sabato 16 marzo 2019

Restituita alla cittadinanza la Chiesa della Santissima Trinità di via Garibaldi, grazie al progetto di Compagnia di San Paolo


Oggi è stata inaugurata e restituita in tutto il suo splendore alla cittadinanza la Chiesa della Santissima Trinità di via Garibaldi 6. Il suo restauro si inserisce nel più ampio progetto che la Compagnia di San Paolo ha deciso di avviare fin dal 2000, recuperando alcune tra le eccellenze architettoniche del centro storico con un investimento di oltre 25 ml di euro.

"La restituzione alla chiesa della Santissima Trinità dello splendore e della magnificenza dei secoli passati è l'esito del generoso sostegno economico della Compagnia di San Paolo e delle felici sinergie, già avviate dai precedenti consigli di amministrazione, con la direzione dei lavori, affidata allo studio di architettura Musso e Ruffino, con le maestranze, che egregiamente hanno operato, e con l'attenta e costruttiva guida della Soprintendenza. A tutti costoro va la gratitudine non solo dell'Arciconfraternita, che presiedo, ma dell'intera cittadinanza, che torna a poter beneficiare di tanto splendore." afferma Stefano Caraffa Braga, Presidente dell'Arciconfraternita della Santissima Trinità.


Aggiunge Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo:“La chiesa dell’Arciconfraternita della Santissima Trinità torna a ricoprire il ruolo di primo piano che merita all’interno dei percorsi culturali di Torino. Edificio di straordinario interesse, grazie all’impegno e alla cura dell’Arciconfraternita che è riuscita a conservarne la vitalità e l’utilizzo, oggi può essere ammirato dal pubblico in una veste rinnovata. Questo intervento testimonia l’impegno della Compagnia a favore della valorizzazione culturale del centro storico, che passa anche dalla rivitalizzazione di architetture di pregio e dal loro inserimento in reti di istituzioni che insieme collaborano per arricchire la nostra città”.

La chiesa della SS Trinità, proprietà dell’omonima Arciconfraternita, venne costruita a partire dal 1598 su progetto dell’architetto Ascanio Vitozzi, sui resti della precedente chiesa di Sant’Agnese. Rappresenta pertanto la prima chiesa barocca in Torino. Al suo completamento lavorarono anche Carlo di Castellamonte (cui si deve l’altare della Madonna del Popolo, che ospita il prezioso dipinto del fiammingo Caracca ) e Filippo Juvarra (che diede vita all’apparato decorativo dell’aula liturgica e all’altare di destra). Si deve a Michelangelo Garove il progetto dell’altare maggiore, poi realizzato da Francesco Aprile.
L’impostazione dell’edificio è riconducibile almeno in origine a una pianta centrale con 3 ingressi, 3 altari, 3 ordini in elevato, 3 cantorie, schema geometrico fortemente evocativo del simbolismo trinitario. Pesantemente bombardata nel luglio del 1943, evento da cui si scatenò un devastante incendio, è stata finalmente oggetto di un imponente restauro interno, che si è reso necessario per far fronte alle significative criticità alle superfici interne, quali efflorescenze saline, caduta di pitture e di dorature, conseguenza di infiltrazioni d’acqua dalle coperture, prolungate nel tempo.

Inoltre le pareti interne dell’aula, della cupola e della lanterna erano pesantemente interessate da una patina di nero fumo – esito dell’incendio innescato dalla caduta degli spezzoni incendiari bellici, che – ricordano le cronache – arse per una settimana, tra l’altro distruggendo in quel rogo anche tutti i documenti dell’archivio dell’Arciconfraternita. A partire dal 2014 l’Arciconfraternita della SS. Trinità ha dato corso, con fondi propri e con l’importante sostegno della Compagnia di San Paolo, a un progetto generale di restauro su tutto l’edificio, al fine di risolvere le criticità riscontrate, suddividendo l’intero intervento in 6 lotti funzionali e consequenziali.
Il contributo della Compagnia di San Paolo è stato di € 450.000 per il restauro degli interni (nel 2015  era stato stanziato un contributo di € 350.000 per il restauro della cupola).

Spiega l’arch. Lauretta Musso dello Studio di Architettura ass.to Ruffino – Musso, cui si deve il progetto “Il Restauro che oggi possiamo ammirare e che ha riportato in luce quasi completamente il primitivo splendore della chiesa della SS Trinità, è frutto di due lotti di intervento. Il primo, che ha avuto come oggetto il restauro degli stucchi della lanterna, delle decorazioni della cupola e del tamburo di imposta, cioè tutte le lavorazioni di pulitura, consolidamento e valorizzazione che hanno interessato l’edificio dalla base del tamburo di imposta sino alla sommità della lanterna, a 47 metri di altezza interno.Il secondo, che ha interessato l’aula liturgica: la ripulitura dei marmi policromi settecenteschi, il restauro delle pareti e dell’altare maggiore, cioè le lavorazioni che hanno riguardato l’edificio dal piano di calpestio al tamburo, oltre alle opere complementari quali la sostituzione dei vetri ai finestroni, gli impianti di illuminazione, sicurezza e antifurto”

Oggi la chiesa si ripresenta in tutta la sua straordinaria bellezza, con un sistema di illuminazione a led che valorizza i preziosi marmi dell’aula e l’apparato decorativo della cupola, opera dei pittori Vacca e Gonin, sul tema della Gloria della SS Trinità in Paradiso. I lavori di restauro proseguiranno con l’apertura di un nuovo lotto di lavori per la valorizzazione degli altari laterali.

"L'importante restauro della Chiesa della Santissima Trinità arricchisce di un nuovo episodio il percorso di riscoperta e restituzione degli edifici sacri di Via Garibaldi , aggiungendovi l'edificio più antico. Impostata alla fine del XVI secolo dal Vittozzi, la chiesa  dell'Arciconfraternita vede poi interventi di Juvarra, Tavigliano e Garove, ponendosi come un cerniera tra il tessuto urbano e il nuovo complesso del Palazzo Reale. I lavori ne hanno riportato in luce le decorazioni  e le variegate policromie dei marmi, rimuovendo, dopo oltre  settant'anni, le tracce degli incendi e dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

L'esito conferma il valore delle scelte compiute dalla Compagnia di San Paolo a favore della rete delle chiese barocche del centro,  sostenendone il restauro e promuovendone un ruolo più attivo  nei circuiti del turismo culturale urbano. "afferma Luisa Papotti, Soprintendente Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino.

Nessun commento:

Posta un commento