Roberto Lazzeroni, Angelo Cusimano, Joachim De Barros, De Pas, D’Urbino, Lomazzi, Gaetano Pesce e molti altri. A partire dalla rivoluzione introdotta dall’azienda del padre, Diego Maria approfondisce la sua visione surreale, nel segno di un’innovazione alternativa, alla ricerca della propria dimensione personale come designer, artigiano e imprenditore nell’azienda di sua proprietà: la G-Experience, con sede a Balangero. Ispirato al Manifesto del Futurismo, pubblicato nel 1909, più di cent’anni dopo, Gugliermetto partecipa negli anni Duemila alla scrittura del Manifesto del Design Italiano, insieme a un gruppo di creativi con concezioni comuni e complice voglia di rinnovamento. La sfida per Diego Maria rimane ad oggi quella di conciliare il proprio io sognatore con l’anima di artigiano-designer-imprenditore.

Infine, il fotografo di adozione rivolese LUCIANO GALLINO, da decenni impegnato nella ricerca espressiva di corpi, gambe e volti che si relazionano ergonomicamente con le forme plastiche e architettoniche del mondo, che in questa mostra presenta uno studio fotografico tra ballerini - coreografi e oggetti di alto design provenienti dalla collezione del Museo del Design Galliano Habitat. Dalla conturbante sedia “Him” - “Her” di Fabio Novembre all'appendiabiti Shanghai di De Pas, D' Urbino e Lomazzi,  la ricerca narra il felice connubio tra produzione seriale e arte coreutica emerso dalla vocazione stessa del Made in Italy, che possiede da sempre grande estro, capacità di astrazione creativa e cultura di progetto. In carrellata fotografica su forex 70x100,  molteplici narrazioni sceniche tra danzatrici e oggetti “icona“ del mondo del design – dalla storica “Panton Chair” allo sgabello “Sella” dei fratelli Castiglioni, dalla seduta basculante “MT3” di Ron Arad (vincitrice del Compasso d’Oro) al “VasOne” di Luisa Bocchietto. Una seduttiva retrospettiva sulla cultura di progetto annessa all’arredo dagli anni ‘50 ad oggi, utilizzando il codice del tango e la bravura dei suoi interpreti. Luciano Gallino racconta il suo percorso per arrivare a realizzare questo progetto: "Grazie ad una attività' lavorativa che mi ha portato a viaggiare per il mondo intero, mi e' stato possibile sviluppare sempre piu' la passione per il click. Il mio approccio alla fotografia e' stato caratterizzato da un’evoluzione che mi ha portato dalla classica fotografia di paesaggio, legata ai viaggi, sino ad un interesse predominante per la fotografia legata al soggetto umano. Soggetto umano che va dal ritratto, volto a catturare l’io insito delle persone, sino all’ambito quotidiano che si muove attorno alla persona. In questo contesto il “paesaggio urbano" e' stato un innamoramento preannunciato. Si tratta di un genere che permette l’integrazione completa dell’elemento umano con il suo mondo di riferimento. E poi, dal paesaggio all'oggetto di design è stato un passaggio naturale".

 

"3 G. Dall'Art Design alla Post Pop Art.”
A cura di Monica Nucera Mantelli
Open ADA, via Repubblica 6, Torre Pellice (TO)
Giorni e orari di apertura:
1- VENERDI’ POMERIGGIO - ore 15:00-18:00
2- SABATO POMERIGGIO - ore 15:00-18:00
3- DOMENICA SU APPUNTAMENTO – (tel. 
+393667190602 oppure +393924025290)
Ingresso libero.


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