A
Vinovo il 13 Aprile 2024 si terrà per la seconda volta il Festival
delle Magie.
Anche quest’anno il programma del Festival è a cura dello
scrittore albese Romano Vola, della designer Letizia Rivetti e dello
storico bolognese Giordano Berti.
Tutti
gli spettacoli di strada sono a INGRESSO GRATUITO e sono pienamente
accessibili ai portatori di disabilità. Il tema portante del
Festival delle Magie 2024 è l’uovo,
e non tanto per la vicinanza al periodo pasquale. Con questo
argomento si è voluta rievocare un’attività che per lungo tempo,
praticamente sino alla fine degli anni ‘50, ha fortemente
caratterizzato l’economia di Vinovo: l’allevamento di galline
ovaiole e la vendita di uova su mercati di Torino. Non a caso, le
maschere tipiche di questa cittadina sono la Bela Pulajera e il
Cucaeuv. Ma non è tutto. In una sala del Castello di Vinovo è
dipinta una fenice che rinasce dalle fiamme ed esce dal suo uovo.
Insomma “tutto nasce da un uovo” come recita il sottotitolo dato
all’edizione 2024 del Festival delle Magie.
La
manifestazione ha il suo baricentro nel Castello Della Rovere e si
estende fuori delle mura, sulla Piazza Rey e in una parte di Via S.
Bartolomeo. In quest’ampio spazio si svolgeranno a ciclo continuo
videoproiezioni, videomapping e spettacoli di teatro di strada con
illusionisti, ipnotisti e giocolieri. Inoltre, ci sarà un Mercato
delle cose “magicuriose” e un Arcipelago dei Gusti con prodotti
d’eccellenza da portarsi a casa o da mangiare sul posto.
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In
particolare, vi segnalo che alle ore 15:00 fino alle 23:00 sarà
aperta al pubblico la mostra
“AB OVO: luci, misteri e alchimie”.
In esposizione, spettacolari installazioni multimediali e ologrammi
per un’esperienza immersiva indimenticabile. Libri rari. Opere
d’arte antica e moderna. Reperti mitologici, magici e religiosi da
tutti i continenti. Tradizioni popolari di Vinovo e di varie regioni
europee. A cura dello storico Giordano Berti, la mostra vanta un
allestimento scenografico progettato dalla designer Letizia Rivetti.
Il percorso si apre con la sezione mitologica e immediatamente si
assiste alla nascita dell’universo secondo la visione
orfico-pitagorica. Una videoinstallazione intitolata “La nascita di
Aion” si ispira a un manufatto di epoca imperiale romana, il
rilievo di Aion, appunto, conservato alla Galleria Estense di Modena.
Da un’esplosione di luci e fiamme si forma l’uovo dal quale
emerge un giovane alato, Aion, espressione della ciclicità del tempo
cosmico. Il percorso prosegue con immagini e manufatti etnici
relativi a tradizioni mitologiche dell’antichità legati alle uova:
dalla Cina e dall’India fino alla Finlandia e all’Africa. Da qui
si entra in un’altra installazione di forte impatto scenografico:
un ologramma in 3D con “Le uova di Leda”; opera ispirata a un
meraviglioso dipinto di scuola leonardesca. A questo mito fanno da
contrappunto una rarissima incisione di Giovan Battista Palumba, Leda
e i suoi figli, (1520 ca), due bronzetti, uno di Vincenzo Gemito
(1871) e l’altro di Renato Barcaglia (1910 ca.) e una litografia
originale di Salvador Dalì: Leda Atomica (1970). Proseguendo, si
arriva alla dimensione misteriosofica, vale a dire l’uovo nella
tradizione alchimistica. In mostra, libri illustrati, incisioni
settecentesche e strumenti alchemici dei secoli XVI–XVIII. Questa
sezione contiene anche manufatti che evidenziano l’uso delle uova
nella tradizione magica, nonché il famoso trattato “Disquisitionum
magicarum” (1633) del teologo Martin Del Rio, ispiratore di tanti
roghi accesi per volontà dell’Inquisizione. Un’altra
installazione, “L’uovo della fenice”, è ispirato al fregio
dipinto nel Castello di Vinovo. Consiste in un gigantesco atanòr, il
forno alchemico, nella cui bocca brucia la fenice, per tornare in
vita in seguito alla poggia dei sette metalli. Una sezione della
mostra è dedicata a Vittorio Amedeo Gioanetti, arcanista vissuto a
Vinovo alla fine del Settecento. Un documento dimostra i legami di
Gioanetti con alchimisti del suo tempo, mentre alcune porcellane
evidenziano la qualità della sua produzione. Questi materiali sono
stati concessi in prestito gratuito da un cittadino vinovese, il
dottor Massimiliano Brunetto. Non può mancare un focus sull’uovo
nella religione cristiana. In questa sezione spicca un dipinto
seicentesco che ritrae le offerte di uova a Gesù Bambino da parte
dei pastori, opera attribuita a Giovanbattista Razzani (1603-1666).
La sala seguente è dedicata alle uova negli antichi trattati
seicenteschi di iconologia, dove sono descritte come emblemi di
fecondità e rinascita. Le uova rotte, invece, rappresentano la
perdita dei valori morali legati alla sessualità, come nella Scena
di adulterio di Cornelis Massys (ca 1510 – ca 1560), nella Danza
delle Uova di Maarten de Vos (1532-1603) e nella Coppia di fanciulli
con uova, una ceramica di Urbano Lucchesi (1844-1906); tutte opere in
mostra assieme ad altre rarità. Nella sezione dedicata alle
tradizioni popolari, oltre ad alcuni stampi antichi per fabbricare
uova di cioccolato, spicca uno spazio dedicato a Pulcinella che nasce
da un uovo; leggenda napoletana poco nota che ha dato vita a numerose
interpretazioni. Alcune vetrine raccolgono favole illustrate, da
Esopo e La Fontaine a oggi, nelle quali le uova hanno un ruolo
significativo. Tutti i libri provengono dalla Biblioteca comunale di
Vinovo. Nella stessa sala sono esposti splendidi esemplari di
pysanka, le uova pasquali decorate con cere colorate, tipiche
dell’Europa orientale. Alcuni pezzi sono di valore artistico
assoluto. Non possono mancare alcune delle famose uova di Fabergé,
fedeli repliche di quelle, preziosissime e inamovibili, conservate al
Museo Fabergé di San Pietroburgo. Nell’ultima sala incontriamo una
tradizione di Vinovo, oggi scomparsa: la produzione e la
conservazione delle uova in acqua e calce, per la vendita sui mercati
di Torino. In un video sono inserite tre interviste a personalità di
Vinovo che si sono prestate a raccontare i momenti epocali che hanno
segnato la vita economica di questa cittadina, vale a dire il
passaggio dalla conservazione delle uova in vasche di pietra alle
prime ghiacciaie di legno, per arrivare ai moderni frigoriferi. In
esposizione anche ex voto fatti dipingere da venditori di uova
vinovesi e gli abiti di due maschere locali: il Cucaeuv (succhiauova)
e la Polajera (pollivendola). Alla Bela Pulajera è dedicato un
simpatico acquerello di Lele Luzzati, da lui stesso donato alla
Biblioteca Civica di Vinovo nel 2007, poco prima di lasciare questo
mondo.
Programma
festival
Dalle
ore 17:00 fino alle 24:00. Abracadabra: Mercato magicurioso con
bancarelle di artigianato artistico, editoria a tema esoterico,
talismani, incensi, candele profumate, accessori ispirati al mondo
della natura, cosmetici naturali. Ovviamente ci saranno anche degli
esperti nelle arti divinatorie con tarocchi, rune, cristalli e
sibille.
Non
mancheranno i punti di ristoro: un vero e proprio Arcipelago dei
Gusti con prodotti d’eccellenza da portare a casa o da mangiare sul
posto.
ore
17:30 Gli animali parlanti del ventriloquo Nicola Pesaresi.
ore
18:30 La Regina degli Elfi: performance con bacchette magiche di
Silvia Zuh.
ore
20:00 Illusionismo e giochi di prestigio con il mago Gabriele Rigo.
ore
20:30 Performance di Silvia Zuh con fire leds.
ore
21:00 “Street Safari” con il ventriloquo Nicola Pesaresi.
ore
21:30 Accensione de “L’uovo cosmico”, videomapping a ciclo
continuo.
ore
22:30 “Belfagor”: danze aeree, acrobazie e giochi col fuoco del
gruppo teatrale Lux Arcana.
In
contemporanea al Festival, nel giardino interno del Castello Della
Rovere sarà visitabile “Il mondo mitomagico di Mario Zanoni”.
Una selezione di alcune delle centinaia di opere plasmate dal maestro
lughese ispirandosi ad antiche narrazioni mitologiche, all’Inferno
dantesco e a tradizioni esoteriche. La mostra resterà aperta sino al
2 giugno.
Dal
4 Maggio al 2 Giugno poi, nel Portico rinascimentale del Castello
aprirà al pubblico la mostra “OV-Azioni”.
Una selezione di opere d’arte contemporanea (dipinti, ceramiche,
vetrate, sculture, fotografie, computer graphic) realizzate da
artiste che hanno voluto esprimere la realtà e la consapevolezza del
femminile attraverso il valore metaforico dell’uovo come simbolo di
fertilità e creatività, anche artistica. Nelle settimane successive
al Festival, il Castello si animerà con altri eventi: incontri con
gli studenti delle scuole primarie e secondarie, conferenze,
laboratori didattici.
Si
collegano al Festival anche “I Venerdì delle Magie”. Due serate
(3 e 17 maggio, dalle ore 21) con laboratori dedicati a “Magia dei
profumi, resine e incensi”, “Sigilli, talismani e amuleti”, a
cura di Matteo Cacia, responsabile dell’Associazione ADAM di
Torino.
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