“OTTANTAQUATTRO
PAGINE” sarà rappresentato inoltre nelle mattine del 17 e 18
dicembre per circa
500 studenti delle Suole Superiori di Torino.
Come si rimedia a un delitto? Con una lettera di 84 pagine, scritta in un mese di cella, un giovane detenuto prova a chiedere perdono ai figli della donna uccisa. A più di cent’anni di distanza la lettera, riemersa dall’archivio del Museo Lombroso di Torino, diventa il riferimento narrativo per lo spettacolo. Gli eventi sono proposti nell’ambito del progetto vincitore dell’Avviso pubblico "Circoscrizioni, che spettacolo...dal vivo! 2024!", e grazie alla collaborazione della Garante dei detenuti della Città di Torino Monica Gallo, al supporto organizzativo dell’Ufficio Interdistrettuale esecuzione penale esterna (UIEPE) e dell’Ufficio di Servizio Sociale per minorenni (USSM).
«La lettera termina con la data 4 maggio 1919, non si sa se sia servita al suo scopo. Del ragazzo non si hanno altre notizie – spiega il regista Claudio Montagna – ma quella testimonianza di cui ci siamo appropriati senza poter chiedere l’autorizzazione, ha ispirato la rappresentazione. Con un salto temporale di sessant’anni un vecchio che vive il tormento di non poter rimediare a un’antica colpa, perché chiedere perdono non basta, trova un’occasione. Nella rappresentazione immaginiamo così che l’esile filo di un gesto oggi possa ancora opporre una traccia di vita all’irreparabile».
Dalla lettera emergono il dolore, il pentimento, l’oltraggio all’onestà della famiglia; il desiderio di spiegare la sfortunata china di un giovane che, fragile, si era perso nel buio della disonestà. Infine, il desiderio di essere perdonato, per poi scontare tutta intera la sua pena.
La
testimonianza è diventata fertile terreno di confronto per i
partecipanti al laboratorio
teatrale condotto dalla Compagnia Teatro e Società alla Casa
Circondariale di Torino.
Ne sono emersi pensieri e proposte, molte delle quali trasformate in
poesia e da restituire al pubblico in forma di haiku, insieme
all’interpretazione dei personaggi, brani della lettera e video
proiezioni.
Nella rappresentazione, che vede in scena attori
in esecuzione penale esterna, alcuni volontari, l’attrice
Margherita Data-Blin, con l’accompagnamento musicale di Alberto
Occhiena e Paolo Morella, parole e musica, si muovono nella
suggestiva scenografia creata da cinque
macchine teatrali per
riprodurre gli eventi atmosferici sul palcoscenico: il tuono, la
pioggia, la neve, il vento e il mare. Le macchine sono state
realizzate seguendo le indicazioni dei classici manuali di
scenotecnica dagli studenti del Padiglione B (IPIA Plana) e
accompagnano il racconto, contribuendo a far rivivere le suggestive
emozioni di una scena teatrale d’altri tempi.
«OTTANTAQUATTRO
PAGINE nasce dall’esperienza ultratrentennale di animazione
teatrale del gruppo di Teatro e Società all’interno del carcere,
luogo dove solitamente il pubblico è invitato ad assistere alla
rappresentazione nata dai laboratori. Opportunità che quest’anno -
spiega il responsabile organizzativo Franco Carapelle – non
è stata possibile per le difficoltà interne alla Casa
Circondariale. Gli appuntamenti riprogrammati a dicembre nei teatri
cittadini sono il risultato della collaborazione con la città di
Torino, per cui ringraziamo la Garante dei Detenuti, e con gli uffici
ministeriali preposti (UIEPE E USSM). Ci permette di non disperdere
l’importante lavoro che ha impegnato per un anno la Direzione, gli
Agenti dell’Istituto e le altre numerose realtà coinvolte, insieme
ai detenuti, con il supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo
che crede con forza nel valore del nostro lavoro».
La
rappresentazione “OTTANTAQUATTRO PAGINE” è il frutto dei
laboratori teatrali condotti presso la Casa Circondariale di Torino
dalla Compagnia Teatro e Società per la Scuola sui Mestieri del
Teatro nell’ambito del progetto “PER ASPERA AD ASTRA come
riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza”
coordinato da ACRI e sostenuto a Torino e a Genova dalla Fondazione
Compagnia di San Paolo.
È
realizzata in collaborazione con il Teatro Stabile di Torino-Teatro
Nazionale e la Direzione della Casa Circondariale “Lorusso e
Cutugno”, l’IPIA Plana – Casa Circondariale di Torino, il Primo
Liceo Artistico di Torino, dell’IIS Giulio, il Dipartimento di
Culture, Politica e società dell’Università degli Studi di
Torino.
Partecipazione
libera su prenotazione scrivendo a: prenotazione@teatrosocieta.it
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