Inaugura oggi alle 16,30 una nuova mostra fotografica al Museo Nazionale della Montagna (Monte dei Cappuccini) dedicata al popolo dei BALTÌ e realizzata dall'Associazione Amici Lorenzo con gli scatti del giornalista e fotografo Ugo De Berti, che ha ripreso la popolazione pakistana a Skardu e nei villaggi di
Askóle, Chongo, Hoto, Korphè, Monjing, Sino, Testé e Thongal. I Baltì vivono in una regione montuosa ai confini fra Cina e India, in prossimità dei ghiacciai perenni del Baltoro. Si tratta di una zona di passaggio per molti alpinisti ed esploratori, diretti verso le cime elevatissime dei monti K2, Broad Peak e Gasherbrum. Sono di origine tibetana per lingua e cultura, ma hanno volti dai tratti europei, come si nota nei bellissimi ritratti eseguiti da De Berti. La loro religione è musulmana sciita, orgogliosi di mantenere da secoli le loro tradizioni e il loro dialetto. Sono donne e uomini dall'aspetto fiero, ma estremamente cordiale verso i visitatori. Abitano in case costruite con pietra e fango, collocate in aree verdi da loro ricavate strappandole all'ambiente arido, in cui riescono a sopravvivere puntando tutti i loro sforzi su agricoltura e pastorizia.

Nell’agosto
2014 De Berti ha collaborato con l’Associazione Amici di Lorenzo
per un progetto di documentazione fotografica e per la realizzazione
di video per l’educazione sanitaria nelle scuole dell’alta valle
del Braldo.
L’Associazione
Amici Lorenzo, da quasi vent’anni, svolge
attività di supporto sanitario ed educativo per le popolazioni baltì
residenti nell’alta valle del fiume Braldo, operando nella memoria
dell’alpinista lecchese Lorenzo Mazzoleni, scomparso il 29 luglio
1996 nella discesa dalla vetta del K2, all’età di ventinove anni,
già accademico del CAI e con una carriera alpinistica di vertice
davanti a sé.
L’Associazione
ha costruito un ambulatorio medico nel villaggio di Askóle, situato
a 3000 metri di altitudine, ultimo insediamento umano prima del campo
base del K2 e ultima comunità di persone incontrata da Lorenzo nella
sua vita breve, ma sempre intessuta di relazioni intense e sincere.
Questo avamposto sanitario ogni anno soccorre circa 2000 persone in
una zona pressoché sprovvista di assistenza medica ed è noto in
tutta la regione come Lorenzo Mazzoleni
Dispensary, punto di riferimento non solo
sanitario, ma anche di attività culturali e sociali a vantaggio
delle popolazioni locali. L’Associazione lo mantiene in attività
grazie a un presidio stabile di personale infermieristico locale, al
lavoro di volontari italiani e pakistani e alla generosità di
numerosi donatori. I medici e i volontari dell’Associazione
svolgono anche interventi in campo educativo-sanitario destinati alla
popolazione scolastica: corsi di igiene e pronto soccorso per i
maestri, campagne sanitarie per gli scolari e per la prevenzione di
malattie endemiche.
Particolare
attenzione è riservata alle giovani donne che l’Associazione
sostiene sia nell’istruzione scolastica, con lezioni di base di
lettura, scrittura e calcolo e con l’insegnamento delle tecniche di
cucito, maglia e ricamo, sia nel periodo di gravidanza, offrendo
visite di valutazione e di monitoraggio dello stato di salute.
Un altro
progetto coinvolge la popolazione locale in comitati di salute per il
riconoscimento dei bisogni sanitari e la pianificazione degli
interventi di cura e di prevenzione, allo scopo di sviluppare una
sensibilità collettiva per i fattori sfavorevoli per la salute e
l’igiene dei villaggi e per le situazioni di fragilità sociale e
di sottoporle in modo organico al distretto sanitario governativo con
sede a Skardu, la città principale del Baltistan.
L’Associazione
ha intrapreso anche iniziative per mitigare gli influssi negativi
delle condizioni ambientali sulla salute delle persone. Per esempio,
con la campagna “una stufa per ogni casa” ha fornito alle
famiglie indigenti stufe di metallo con tubo di scarico esterno
all’abitazione, per bonificare gli ambienti domestici dai fumi
prodotti nelle case dalla libera combustione di legna e sterco nel
focolare tradizionale.
Al Museo della Montagna continua anche la mostra "Ex Libris delle montagne". Ne ho parlato al link:
Altre informazioni al sito: www.museomontagna.it
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