Fino al 15 dicembre 2024 sulla cancellata storica della Mole Antonelliana, troveremo quattordici immagini di grande formato scattate a Torino da Daniele Segre alla fine degli anni ’70.
Il Museo Nazionale del Cinema presenta in questa modalità liberamente fruibile la mostra RAGAZZI DI STADIO, realizzata in collaborazione con I Cammelli.
Le foto raccontano uno spaccato del momento culturale e sociale dell’epoca mettendo in luce il grande talento di Segre nel dare voce a persone e realtà ai margini della società.
Quarantacinque anni dopo, questa mostra vuole celebrare l’uscita della riedizione del libro fotografico Ragazzi di Stadio (ETS edizioni, 2024), a cura di Elena Bosio, Emanuele Segre e Marcella Segre.
“Quando, a febbraio, Daniele Segre ci ha lasciati, abbiamo subito sentito il desiderio di celebrare la sua straordinaria carriera di regista e il patrimonio artistico che ci ha lasciato – commenta Emanuele Segre. Per questo, insieme ai miei familiari, Marcella ed Elena, abbiamo deciso di dare nuova vita al libro Ragazzi di Stadio, spinti anche dalla forte richiesta di chi, come noi, desiderava rendere omaggio a Daniele. È stato un progetto collettivo, in cui ognuno ha portato il proprio contributo: io mi sono occupato della direzione creativa, Elena ha curato la post-produzione dei negativi, Marcella si è dedicata ai testi, mentre Anna, stretta collaboratrice dei Cammelli, ha seguito l’impaginazione. Nel nostro percorso, il supporto della Casa Editrice ETS e del Museo Nazionale del Cinema è stato fondamentale, poiché entrambi hanno accolto con entusiasmo l’idea di intraprendere questo progetto con noi. Ragazzi di Stadio ha sempre riscosso grande successo, anche grazie alla capacità unica di Daniele di raccontare il mondo degli Ultras con autenticità e profondità”.
Ragazzi di stadio (Daniele Segre, Italia, 1980, DCP, 75’)
Daniele Segre amplia il corto Il potere deve essere bianconero del 1978 per realizzare una delle prime indagini sul fenomeno degli ultras, sia juventini che granata. Attraverso due anni di riprese allo stadio, racconta senza pregiudizi l’emergere di questo fenomeno all’epoca marginale, affrontando contemporaneamente spinose questioni politiche, economiche e sociali dell’Italia del tempo, come la crisi operaia, il lascito del Sessantotto e la violenza urbana.
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