Acquisita dal Ministero della Cultura per i Musei Reali, la splendida tela che raffigura la leggendaria regina assira potrà essere ammirata nel Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale fino al 21 gennaio 2025; in seguito sarà esposta al terzo piano della Galleria Sabauda, insieme al nucleo di opere del primo Novecento in dialogo con la collezione di ceramiche artistiche Lenci.
Semiramide è una giovane donna, altera e inarrivabile, che volge dall’alto il suo sguardo su chi la osserva. La figura è descritta attraverso un uso del colore libero e fluido: il corpo è coperto soltanto da una veste leggera e trasparente, definita da tocchi luminosi che ne suggeriscono l’andamento, la preziosa rete che copre il busto lascia intravvedere la nudità del seno e la spallina abbassata suggerisce una maliziosa provocazione. Il candore della pelle è esaltato dai gioielli d’oro, bracciali e anelli che ornano mani e piedi. La superficie dell’opera è punteggiata da piccole pietre colorate, inserite direttamente nella materia pittorica, rendendo l’insieme ancora più realistico.
Il dipinto fa parte della produzione di gusto orientalista di Saccaggi. La sua cultura eclettica gli permette di accostare sulla tela elementi tra loro diversi: fondamentale è il soggiorno a Parigi, a inizio Novecento, che gli offre nuove suggestioni archeologiche, fornite in primis dalla visita al Louvre dove ha l’opportunità di ammirare i tori alati con testa antropomorfa (Lamassu) provenienti dal Palazzo del sovrano assiro Sargon II, rinvenuti a Khorsabad, uno dei quali domina lo sfondo della tela, tradotto con pennellate d’oro; altra fonte di ispirazione imprescindibile è la Dama di Elche, antico busto femminile ritrovato in Spagna nel 1897, da lui ripreso per realizzare il prezioso copricapo della regina babilonese.
Approfitto per segnalare che è ora disponibile la guida alla visita della mostra Cleopatra. La donna, la regina, il mito in corso fino al 23 marzo 2025 nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda (Sagep Editori, italiano/inglese, pp.96; €10). Nell’ambito delle celebrazioni per i 300 anni del Museo di Antichità di Torino, la rassegna propone un viaggio di oltre 2000 anni nella storia e nel mito di Cleopatra, sia attraverso l’analisi storico-archeologica del personaggio e del suo tempo, sia narrando la nascita del mito e la fascinazione esercitata nel corso dei secoli. Il volume è lo strumento di accompagnamento alla visita, ma è anche la testimonianza di un’operazione culturale più ampia, un varco temporale aperto dal museo per il pubblico a partire dalla ricerca scientifica, per disseminare contenuti trasversali e analizzare le accattivanti sfaccettature di un personaggio storico, ancora misterioso, che molto ha da raccontare alla contemporaneità.
Durante le festività natalizie, gli orari di apertura dei Musei Reali subiranno alcuni cambiamenti. Tutti gli aggiornamenti sono riportati sul sito museireali.it (Festività Invernali: orari e aperture - Musei Reali Torino).
Dal 6 gennaio 2025, i Musei Reali resteranno aperti ogni lunedì e il giorno di chiusura infrasettimanale sarà differito al mercoledì.
Dal 7 gennaio all’inizio di marzo 2025, il Caffè Reale resterà chiuso al pubblico per l’esecuzione del progetto di restauro degli argenti e degli arredi. Le due sale della caffetteria dei Musei Reali conservano antichi armadi a vetrina in cui è esposta una straordinaria collezione di porcellane della manifattura Richard Ginori e manufatti in argento e metallo; sulle mensole trovano posto oltre trecento oggetti, di forme e tipologie diverse, nella maggior parte utilizzati per la tavola reale: piatti, oliere, caffettiere, cioccolatiere, lattiere, vassoi, alzate per frutta e dolci, bollitori, posate da portata, realizzati in argento e leghe metalliche (peltro e ottone), spesso argentate. In alcuni casi sono presenti anche manici di legno, osso e avorio, oltre a parti in vetro e cristallo. Il pubblico dei Musei Reali potrà seguire lo stato di avanzamento delle operazioni di restauro sia tramite i canali social e il sito web dei Musei Reali, sia partecipando alle visite guidate speciali alla caffetteria e alla Sala della Piglia dell’Appartamento della Regina Elena condotte da curatrici e restauratrici sulla storia dei servizi da tavola in uso presso Casa Savoia e delle argenterie prodotte a Torino nell'Ottocento, sulle tecniche esecutive e sul restauro stesso.
Casare Saccaggi (Tortona 1868 -1934)
Figlio di un sarto, nutre un precoce interesse verso il disegno. Si forma alla Reale Accademia Albertina di Torino con Andrea Gastaldi, Pier Celestino Gilardi e Giacomo Grosso, e riceve numerosi premi, distinguendosi nei concorsi annuali tra 1884 e 1890, anno in cui conclude gli studi. Pianista e musicista, artista eclettico e prolifico, nell’ultimo decennio dell’Ottocento partecipa assiduamente alle esposizioni organizzate a Torino, alla Permanente di Milano, a Genova, Bologna, Firenze e alla Biennale di Venezia. Presenta numerose opere realizzate con tecniche diverse - pastello, acquarello, tempera, olio - raffigurando molteplici soggetti: ritratti, scene in costume o di genere, temi sacri e mitologici, paesaggi e nature morte. Importante è la sua permanenza a Roma dove conosce i pittori Preraffaelliti ed entra in contatto con il gusto per il revival bizantino. Nel 1896 partecipa alla decorazione della chiesa di San Gioacchino a Torino, con gli affreschi della VII stazione della Via Crucis. Insieme a Giuseppe Pellizza da Volpedo, suo conterraneo, è annoverato tra i maggiori esponenti della cosiddetta “Scuola di Tortona”. Dal 1900 al 1905 Saccaggi soggiorna a Parigi, espone ripetutamente ai Salons ed è presente all’Esposizione Internazionale Universale del 1900, dove riceve una prestigiosa medaglia di bronzo. Durante la permanenza in Francia, diviene pittore alla moda, realizza affiches, illustrazioni per calendari e collabora con la Maison Goupil, aprendosi alle novità Liberty. Durante la Prima Guerra Mondiale si dedica alla produzione di cartoline illustrate. Il corpus delle sue opere si distingue per l’adesione a molteplici poetiche stilistiche, dal verismo al simbolismo, passando attraverso il revival gotico e lo storicismo, senza dimenticare il suo impegno come ideatore di manifesti.
Musei Reali di Torino
Piazzetta Reale 1
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