Giovedì 7 luglio alle ore 18, presso l'Urban Center Metropolitano (Piazza Palazzo di Città 8f) verrà inaugurata la mostra fotografica "Dai diamanti non nasce niente", incentrata sul riuso del patrimonio architettonico dismesso
attraverso l’analisi di un caso esemplare dell’area
metropolitana torinese, la Certosa di Collegno.
La riqualificazione della Certosa è
l’esito di un’operazione complessa che ha al suo centro la
ridefinizione di una grande area, identificata dagli anni
trenta agli ottanta del XX secolo come il manicomio più famoso
in Italia, e che nell’immaginario collettivo ha segnato
Collegno come città dei matti.
Le spinte sociali che coinvolsero a
partire dagli anni sessanta semplici cittadini, medici,
intellettuali, artisti – quella che oggi viene definita società
civile – si concretizzarono nel 1978 nella Legge
Basaglia, che soppresse i manicomi in Italia e di fatto
restituì alle cittadinanze luoghi in qualche modo liberati.
Nel caso di Collegno il muro che
separava il Manicomio dalla Città fu abbattuto fisicamente, e
da quel momento si aprì il tema del riuso del complesso
manicomiale in tutte le sue parti.
L’Amministrazione di Collegno,
rientrata nella disponibilità degli immobili, anche se a
tutt’oggi ancora parziale, iniziò da subito un’opera di
restituzione di quegli spazi ai cittadini attraverso
l’individuazione della destinazione di quell’area per servizi
culturali e sociali.

Contemporaneamente si individuò con
gli strumenti urbanistici la chiave del riuso a servizi e non
al precedente carattere sanitario: la trasformazione
della Lavanderia del Regio Manicomio, progettata da Luigi
Fenoglio, in Centro Coreutico, ne rappresenta l’esempio più
concreto.
Partendo dal contesto generale
(sociale, politico, storico, architettonico e urbanistico), la
mostra presenta molti degli elementi che sono confluiti nella
progettazione dell’architetto Antonio Besso-Marcheis, dal 2004
al lavoro sullo spazio oggetto della mostra e sull’intera
Certosa di Collegno.
Attraverso un grande lavoro di
ricerca documentale, Besso-Marcheis è riuscito nell’impresa di
procedere al recupero dell’edificio originale e, nel rispetto
dello stesso, a dare nuova vita alla lavanderia del Manicomio
con un progetto che coniuga restauro e linguaggio
contemporaneo.
Dai diamanti non nasce niente racconta questa impresa e propone
alcune prospettive sulla grande occasione che il Parco della
Certosa Reale di Collegno ci offre.
La mostra, che resterà visibile fino al 30 settembre, è promossa da Flowers
Festival in collaborazione con Urban Center Metropolitano.Alcuni link utili:
http://www.urbancenter.to.it/ http://www.flowersfestival.it/
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