Tra le finalità del progetto primeggiano interventi di conservazione, catalogazione e digitalizzazione: per questo sono stati selezionati oltre 2.700 scatti, suddivisi in 43 album databili tra il 1880 e il 1935, che riguardano paesi extraeuropei, dall’Uzbekistan all’Egitto, dal Sudamerica all’Afghanistan, dalla Palestina alla Turchia, dalla Tunisia al Giappone. Organizzate come cronache di viaggio o souvenir fotografici, queste riprese trovano un denominatore comune nel ricordo per immagini, nella maggior parte dei casi offerto in dono agli ultimi due re d’Italia, Vittorio Emanuele III e Umberto II. La realizzazione dei lavori previsti permette di portare a compimento le attività di manutenzione conservativa per l’intera sezione di fotografie storiche relativa a paesi extraeuropei presente in Castello, già al centro di appositi interventi grazie alle edizioni 2019 e 2020 del progetto SleepingBeauty, promosso e finanziato dalla Direzione Generale Musei del Ministero della cultura per il recupero e la valorizzazione del patrimonio custodito nei depositi. In parallelo le stanze occupate dal laboratorio della regina Elena saranno destinate a lavori di recupero e rifunzionalizzazione per renderle conformi a condizioni conservative idonee all’immagazzinamento di fotografie e album, nonché risultare adeguate anche a un successivo inserimento nei percorsi di visita. Prosegue così il programma di ampliamento dell’offerta culturale che, oltre agli spazi dedicati alla vita privata come i Bagni di Carlo Alberto, punta a includere gli ambienti dei depositi, scrigni in cui si celano sorprendenti tesori, tra cui innanzitutto quelli dell’Armeria. Il progetto intende quindi restituire e rendere fruibile un segmento ancora del tutto inedito del patrimonio novecentesco del Castello di Racconigi, individuando nello svolgimento di un organico piano di interventi conservativi uno dei presupposti per aprire nuovi itinerari di conoscenza e fornire strumenti di studio e approfondimento, anche attraverso le opportunità offerte dalla digitalizzazione.
“Gli interventi previsti nell’ambito di Strategia Fotografia 2020" – spiega la direttrice Elena De Filippis – "aggiungono un ulteriore e importante tassello alle iniziative per valorizzare le opere in deposito. Avviate nei mesi precedenti al mio arrivo alla Direzione regionale Musei, queste attività mirano non solo ad aprire nuovi orizzonti verso spazi sinora preclusi al pubblico, ma soprattutto a focalizzare l’attenzione sulle collezioni nascoste e poco note. Un modo, dunque, per mettere in rilievo la straordinaria ricchezza racchiusa nei musei e sollecitare occasioni di confronto, in cui la ricerca scientifica possa intersecare il senso dell’identità collettiva e rinsaldare i legami delle comunità con il patrimonio culturale e i valori della memoria che vi sono correlati”.



Nessun commento:
Posta un commento