Dal
12 marzo al 12 aprile Flashback
inaugura
una nuova fase di Opera
Viva Barriera di Milano, il Manifesto edizione
2020, progetto ideato da Alessandro Bulgini e curato da Christian
Caliandro, con Rubber
Tire, First Lesson
(2014)
dell’importante artista italo-senegalese Maïmouna
Guerresi.
Un gesto
consapevole degli organizzatori, una scelta importante più del
solito in questo momento di
emergenza:
un
evento culturale in uno spazio pubblico della
città,
alla libera fruizione di tutti,
un
piccolo, ma necessario gesto di resistenza, una celebrazione del senso
di comunità, un delicato atto poetico in grado di accompagnare le
persone nella loro quotidianità.
Da
giovedì 12 marzo - anche se questa volta non si terrà l'abituale inaugurazione per attenersi alle regole sanitarie del decreto coronavirus - saremo accompagnati nella rotonda in Piazza Bottesini a Torino dalla fotografia di
Maïmouna
Guerresi,
parte
della serie M-eating
(iniziata
dall’autrice nel 2012), che presenta uomini, donne e bambini
africani fotografati prima singolarmente e poi riuniti in una
situazione conviviale; sul tavolo compare sempre, al posto del cibo,
un oggetto che richiama la guerra, il conflitto e che, in questo
contesto, vede svanire il suo significato originario e ne acquisisce
uno del tutto nuovo, più intimo e quotidiano.
In
questo caso, protagonista uno pneumatico verniciato di bianco, uno
scarto, concetto ricorrente in Opera Viva Barriera di Milano, un tema
che attraversa tutte le edizioni e che ne costituisce una sorta di
nucleo fondante, che diviene uno strano oggetto di studio per la
lezione in corso. Sullo sfondo si legge Bi-smi
'llāh (“Nel
nome di Dio”), parte iniziale dell’invocazione con la quale si
inizia ogni attività quotidiana. L’opera di Maïmouna Guerresi
gioca su questa tensione tra l’aggregazione e l’isolamento che
caratterizzano le figure dell’insegnante e delle alunne, tra
convivialità e distrazione: insieme e separati, questi personaggi
danno vita al gioco della realtà.
Maïmouna
Guerresi
artista Italo-Senegalese, nata in Italia. Al suo attivo ha numerose
partecipazioni sia in importanti Musei stranieri come lo Stedelijk
Museum Schiedam, lo Smithsonian African Art Museum di Washington, il
KIASMA Museum of Contemporary Art of Helsinki, il MACAAL Museum di
Marrakech, IMA Institute Du Monde Arabe e il Cultural Institute of
Islam ICI di Parigi, il National Museum of Sharjah o il National
Museum of Bamako; che in Festival e Biennali, come la Biennale di
Venezia, Documenta, Les Rencontres de Bamako, la Dak’Art Biennial,
Manifesta, 13th Cairo Biennale e l’International Festival of
Photography del Bangladesh, Kyotographie, Kyoto, Giappone. I suoi
lavori fanno inoltre parte di grandi collezioni pubbliche come quelle
dello Smithsonian African Art
Museum di Washington, del LACMA Museum di Los Angeles e del M.I.A
Minneapolis Institute of Art
Vi
ricordo che, nell’ambito del progetto, fino alla fine dell’anno,
giorno dopo giorno, artisti di tutto il mondo si alterneranno:
accompagneranno
le persone nella loro vita di tutti i giorni, donando a tutti il
contributo della loro opera, senza discriminazioni perché il
fondamento della cultura, grazie alla quale alimentiamo la nostra
umanità, non è l’attività pratica, ma la libertà dello spirito e
i Ludens (titolo dell’edizione 2020) sono tutti gli individui
pienamente liberi e coscienti di poter agire sul mondo ricreandolo,
giorno dopo giorno, in qualsiasi condizione, attraverso la
creatività.
Opera
Viva Barriera di Milano “il Manifesto” ed. 2020
Un
progetto di Alessandro Bulgini
A
cura di Christian Caliandro
1°
Artista: Maïmouna
Guerresi,
Rubber Tire, First Lesson (2014), polittico
Dal
12 marzo al 12 aprile 2020
Con
il supporto di Città di Torino
Con
il patrocinio di Circoscrizione 6
Flashback,
l’arte è tutta contemporanea VIII ed. I LUDENS (5
– 8 novembre 2020 - Pala Alpitour)


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