Dal 28 marzo al 24 giugno 2019, negli
spazi della Galleria Sabauda dei Musei Reali Torino (Piazzetta Reale 1)
potrete ammirare la nuova mostra "Battistello Caracciolo,
Dialogo all'ombra di Caravaggio", realizzata dalla Banca
Patrimoni Sella & C., in collaborazione con l'Università degli
Studi di Torino, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e
Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino e la direzione dei
Musei Reali.
Il punto forte della mostra, curata da
Daniela Magnetti e Stefano Causa, che indaga alcuni aspetti della
pittura del Seicento napoletano, è il capolavoro di Battistello
Caracciolo "Qui vult venire post me", di proprietà
dell'Università di Torino, talvolta indicato anche come "Cristo
e il Cireneo" o "Cristo porta Croce". L'opera è
infatti stata recentemente restaurata e studiata utilizzando le più
sofisticate tecnologie diagnostiche, grazie al contributo di Banca
Patrimoni Sella & C. (per la diagnostica) e di Intesa Sanpaolo
(per il restauro) e al lavoro del laboratorio torinese di Thierry
Radelet.
Per i visitatori sarà come osservare
un opera completamente nuova, tornata allo splendore originario ed
ora più facilmente osservabile nei particolari. Per gli studiosi, il
restauro ha invece permesso di ottenere una maggiore quantità di
informazioni sulle tecniche esecutive, sulle vicende conservative,
sul contesto storico ed artistico in cui venne realizzato e sui
passaggi che l'anno fatto pervenire all'Università di Torino.
Insieme ad un certo numero di immagini
diagnostiche effettuate sia sulla tela del Battistello che sulle
opere dei caravaggeschi, il "Qui vult venire post me" è
stato inserito nella collezione permanente della Galleria Sabauda, in
dialogo con i dipinti di Jusepe de Ribera, Valentin de Boulogne,
Niccolò Musso, Antiveduto Gramatica e Orazio Gentileschi.
TAVOLA ROTONDA: giovedì 28 marzo
h.15.00 Palazzo del Rettorato - Via Verdi, 8
Moderatore: prof. Dardanello
INAUGURAZIONE: giovedì 28 marzo
h.17.30 Palazzo Reale, Salone delle Guardie Svizzere, con visita
guidata alla mostra in Galleria Sabauda

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