mercoledì 24 maggio 2017

Una nuova rotazione di libri, stampe e dipinti nella sezione giapponese del MAO

Grandi cambiamenti nella sezione Giapponese del MAO - Museo d'Arte Orientale (via San Domenico 11).  Sono tornati visibili dopo quasi otto anni in Galleria dei preziosi volumi manoscritti e dipinti a mano di Tosa Mitsuyoshi (Tomanmaru, 1700-1772), che descrivono le guerre tra i clan Taira e Minamoto nella seconda metà del XII secolo. In un'altra vetrina potete osservare le opere del celebre Katsushika Hokusai (1760-1849), artista poliedrico famoso per le raffigurazioni fumettistiche dei Manga così come per la precisione raffigurativa di opere quali "Il canone della pietà filiale" (Ehon kokyo). L'esposizione prosegue poi con altre opere bozzettistiche di Kitao Masayoshi (Keisai, 1764-1824) e Yamaguchi Soken (1759-1818), per sottolineare come le loro raccolte shiki e gafu abbiano anticipato tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX i manga moderni.
Nella galleria delle stampe al secondo piano potete ammirare una parte di “Le 53 Stazioni della Tokaido” datate 1832-34 e realizzate da Utagawa Hiroshige (1797-1858), di proprietà della UniCredit Art Collection. In queste xilografie policrome il maestro rivela tutto il suo talento, come si può notare nella stazione di Mishima, dall'atmosfera ovattata per via della nebbia del mattino, che viene considerata un capolavoro dell'arte dell’ukiyo-e. Proseguendo la visita si possono osservare otto surimono (preziose stampe augurali) di autori vari del tardo periodo Edo (1603-1868), oltre che la matrice lignea di un paesaggio di Hokusai, "Il Fuji visto da Kanaya".
E non finisce qui, visto che nella sala principale sono subentrati otto kakemono (dipinti in formato verticale) realizzati tra la seconda metà del XVIII e la fine del XIX secolo. Spiccano  una pregevole opera ad inchiostro monocromo di Mori Sosen (1747-1821), raffigurante un “Cervo maschio semisdraiato" e una pittura a inchiostro, colori e gofun, attribuita a Hokusai, che coglie un momento della “Raccolta delle conchiglie”.
Nel tokonoma della stanza da tè è stato infine posizionato il kakemono di un noto calligrafo del primo periodo Edo, Karasumaru Mitsuhiro (1578-1638), ove campeggia il carattere cinese che significa ‘bambù’.

Altre informazioni sul sito del museo:   www.maotorino.it

Nessun commento:

Posta un commento