lunedì 30 gennaio 2023

Museo Egizio 2024: l’olandese David Gianotten dello studio Oma di Rotterdam ha vinto il bando per cambiare il look del museo torinese in vista dei suoi 200 anni nel 2024


Il Museo Egizio cambierà look, in vista del festeggiamento dei 200 anni, nel 2024. A firmare il progetto l’olandese David Gianotten dello studio Oma - Office for Metropolitan Architecture di Rotterdam.

Il suo progetto è stato selezionato tra cinque raggruppamenti di professionisti finalisti: oltre a Oma, Pininfarina Architecture, Snohetta, Keno Kuma & Associates, Carlo Ratti Associati. Il costo dei lavori è di 12,5 milioni per la manodopera, il 10% per la progettazione.

 

Il primo cambiamento riguarda l'ingresso del Museo. che diventerà una nuova agorà accessibile gratuitamente a tutti, cittadini e turisti. Sarà inoltre possibile entrare liberamente, in modo svincolato dal percorso museale, al Tempio di Ellesija, donato dall'Egitto nel 1970 come riconoscimento per la partecipazione dell'Italia al salvataggio dei templi della Nubia a seguito della costruzione della diga di Assuan.   

 


“Crediamo che questo concorso, come tutti i concorsi, sia un’occasione importante per favorire l’avanzamento culturale di una città generando spinte nuove e stimolando la trasformazione urbana con una risposta al bisogno di relazione tra le e coinvolgendo i punti nevralgici del tessuto cittadino.  La qualità dei concorrenti - le cinque proposte sono apparse da subito interessanti e di pregnanza di significato - ha dato lustro a questo concorso grazie alla partecipazione dei più grandi architetti del mondo affascinati sicuramente dalla committenza, una delle più grandi fondazioni europee ed anche sicuramente dal fascino che un Museo, come quello Egizio di Torino, può generare” - 
dichiara l’architetto Albini, Presidente della Commissione. “Relativamente alla proposta dello Studio OMA, la Commissione ha evidenziato la particolare rilevanza e innovazione rispetto al contenuto culturale del progetto, che si reputa rappresenti un’opportunità per l’avanzamento della cittadinanza torinese e dei fruitori del Collegio dei Nobili.  Per il tramite della realizzazione di questo progetto, la città si arricchirà di un contributo rilevante anche dal punto di vista urbanistico. Un aspetto di assoluta importanza, che connota il progetto, è l’attenta e puntuale ricerca storica fatta sul disegno di Torino e sui documenti della fabbrica, che consente di sviluppare la proposta progettuale in rapporto con il pregresso. Il progetto è stato reputato inoltre particolarmente attento ai temi dell’inclusività e dell’accessibilità. Inoltre, si evidenza la raffinatezza dal punto di vista tecnologico. La “Piazza Egizia” cuore del Museo si apre alla città e ne diventa parte attiva. Un nuovo spazio pubblico dalle molteplici identità destinato alle diverse funzioni e strettamente connesso all’ Accademia delle Scienze. “ 

 

La Fondazione Compagnia di San Paolo accompagna la Fondazione Museo delle Antichità Egizie a partire dalla sua costituzione. Sin da allora tale istituzione ha scelto di seguire modalità innovative, accogliendo a sé soggetti sia pubblici e privati, rappresentando il primo esempio italiano di partecipazione del privato alla gestione di un patrimonio culturale pubblico. 

 

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