giovedì 28 marzo 2019

"Ketty La Rocca. Appendice per una supplica". Il video del 1972 nella nuova mostra alla GAM di Torino


Giovedì 28 marzo 2019, alle ore 18.30, alla GAM (via Magenta 31) viene inaugurata la mostra "Ketty La Rocca. Appendice per una supplica", a cura di Elena Volpato, che presenta la recente acquisizione del video omonimo di Ketty La Rocca, risalente al 1972, e dei suoi libri d’artista con alcune opere grafiche e fotografiche realizzate tra il 1970 e il 1974.

"Appendice per una supplica" è uno dei primi video d’artista realizzati in Italia, girato in collaborazione con Gerry Schum e presentato in occasione della 36° Biennale di Venezia nella sezione “Video-nastri”, accanto all’esposizione di libri d’artista “Il libro come luogo di ricerca”, curata da Renato Barilli e Daniela Palazzoli, nella quale fu presentato "In principio erat" di Ketty La Rocca, 1972.

La particolarità delle due opere, fortemente incentrate sulla gestualità delle mani, è quella di non rispettare i tradizionali codici della comunicazione, come facevano proprio in quegli anni altri artisti come Bruno Munari e Alighiero Boetti, ma di dare libertà totale alle movenze calando le mani in un vuoto pre-linguistico come nel caso del video, o accostandola a brevi testi volutamente privi di senso come nel libro "In principio erat".

In mostra è presente anche il trittico
Senza titolo, sempre del 1972, in cui i profili delle
immagini fotografiche vengono progressivamente sostituiti da scritte senza apparente significato, al punto che queste, orfane di contenuti, sembrano arrendersi alla loro stessa bellezza lineare e sciogliersi in disegno. In anni in cui l’arte concettuale si nutriva di esangui giochi tautologici tra fotografia e testi, La Rocca rigenera la forza visiva di parola e immagine attraverso un’inconsueta carica esistenziale che esplode nella ripetizione ossessiva della parola Yousulla superficie fotografica: è il tu dell’osservatore che deve rispondere all’io dell’artista perché le due metà del simbolo si ricongiungano, perché immagini e parole tornino a significare.

www.gamtorino.it




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