E' stato presentato oggi alla stampa il
Piano di Sviluppo del Teatro Regio di Torino, promosso dal
Sovrintendente William Graziosi, realizzato da Guido Guerzoni,
partner della B2G Consulting e commissionato da Compagnia di San
Paolo e Fondazione CRT.
E' la prima volta che il Regio adotta
un simile strumento - l'alternativa sarebbe stata il commissariamento
- allo scopo di incrementare l'efficacia della pianificazione
strategica, della gestione operativa e del controllo delle dinamiche
economico-finanziarie del teatro. Il piano avrà sviluppo
quinquennale fino al 2023, perchè molte delle soluzioni da
intraprendere sono regolate da tempistiche piuttosto lunghe.
"Si tratta di un progetto che si
muove verso il futuro e che coinvolge tutti coloro che nel teatro
svolgono un ruolo e contribuiscono a rendere più certo il successo
della nostra azione" ha commentato l'assessora Francesca Leon
durante la conferenza e sulla sua pagina Facebook - "Il teatro
Regio può guardare con più fiducia al progressivo incremento della
propria capacità di migliorare la situazione generale dell'Ente e
avvicinarsi sempre più agli ambiziosi obiettivi che ci siamo dati
dal giorno in cui si è avviata la nuova direzione del teatro.
Ringrazio qui tutti coloro che hanno lavorato a questo progetto,
senza dimenticare il ministro Bonisoli e il suo consigliere per la
lirica Pierluigi Dilengite".
Grazie agli 8,5 milioni di euro
concessi dal ministro per i beni e le attività culturali Alberto
Bonisoli, che ha dimostrato di credere fermamente nelle capacità del
Teatro Regio di uscire dalla crisi che sta colpendo un po' tutto il
settore della lirica, sarà possibile creare una cabina di regia
esterna per definire gli indicatori di performance, attuare azioni
correttive e produrre dei report periodici sull'andamento dei lavori.
Il tutto senza effettuare nessun taglio del personale, che verrà
comunque ottimizzato e utilizzato anche in altre attività.
Il Piano di Sviluppo è suddiviso in
sei macro-aree di intervento e prevede certamente tra i maggiori
costi da affrontare la revisione del palcoscenico, che dovrà essere
più funzionale. Poi si cercherà di attrarre nuovi pubblici puntando
soprattutto ai giovani, incrementando anche l'attività sui social
per invogliare l'acquisto di abbonamenti, che negli ultimi anni sono
decisamente calati. Importante a questo scopo sarà l'offerta di
biglietti scontati per gli Under 25 e differenziati per reddito e
fasce d'età. Inoltre sarà importante puntare anche sulla formazione
dei giovani stessi, utilizzando le molte forme di studio finanziate
direttamente dall'Europa. Grazie a sponsorizzazioni private,
contributi pubblici ed un maggiore utilizzo delle strutture teatrali
la previsione è di portare i ricavi dagli attuali 37,5 milioni a 45
milioni e 428 mila euro, ma col fine ultimo di ottenere lo status
giuridico di Forma Organizzativa Speciale, come già avvenuto per La
Scala e Santa Cecilia. Con l'evidente conseguenza di apportare
beneficio anche all'intera cittadinanza.


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