mercoledì 28 settembre 2016

Al Museo Ettore Fico una bella mostra personale sull'artista Piero Livio.Fino al 2 ottobre.

Una mostra molto interessante quella al MEF Museo Ettore Fico (via Cigna 114), interamente dedicata alle opere di Piero Livio. Il titolo è “Dustmuseum.org” e si tratta di una selezione di opere che l’artista ha iniziato a produrre dal 1970, accomunate da un ben chiaro filo conduttore: i rifiuti. E sì, perché i quasi cento oggetti esposti altro non sono che una piccola parte delle opere che Livio ha creato partendo da oggetti “da buttare”, considerati ormai inutili, cui ha cercato di ridare una nuova dignità, riuscendoci secondo me con una creatività davvero geniale.
Gli oggetti sono costruiti con contributi occasionali, assemblati con legature organiche di mollica, cera d’api e sottili fili di rame; racchiusi in teche e ampolle in vetro nel tentativo di “stabilizzare” la loro nuova realtà.

In una lama di sole, milioni di oggetti volanti emergono dal nulla, un polveroso universo, una ricchezza celata di differenti nature, colori, misure, tensioni, attrazioni, pulsioni; un pacato caotico vortice, un parabolico andare in cerca di pace che pace non è. Il rumore inudito del ribollir silenzioso del fiato terreno; quel fiato presente, impalpabile, assente, trasporta la vita, la fortuna, il destino, un granello piccini, l’intero universo che porta con sé”.

Ecco come Piero Livio presenta se stesso:

C’era una volta un re seduto sul sofà … Sono nato in casa, in una via diagonale di una città ortogonale. Da bambino mi sono affacciato alla vita da sotto il glicine del mio terrazzo da cui osservavo cinque animati cortili, tre abitati da agiati borghesi, due da artigiani e persone assai normali.
Da mio nonno ho imparato il rispetto delle persone al di là del genere, del colore, del censo, del credo e delle ideologie.
Da mio padre ho appreso il rigore, l’onestà, l’amore per la tecnologia, la curiosità che ti impedisce di usare uno strumento se prima non ne conosci e capisci il funzionamento.
Da mio fratello il fascino del sapere, della conoscenza, della cultura, la relatività del punto di vista, l’importanza dei principi, della filosofia nella vita di tutti i giorni.
Dalle donne di casa tutto quanto concerne l’amore, l’affetto, la femminilità, il calore, la capacità, l’importanza di essere un recipiente generosamente non colmo.

Maggiori informazioni al sito:    www.museofico.it

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