giovedì 11 aprile 2024

FESTIVAL DELLE MAGIE: torna il 13 aprile a Vinovo la manifestazione ad ingresso gratuito presso il Castello della Rovere, con la mostra “AB OVO: luci, misteri e alchimie” e tantissimi eventi


A Vinovo il 13 Aprile 2024 si terrà per la seconda volta il Festival delle Magie. Anche quest’anno il programma del Festival è a cura dello scrittore albese Romano Vola, della designer Letizia Rivetti e dello storico bolognese Giordano Berti.


Tutti gli spettacoli di strada sono a INGRESSO GRATUITO e sono pienamente accessibili ai portatori di disabilità. Il tema portante del Festival delle Magie 2024 è l’uovo, e non tanto per la vicinanza al periodo pasquale. Con questo argomento si è voluta rievocare un’attività che per lungo tempo, praticamente sino alla fine degli anni ‘50, ha fortemente caratterizzato l’economia di Vinovo: l’allevamento di galline ovaiole e la vendita di uova su mercati di Torino. Non a caso, le maschere tipiche di questa cittadina sono la Bela Pulajera e il Cucaeuv. Ma non è tutto. In una sala del Castello di Vinovo è dipinta una fenice che rinasce dalle fiamme ed esce dal suo uovo. Insomma “tutto nasce da un uovo” come recita il sottotitolo dato all’edizione 2024 del Festival delle Magie.

La manifestazione ha il suo baricentro nel Castello Della Rovere e si estende fuori delle mura, sulla Piazza Rey e in una parte di Via S. Bartolomeo. In quest’ampio spazio si svolgeranno a ciclo continuo videoproiezioni, videomapping e spettacoli di teatro di strada con illusionisti, ipnotisti e giocolieri. Inoltre, ci sarà un Mercato delle cose “magicuriose” e un Arcipelago dei Gusti con prodotti d’eccellenza da portarsi a casa o da mangiare sul posto.

In particolare, vi segnalo che alle ore 15:00 fino alle 23:00 sarà aperta al pubblico la mostra “AB OVO: luci, misteri e alchimie”. In esposizione, spettacolari installazioni multimediali e ologrammi per un’esperienza immersiva indimenticabile. Libri rari. Opere d’arte antica e moderna. Reperti mitologici, magici e religiosi da tutti i continenti. Tradizioni popolari di Vinovo e di varie regioni europee. A cura dello storico Giordano Berti, la mostra vanta un allestimento scenografico progettato dalla designer Letizia Rivetti. Il percorso si apre con la sezione mitologica e immediatamente si assiste alla nascita dell’universo secondo la visione orfico-pitagorica. Una videoinstallazione intitolata “La nascita di Aion” si ispira a un manufatto di epoca imperiale romana, il rilievo di Aion, appunto, conservato alla Galleria Estense di Modena. Da un’esplosione di luci e fiamme si forma l’uovo dal quale emerge un giovane alato, Aion, espressione della ciclicità del tempo cosmico. Il percorso prosegue con immagini e manufatti etnici relativi a tradizioni mitologiche dell’antichità legati alle uova: dalla Cina e dall’India fino alla Finlandia e all’Africa. Da qui si entra in un’altra installazione di forte impatto scenografico: un ologramma in 3D con “Le uova di Leda”; opera ispirata a un meraviglioso dipinto di scuola leonardesca. A questo mito fanno da contrappunto una rarissima incisione di Giovan Battista Palumba, Leda e i suoi figli, (1520 ca), due bronzetti, uno di Vincenzo Gemito (1871) e l’altro di Renato Barcaglia (1910 ca.) e una litografia originale di Salvador Dalì: Leda Atomica (1970). Proseguendo, si arriva alla dimensione misteriosofica, vale a dire l’uovo nella tradizione alchimistica. In mostra, libri illustrati, incisioni settecentesche e strumenti alchemici dei secoli XVI–XVIII. Questa sezione contiene anche manufatti che evidenziano l’uso delle uova nella tradizione magica, nonché il famoso trattato “Disquisitionum magicarum” (1633) del teologo Martin Del Rio, ispiratore di tanti roghi accesi per volontà dell’Inquisizione. Un’altra installazione, “L’uovo della fenice”, è ispirato al fregio dipinto nel Castello di Vinovo. Consiste in un gigantesco atanòr, il forno alchemico, nella cui bocca brucia la fenice, per tornare in vita in seguito alla poggia dei sette metalli. Una sezione della mostra è dedicata a Vittorio Amedeo Gioanetti, arcanista vissuto a Vinovo alla fine del Settecento. Un documento dimostra i legami di Gioanetti con alchimisti del suo tempo, mentre alcune porcellane evidenziano la qualità della sua produzione. Questi materiali sono stati concessi in prestito gratuito da un cittadino vinovese, il dottor Massimiliano Brunetto. Non può mancare un focus sull’uovo nella religione cristiana. In questa sezione spicca un dipinto seicentesco che ritrae le offerte di uova a Gesù Bambino da parte dei pastori, opera attribuita a Giovanbattista Razzani (1603-1666). La sala seguente è dedicata alle uova negli antichi trattati seicenteschi di iconologia, dove sono descritte come emblemi di fecondità e rinascita. Le uova rotte, invece, rappresentano la perdita dei valori morali legati alla sessualità, come nella Scena di adulterio di Cornelis Massys (ca 1510 – ca 1560), nella Danza delle Uova di Maarten de Vos (1532-1603) e nella Coppia di fanciulli con uova, una ceramica di Urbano Lucchesi (1844-1906); tutte opere in mostra assieme ad altre rarità. Nella sezione dedicata alle tradizioni popolari, oltre ad alcuni stampi antichi per fabbricare uova di cioccolato, spicca uno spazio dedicato a Pulcinella che nasce da un uovo; leggenda napoletana poco nota che ha dato vita a numerose interpretazioni. Alcune vetrine raccolgono favole illustrate, da Esopo e La Fontaine a oggi, nelle quali le uova hanno un ruolo significativo. Tutti i libri provengono dalla Biblioteca comunale di Vinovo. Nella stessa sala sono esposti splendidi esemplari di pysanka, le uova pasquali decorate con cere colorate, tipiche dell’Europa orientale. Alcuni pezzi sono di valore artistico assoluto. Non possono mancare alcune delle famose uova di Fabergé, fedeli repliche di quelle, preziosissime e inamovibili, conservate al Museo Fabergé di San Pietroburgo. Nell’ultima sala incontriamo una tradizione di Vinovo, oggi scomparsa: la produzione e la conservazione delle uova in acqua e calce, per la vendita sui mercati di Torino. In un video sono inserite tre interviste a personalità di Vinovo che si sono prestate a raccontare i momenti epocali che hanno segnato la vita economica di questa cittadina, vale a dire il passaggio dalla conservazione delle uova in vasche di pietra alle prime ghiacciaie di legno, per arrivare ai moderni frigoriferi. In esposizione anche ex voto fatti dipingere da venditori di uova vinovesi e gli abiti di due maschere locali: il Cucaeuv (succhiauova) e la Polajera (pollivendola). Alla Bela Pulajera è dedicato un simpatico acquerello di Lele Luzzati, da lui stesso donato alla Biblioteca Civica di Vinovo nel 2007, poco prima di lasciare questo mondo.

Programma festival

Dalle ore 17:00 fino alle 24:00. Abracadabra: Mercato magicurioso con bancarelle di artigianato artistico, editoria a tema esoterico, talismani, incensi, candele profumate, accessori ispirati al mondo della natura, cosmetici naturali. Ovviamente ci saranno anche degli esperti nelle arti divinatorie con tarocchi, rune, cristalli e sibille.

Non mancheranno i punti di ristoro: un vero e proprio Arcipelago dei Gusti con prodotti d’eccellenza da portare a casa o da mangiare sul posto.

ore 17:30 Gli animali parlanti del ventriloquo Nicola Pesaresi.

ore 18:30 La Regina degli Elfi: performance con bacchette magiche di Silvia Zuh.

ore 20:00 Illusionismo e giochi di prestigio con il mago Gabriele Rigo.

ore 20:30 Performance di Silvia Zuh con fire leds.

ore 21:00 “Street Safari” con il ventriloquo Nicola Pesaresi.

ore 21:30 Accensione de “L’uovo cosmico”, videomapping a ciclo continuo.

ore 22:30 “Belfagor”: danze aeree, acrobazie e giochi col fuoco del gruppo teatrale Lux Arcana.

In contemporanea al Festival, nel giardino interno del Castello Della Rovere sarà visitabile “Il mondo mitomagico di Mario Zanoni”. Una selezione di alcune delle centinaia di opere plasmate dal maestro lughese ispirandosi ad antiche narrazioni mitologiche, all’Inferno dantesco e a tradizioni esoteriche. La mostra resterà aperta sino al 2 giugno.

Dal 4 Maggio al 2 Giugno poi, nel Portico rinascimentale del Castello aprirà al pubblico la mostra “OV-Azioni”. Una selezione di opere d’arte contemporanea (dipinti, ceramiche, vetrate, sculture, fotografie, computer graphic) realizzate da artiste che hanno voluto esprimere la realtà e la consapevolezza del femminile attraverso il valore metaforico dell’uovo come simbolo di fertilità e creatività, anche artistica. Nelle settimane successive al Festival, il Castello si animerà con altri eventi: incontri con gli studenti delle scuole primarie e secondarie, conferenze, laboratori didattici.

Si collegano al Festival anche “I Venerdì delle Magie”. Due serate (3 e 17 maggio, dalle ore 21) con laboratori dedicati a “Magia dei profumi, resine e incensi”, “Sigilli, talismani e amuleti”, a cura di Matteo Cacia, responsabile dell’Associazione ADAM di Torino.

 

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