martedì 26 marzo 2019

TEATRO REGIO di Torino. Presentato il Piano di Sviluppo 2019-2023 puntando allo status di Forma Organizzativa Speciale


E' stato presentato oggi alla stampa il Piano di Sviluppo del Teatro Regio di Torino, promosso dal Sovrintendente William Graziosi, realizzato da Guido Guerzoni, partner della B2G Consulting e commissionato da Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.

E' la prima volta che il Regio adotta un simile strumento - l'alternativa sarebbe stata il commissariamento - allo scopo di incrementare l'efficacia della pianificazione strategica, della gestione operativa e del controllo delle dinamiche economico-finanziarie del teatro. Il piano avrà sviluppo quinquennale fino al 2023, perchè molte delle soluzioni da intraprendere sono regolate da tempistiche piuttosto lunghe. 

"Si tratta di un progetto che si muove verso il futuro e che coinvolge tutti coloro che nel teatro svolgono un ruolo e contribuiscono a rendere più certo il successo della nostra azione" ha commentato l'assessora Francesca Leon durante la conferenza e sulla sua pagina Facebook - "Il teatro Regio può guardare con più fiducia al progressivo incremento della propria capacità di migliorare la situazione generale dell'Ente e avvicinarsi sempre più agli ambiziosi obiettivi che ci siamo dati dal giorno in cui si è avviata la nuova direzione del teatro. Ringrazio qui tutti coloro che hanno lavorato a questo progetto, senza dimenticare il ministro Bonisoli e il suo consigliere per la lirica Pierluigi Dilengite".

Grazie agli 8,5 milioni di euro concessi dal ministro per i beni e le attività culturali Alberto Bonisoli, che ha dimostrato di credere fermamente nelle capacità del Teatro Regio di uscire dalla crisi che sta colpendo un po' tutto il settore della lirica, sarà possibile creare una cabina di regia esterna per definire gli indicatori di performance, attuare azioni correttive e produrre dei report periodici sull'andamento dei lavori. Il tutto senza effettuare nessun taglio del personale, che verrà comunque ottimizzato e utilizzato anche in altre attività. 

Il Piano di Sviluppo è suddiviso in sei macro-aree di intervento e prevede certamente tra i maggiori costi da affrontare la revisione del palcoscenico, che dovrà essere più funzionale. Poi si cercherà di attrarre nuovi pubblici puntando soprattutto ai giovani, incrementando anche l'attività sui social per invogliare l'acquisto di abbonamenti, che negli ultimi anni sono decisamente calati. Importante a questo scopo sarà l'offerta di biglietti scontati per gli Under 25 e differenziati per reddito e fasce d'età. Inoltre sarà importante puntare anche sulla formazione dei giovani stessi, utilizzando le molte forme di studio finanziate direttamente dall'Europa. Grazie a sponsorizzazioni private, contributi pubblici ed un maggiore utilizzo delle strutture teatrali la previsione è di portare i ricavi dagli attuali 37,5 milioni a 45 milioni e 428 mila euro, ma col fine ultimo di ottenere lo status giuridico di Forma Organizzativa Speciale, come già avvenuto per La Scala e Santa Cecilia. Con l'evidente conseguenza di apportare beneficio anche all'intera cittadinanza.






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