Il 4 dicembre la Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci compie cinquant’anni. Un traguardo importante per un’Istituzione culturale che negli anni ha saputo ripensarsi e che oggi si presenta come una realtà complessa, parte attiva del Polo del ‘900, cui ha contribuito sin dalla sua progettazione e al cui interno opera assieme agli altri 25 enti partner. Si adopera per la realizzazione delle proposte culturali offerte alla cittadinanza e mette a disposizione un patrimonio documentale di estrema importanza: un archivio (circa 2000 metri lineari) e una biblioteca (oltre 70mila volumi) fruibili e accessibili, fisicamente e digitalmente nel contesto integrato del Polo.
Ed è proprio con la presentazione dei risultati di un progetto innovativo sui propri archivi, che l’Istituto ha deciso di cominciare la giornata del 4 dicembre per festeggiare questo importante compleanno.
Si chiama AMA Gramsci - Ask Me Anything Gramsci e ha ricevuto il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito delle Linee guida per la trasformazione digitale in ambito culturale. Il 4 dicembre verrà presentato il chatbot, realizzato attraverso la partnership strategica con DM Cultura, che risponderà alle domande degli utenti sui contenuti presenti in una selezione di documenti provenienti da tre fondi archivistici: quello del musicista e compositore Ezio Bosso, quello dell’Associazione Arturo Toscanini, entrambi conservati presso l’archivio del Gramsci, e quello del Fondo Michele Straniero, conservato dalla Fondazione Carlo Donat-Cattin, che ha aderito al progetto: comune denominatore, la musica come strumento di inclusione e democrazia.
Un altro obiettivo del progetto è l’aumento della fruizione da parte del pubblico degli archivi della Fondazione, rafforzando 9centRo, la piattaforma attraverso cui il Polo del ‘900 mette a disposizione i patrimoni dei suoi enti partner.
Indispensabile è stato il lavoro di schedatura e digitalizzazione dei documenti, grazie al contributo della Regione Piemonte che ha permesso di approfondire le descrizioni degli oggetti e della documentazione.
La presentazione del progetto sarà accompagnata da una tavola rotonda, introdotta e moderata da Simone Arcagni (professore alla IULM di Milano in media e strumenti digitali) e da un momento di test partecipato del prototipo, da parte del pubblico che si registrerà all’evento. Un’occasione per ricevere i primi feedback utili al perfezionamento del chatbot.Al mattino di lavoro e approfondimento segue un pomeriggio che ripercorre la storia dell’Istituto dalla sua nascita, in Via Cernaia 14 nella sede del periodico Nuova Società diretto da Diego Novelli e che arriva fino a oggi, passando per la storica sede di Via Vanchiglia 3, all’Antico Macello di Po, dove si è sviluppato e cresciuto per oltre quarant’anni: lì ha visto la luce la straordinaria esperienza della rivista Sisifo, per 12 anni di laboratorio in campo economico e sociale e di sperimentazione grafica anche grazie alla collaborazione con Gianfranco Torri, si è rafforzata e sviluppata la crescita dell’archivio e della biblioteca, che da strumento per la ricerca interna si sono trasformati in un inestimabile patrimonio a disposizione della cittadinanza, e di studiosi e studiose da tutto il mondo: dall’archivio della Federazione Torinese del PCI a quello dell’Alleanza cooperativa Torinese e delle società di mutuo soccorso, agli archivi provenienti dalla CGIL torinese e Piemontese, che si affiancano alla biblioteca.
È nella sede di Via Vanchiglia che sono nati e cresciuti i comitati Oltre il Razzismo e per la Costituzione - cittadini non sudditi, che per anni hanno proposto e integrato le iniziative degli enti e delle associazioni che vi avevano aderito. Lì si sono realizzate le Scuole di formazione civile e politica con le lezioni, tra gli altri, di Norberto Bobbio, Nicola Tranfaglia, Gian Enrico Rusconi, grazie alla visione di Guido Neppi Modona, presidente del Gramsci di Torino nella delicatissima fase della transizione, tra la caduta del Muro di Berlino e il 1991 e la ricerca di un nuovo ruolo nella Città, tramontata la funzione di collegamento tra accademia, Partito e movimento operaio e sindacale.
Seguiranno le proposte per il mondo della scuola e le riflessioni su un nuovo modo di Produrre cultura e politiche a Torino, grazie a Walter Santagata e Sergio Scamuzzi (storico direttore dell’Istituto) un progetto pluriennale che proietta l’Istituto verso un radicale ripensamento e la sua istituzionalizzazione e trasformazione in Fondazione.
Sono gli anni, in cui nasce l’idea della costituzione di una Casa degli Archivi, che metta insieme la documentazione sul mondo del lavoro di origine sindacale, ma anche datoriale, prime prove di quello che diventerà anni più tardi il Polo del’900 di Torino, di cui la Fondazione è appunto parte attiva.
Mezzo secolo in cui l’attività di ricerca, motore di avvio del Gramsci nel 1974, non è mai cessata: organizzazione del lavoro, multinazionali, economia e la società nel Piemonte, attraverso il rigoroso metodo Gramsciano, di ricerca orientata all’azione.Il racconto di questa storia è affidato ad Andrea Aimar ed Emanuele Monterotti che attraverso un live podcast intitolato Una storia sbagliata ne ripercorre le tappe fondamentali. La fonte principale è comunque la pubblicazione, che verrà presentata nel pomeriggio dal titolo Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci, 1974-2024: un lavoro collettivo, frutto di interviste, focus group e ricerca nell’archivio del Gramsci.
Nel pomeriggio interverranno, come da programma, La Vice Presidente del Senato Anna Rossomando, il Presidente della Compagnia di San Paolo, Marco Gilli e per Fondazione CRT Guido Curto, la Regione Piemonte e la Città di Torino con l’Assessora Rosanna Purchia, i segretari generali della CGIL Piemonte e di Torino (Giorgio Airaudo e Fabrizio Bellono) e il presidente di Legacoop Piemonte Dimitri Buzio.
50 Gramsci, 1974-2024. L’Istituto Gramsci di Torino compie 50 anni
Un progetto di Intelligenza Artificiale applicato agli archivi, un podcast e una pubblicazione che ripercorrono le tappe di questo lungo viaggio.
Mercoledì 4 dicembre 2024, h. 10.00-13.30; 17.00-20.00 - Auditorium del Polo del 900 - Piazzetta Antonicelli
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