La “più bella commedia di Carlo Goldoni” (e una delle più divertenti) è confezionata in un allestimento di pregio che vede protagonista Miriam Mesturino, accreditata interprete goldoniana, affiancata da Luciano Caratto/Pietro Bontempi, con Alessandro Marrapodi, diretti da Enrico Fasella.
Completano l’affiatato cast: Barbara Cinquatti, Stefano Fiorillo, Maria Elvira Rao e Stefano Bianco. Accanto a loro, i giovani talenti del Liceo Germana Erba: Mattia Tarantino, David Daryl Miceli e Andrea Pampanini.
Questo brillantissimo capolavoro goldoniano, andato in scena al teatro Sant’Angelo di Venezia il 26 dicembre 1752, narra l’avventura di Mirandolina, serva e padrona al tempo stesso di una locanda fiorentina. Mirandolina è un’ottima locandiera; oggi la definiremmo una capace donna-manager. Intorno a lei personaggi spassosissimi: il Conte parvenu e spendaccione; il Marchese spocchioso visionario d’una antica ricchezza e d’una presente, inutile nobiltà; il Cavaliere misogino ma più di ogni altro ingenuo e Fabrizio, sinceramente innamorato.
Dalle
note di regia: “La
storia di una donna che rifiuta Conti, Marchesi e Cavalieri, per
impalmare Fabrizio, umile borghese quanto lei, al fine – neanche
troppo dissimulato – di governare meglio la locanda, non può che
essere una tipica allusione alla novità dei rapporti tra borghesia e
nobiltà, nel particolare momento storico in cui l'intrigante vicenda
si sviluppa.
In Mirandolina, si
visualizza, attraverso l’artificio scenico, quel mutamento, già
ampiamente in atto nella vita reale, che vede la borghesia
conquistare maggior spazio a danno della
nobiltà veneziana e non solo (non dimentichiamoci che la commedia è
ambientata a Firenze), dapprima quasi pacificamente coesistendo, per
poi acquisire un primato che andrà via via consolidandosi negli anni
successivi.
L’immagine che Mirandolina mostra di sé, ammiccando con il pubblico e con la «storia», zittisce ogni commento critico sul suo personaggio: la locandiera, più che onesta o crudele, più che infida o virtuosa, è un’efficiente donna d’affari, che pone la locanda al centro della sua vita e che al suo buon andamento, subordinerà sempre e oltre qualsiasi apparenza, ogni motteggio ed ogni lusinga. In questo forse, è riconoscibile uno dei primi veri ritratti di donna «moderna» che il teatro ci ha offerto”.
La
Compagnia Torino Spettacoli
affonda le sue radici sessantennali nell’attività del grande
pioniere Giuseppe Erba e nella sua straordinaria esperienza
produttiva, in Italia e nel mondo. E’ però con la ristrutturazione
e la nuova vita del Teatro Erba di Torino, alla fine degli anni ’80,
che la compagine assume la sua forma attuale. La realizzazione de La
Locandiera è una conferma importante per
Torino Spettacoli che, partendo dall’allestimento di Pamela
nel 1989, ha curato in questi anni il progetto di Germana Erba e
Enrico Fasella Goldoni a Torino,
articolato nell’omonimo convegno, numerosi incontri e giornate di
studio e la produzione degli spettacoli L’Osteria
della posta, Gli innamorati, l’Avaro, La bottega del caffè e
Un curioso accidente.
LA
LOCANDIERA
Teatro Erba
Torino, corso Moncalieri 241
giovedì
16 e lunedì 20 maggio ore 10
venerdì 17 e sabato 18 maggio ore
21
domenica 19 maggio ore 16
Prezzi
biglietti:
ven sera
e dom pom:
posto unico € 22.50+1.50
ridotto (under26,
over60) € 16.50+1.50
speciale (abb, conv, gruppi,
persone con disabilità**) € 15+1
sab
sera: posto unico €
24.50+1.50;
ridotto unificato (under26, over60, abbonati,
convenzionati, gruppi, persone con disabilità*) €
17.50+1.50
scolastiche al mattino
posto
unico € 9 – docenti accompagnatori
omaggio
*la riduzione per persone con disabilità è estesa a un
loro accompagnatore.
Informazioni e
prevendite:
-direttamente al sito
www.torinospettacoli.it
-via
whatsapp al numero 320.9050142
-alla biglietteria del Teatro Erba
di Torino (orari chiamando il numero 011.6615447)
-Info: tel.
011.6615447/011.6618404 - info@torinospettacoli.it
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