lunedì 12 novembre 2018

"Tattoo. L'arte sulla pelle" al MAO di Torino. Un viaggio nel mondo dei tatuaggi dall'antichità ad oggi

Al MAO - Museo d'Arte Orientale (via San Domenico 11 a Torino) una mostra interamente dedicata al tatuaggio ed alla sua evoluzione nella storia. Dal 9 novembre 2018 al 3 marzo 2019 con "Tattoo. L'arte sulla pelle" effettuerete un viaggio ed una riflessione sull'uso culturale, sociale e artistico del corpo a partire dall'antichità, quando i tatuaggi non erano considerati come oggi una moda per distinguersi, ma il marchio degli sconfitti, degli schiavi e dei malfattori, che semmai rievocava la ferocia dei barbari come i Pitti e i Germani che premevano minacciosi sui confini dell’Impero.

Allo stesso tempo capaci di suscitare ribrezzo o fascinazione, i tatuaggi - la parola “tattoo” ha origine polinesiana e venne introdotta in occidente dal navigatore James Cook - si diffusero soprattutto nel Settecento, quando i navigatori europei che raggiunsero il sud-est Asiatico e l’Oceano Pacifico entrarono in contatto con popoli che del tatuaggio facevano ampio sfoggio. Proprio l’incontro/scontro con queste lontane popolazioni costituì un momento decisivo nell’elaborazione dell’immaginario nei confronti del tatuaggio e di una tessitura simbolica in cui precipitarono insieme esotismo e costruzione culturale del “selvaggio”.

In mostra potrete scoprire, grazie ai prestiti del Museo delle Civiltà di Roma, strumenti collegati al tatuaggio provenienti dall’Asia e dall’Oceania, foto storiche scattate dal celebre fotografo Felice Beato nel Giappone degli anni ’60 dell’800 e fotografie, sempre storiche, dei Maori della Nuova Zelanda. Ma anche una selezione delle stampe del noto artista giapponese Kuniyoshi Utagawa, che nel 1827 pubblicò una serie di eroi popolari giapponesi noti come i 108 eroi suikoden, famosa per essere diventata un riferimento iconografico per i tatuaggi. E una parte dei disegni e oggetti provenienti dal Museo di Antropologia criminale Cesare Lombroso e dal Museo di Anatomia di Torino.

Le sezioni sono quattro:

I sezione – Il Giappone
Il Giappone ha svolto un ruolo decisamente rilevante nella costruzione dell’immaginario riguardo al tatuaggio e nell’influenzare gli stili e le tecniche comunemente noti e praticati in occidente. Tuttavia, seppure i tatuaggi siano un tratto culturale distintivo del Giappone, gli stessi giapponesi per lungo tempo li hanno disprezzati.
A partire dal 1750 il tatuaggio a fini decorativi diviene una pratica molto comune tra le classi sociali considerate umili. Agli inizi del XIX secolo il tatuaggio viene eseguito anche tra gli attori del teatro kabuki e in seguito tra gli affiliati alla yakuza, la mafia giapponese. I soggetti preferiti sono i draghi, i volti umani e i temi dei racconti popolari. Questi costituiscono un repertorio di riferimenti culturali e iconografici decisamente vasto, in cui si riconoscono le classi considerate inferiori. I disegni si diffondono tra la gente comune tramite le opere di Hokusai, Yoshitoshi e in particolare di Kuniyoshi, che illustrano le pubblicazioni dei più famosi racconti popolari giapponesi e che costituiscono tuttora un punto di riferimento imprescindibile per molti tatuatori.

II sezione - Riti di passaggio / Sud-est asiatico
Incisione sulla carne praticata in maniera decisamente limitata o nell’antichità solo da alcuni i popoli, in occidente la diffusione del termine “tatuaggio” avviene nel secolo XVIII, tramite James Cook, di ritorno dal suo primo viaggio nei mari del sud. L'esploratore inglese introduce in Europa una parola tahitiana che in maniera onomatopeica riproduce il rumore “tau-tau”, dato dal battere sulla pelle di uno strumento che viene utilizzato per incidere le carni.
Per lungo tempo le modifiche del corpo costituiscono tra gli europei un elemento di costruzione e di rappresentazione del selvaggio, pensato di volta in volta secondo le categorie del “buon selvaggio” o dell’irrecuperabile primitivo. Se i tahitiani e altri popoli del Sud-est asiatico si tatuano il corpo, ma non il viso, i maori della Nuova Zelanda hanno invece anche il volto inciso con profondi solchi. Ciò costituisce un elemento di forte repulsione e preoccupazione per gli esploratori, vista anche la loro bellicosità. I tatuaggi del Sud-est asiatico costituiscono una continua fonte di ispirazione e di rivisitazione per l’occidente, a partire dal cosiddetto tribale, e di fascinazione nei confronti delle tecniche e dei riti di passaggio connessi all’incisione stessa.

III sezione – Outcast
Nel corso dell'Ottocento, la devianza ha la sua ratificazione certa in un corpo tatuato; le carni marchiate sono ritenute infatti un segno evidente e indiscutibile di perdizione fisica e morale. Secondo l’antropologo criminale Cesare Lombroso l’incisione sulla pelle accomuna i marginali “nostrani” e i primitivi, coloro che abitano luoghi lontani, entrambi confinati in una condizione di inferiorità. Le cause del tatuaggio risiedono nell’atavismo, ovvero le incisioni sulla pelle confermano l'atavica propensione al crimine e all'empietà. Paradossalmente questa generazione di antropologi criminali, mentre fustiga i costumi di supposti depravati, descrive, più o meno consapevolmente, la diffusione, seppure limitata, della pratica del tatuaggio anche tra la gente comune, soprattutto in Italia e in Francia. Tra i contadini, i pastori, i marinai, i muratori, i falegnami e i carrettieri si poteva incontrare qualcuno che aveva un segno inciso sulla pelle. In Italia, il tatuaggio era maggiormente diffuso in alcune regioni, come la Lombardia, il Piemonte, la Toscana e le Marche, in particolare tra i pellegrini devoti alla Madonna di Loreto.

IV sezione - Da underground a mainstream
In occidente, tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, il tatuaggio da segno disgraziato è diventato uno dei simboli distintivi della cultura giovanile, soprattutto grazie alla scena punk e skinhead, con qualche anticipo tra gli hells angels e i pachucos - i messicani californiani, che si tatuavano la croce nella Los Angeles dei primi anni Quaranta e che oggi sono fonte d’ispirazione per molti artisti americani di origine messicana.
È interessante notare che proprio a metà degli anni Settanta, in una epoca di profonda crisi economica e di alto tasso di disoccupazione giovanile, il tatuaggio costituisca una materia “buona da pensare” soprattutto per la cultura punk. Tramite i segni autoinflitti si ribadisce una condizione selvaggia e marginale, mettendo in discussione alle fondamenta il comune senso della normalità. Dal mondo circoscritto e ribellistico delle culture giovanili, nel corso degli anni Novanta il tatuaggio è approdato in fretta in un territorio mainstream. A partire dagli anni Novanta infatti ha preso piede la percezione di un corpo suscettibile di mutamenti personalizzati, considerati come parte integrante nella costruzione di una identità non data in sorte una volta per tutte ma passibile di sperimentazioni e di cambiamenti anelati e ammessi.

Alla mostra, curata da Luca Beatrice, Alessandra Castellani e MAO, è affiancato un vasto programma di eventi d'approfondimento:

CONFERENZE e INCONTRI

Giovedì 15 novembre 2018 ore 18
Il tatuaggio e l’arte contemporanea
Con Luca Beatrice, curatore della mostra.

Martedì 20 novembre 2018 ore 18
Tra repulsione e fascinazione, la storia dei tatuaggi dall’antichità ad oggi
Con ALESSANDRA CASTELLANI, curatrice della mostra.

Giovedì 29 novembre 2018 ore 18
Marchio ribelle. Incontro con Nicolai Lilin in dialogo con Luca Beatrice
Con Luca Beatrice, curatore della mostra, e Nicolai Lilin, scrittore.

Martedì 15 gennaio 2019 ore 18
La magia del tatuaggio. Storie, poteri e spiritualità
Con Alle Tattoo, tatuatore.

Giovedì 31 gennaio 2019 ore 18
Il suono del tatuaggio. Dai ritmi tribali ai ritmi contemporanei
Con Fabrizio Vespa, giornalista ed esperto musicale.

Martedì 5 febbraio 2019 dalle ore 10 alle 13.30
Tattoo. L'arte sulla pelle...in sicurezza. Istruzioni per l’uso
Rischi, prevenzione, consapevolezza.
Convegno a cura dell’ISS, Istituto Superiore di Sanità di Roma
Relatori: Dr. Alberto Renzoni, Dr.ssa Antonia Pirrera dell’ISS
in collaborazione con la Dr.ssa Manuela Agnello e il Dr. Marco Fontana dell’Arpa Piemonte.

INGRESSO LIBERO a tutte gli appuntamenti


WORKSHOP. Ciclo di sei appuntamenti
In collaborazione con Istituto Design Palladio di Verona

Sabato 15 Dicembre 2018 dalle 11 alle 18.00
Lezione di storia del Tatuaggio
Docente: Thomas Conci
Riccardo Pagliarini introdurrà a fine lezione le origini del tatuaggio giapponese
Domenica 16 Dicembre 2018 dalle 11 alle 18.00
La figura sulla pelle
Docente: Riccardo Pagliarini

Sabato 19 Gennaio 2019 dalle 11 alle 18.00
Introduzione tecnica al Tattoo
Docente: Roberto Olita

Domenica 20 Gennaio 2019 dalle 11 alle 18.00
Analisi del colore e studi relativi
Docente: Annachiara Stevanini

Sabato 9 Febbraio 2019 dalle 11 alle 18.00
Tattoo e Lettering: La riscoperta del segno educato
Insegnante: Anna Schettin

Domenica 10 Febbraio 2019 dalle 11 alle 18.00
Tatuatori e tatuaggi da record. Professione, stili e tecniche
Docente: Alle Tattoo
Ciclo di workshop su prenotazione, costo €400
INFO e iscrizioni Istituto Design Palladio di Verona
tel. 045 801 4580 - segreteria@istitutopalladio.it
modalità di pagamento sul sito www.maotorio.it


VISITE GUIDATE
a cura di Theatrum Sabaudiae

Tutte le visite sono alle ore 16.30

Aperte a tutti
Domenica 25 novembre
Domenica 2 dicembre
Mercoledì 26 dicembre
Domenica 27 gennaio 2019
Domenica 24 febbraio
Domenica 3 marzo

Riservate Abbonati Musei Torino Piemonte
Venerdì 16 novembre
Venerdì 4 gennaio 2019
Venerdì 15 febbraio

visita guidata alla mostra sul tema magia
Tatuaggi: potere, magia, religione
Domenica 23 dicembre

Costo: € 5 + biglietto di ingresso alla mostra
Info e prenotazioni t. 011.5211788, prenotazioniftm@arteintorino.com


TARIFFE MOSTRA
Intero €10;
ridotto €8 dai 6 ai 18 anni, dai 18 ai 25 anni se studenti, disabili, associazioni riconosciute, convenzioni, possessori biglietto altri musei FTM, possessori di Biglietto Multimuseo, gruppi, famiglia (2 adulti + un minore di anni 14);
gratuito Abbonati Musei Torino Piemonte, Torino + Piemonte Card, Torino + Piemonte Card Junior, i minori di anni 6, accompagnatori disabili.
MOSTRA + COLLEZIONI
Intero €14; ridotto €12; gratuito per le categorie sopra elencate.



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