venerdì 11 luglio 2025

Al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino fino al 5 ottobre 2025 visitate la mostra “Ritratti. Collezione Florence e Damien Bachelot”


E' davvero difficile rimanere impassibili di fronte alle magnifiche fotografie esposte al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino dal 10 luglio al 5 ottobre 2025 nella mostra Ritratti. Collezione Florence e Damien Bachelot”, curata da Tiziana Bonomo per l’Associazione culturale Imago Mundi. Molte immagini sono talmente iconiche da essere ormai nella mente di tutti, affiancate da altre meno celebri, ma altrettanto d'impatto.

Dallo scatto iconico con protagonista Pablo Picasso che assiste ad una corrida, firmato da Brian Blake, alla forza documentaria di Lewis Hine, che nella prima metà del Novecento utilizzò la fotografia come strumento di denuncia sociale, ritraendo i volti dei bambini migranti italiani negli Stati Uniti per raccontare la realtà del lavoro minorile; fino ad arrivare agli sguardi più contemporanei di Paul Graham, che fotografa gli invisibili che vivono per strada in America e di una Nan Goldin inedita con due immagini agli opposti per il rigore e l’eccentricità dei soggetti. 

Realizzata grazie al contributo del Main Sponsor Banca d’Alba, con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte, il supporto della Fondazione Deloitte, il patrocinio della Città di Torino, della Città Metropolitana di Torino, della Camera di commercio di Torino, dell’Institut Français e dell’Alliance Française e in collaborazione con la Collection Bachelot, la Saul Leiter Foundation e ArtPhotò, la mostra presenta circa 90 opere fotografiche originali, provenienti da Parigi dalla Collezione di Florence e Damien Bachelot, una delle più importanti raccolte fotografiche private d’Europa.

Le immagini attraversano il Novecento fino alla contemporaneità e restituiscono, attraverso il volto umano, un racconto visivo di straordinaria intensità. Un genere quello del ritratto che, ben prima dell’era dei selfie e dell’autonarrazione sui social, ha seguito un proprio percorso, riflettendo i mutamenti di costumi, identità e visioni del mondo.

Dalla documentazione all’uso politico dell’immagine, fino alle sperimentazioni artistiche che hanno ridefinito il linguaggio stesso della fotografia nel corso dei decenni, la mostra si articola in quattro sezioni tematiche: Miti, Emozioni, Società e Attualità.

Accanto a ritratti iconici di personaggi come Romy Schneider o Ernest Hemingway, c’è un raro lightbox con dentro Brigitte Bardot, firmato da Elio Sorci, noto fotografo della “Dolce Vita”. Trovano poi spazio i volti di una umanità quotidiana, colti dall’obiettivo di grandi maestri come Dorothea Lange, Saul Leiter, William Klein, Susan Meiselas, Elliott Erwitt, Nan Goldin e Mohamed Borouissa.

L’immagine guida della mostra, scelta dalla curatrice Tiziana Bonomo, è Lanesville (1958) di Saul Leiter: una fotografia che cattura un momento di intimità e che ritrae una donna nuda assopita, colta con delicatezza attraverso una porta socchiusa, con il mare e la strada sullo sfondo. Un’opera che racchiude fascino, mistero e bellezza, espressione perfetta dello stile inconfondibile dell’autore che aveva uno sguardo intimo e delicato sull’umanità, si distingueva per un uso del colore originale, capace di rendere l’immagine vibrante e al tempo stesso intrisa di un’atmosfera sospesa, come un ricordo che affiora dal passato.

Tra le opere esposte spiccano anche i soldati ritratti da Gilles Caron, in Israele (1967) e in Irlanda (2012): figure che incarnano la solitudine, lo smarrimento e l’umanità ferita da ogni conflitto, per assurgere quasi a simbolo universale delle lacerazioni della guerra.

Nella sezione Società si intrecciano le opere di fotografi molto diversi tra loro dove una foto degli anni Ottanta, firmata Pierre Molinier, incarna un edonismo estremo e teatrale, fino a farsi gesto di ribellione. Così come nella sezione Emozioni il giovane sguardo di Lella di Boubat, del 1948: lo sguardo rivolto all’orizzonte, i capelli mossi dal vento e la camicetta che lascia intravedere il reggiseno delineano un’immagine di semplice purezza: un’attitudine spontanea e intensa, proiettata verso il futuro, capace di trascendere il tempo e il contesto storico in cui lo scatto è avvenuto.

C’è poi la fotografia Donna e bambino sul letto di Bruce Davidson (1966), ambientata ad Harlem, che restituisce con forza la testimonianza delle difficili condizioni sociali dell’epoca, attraverso un primo piano che tocca corde profonde e universali.

L’impegno sociale e politico attraversa anche le opere dell’artista Judith Joy Ross, che offre un ritratto autentico delle giovani generazioni degli anni Novanta del secolo scorso e delle tensioni che attraversano la società di fine millennio. 

La mostra in naturale armonia con il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano propone anche in un video un saggio del patrimonio dei 17.000 documenti fotografici che il museo custodisce. Tra i protagonisti del Risorgimento spiccano i ritratti della Contessa di Castiglione, pioniera nell’Ottocento nell’utilizzo della fotografia come strumento per costruire e diffondere la propria immagine e il proprio fascino. Una testimonianza del fatto che fin dalle sue origini il linguaggio fotografico era percepito come strumento di celebrazione, documentazione e costruzione dell’identità.

Dalla collezione Bachelot possiamo raccontare una sorprendente storia di cosa la fotografia, catturando il mondo, è riuscita a farci vedere negli ultimi cento anni. I ritratti della collezione Bachelot non sono mai scontati, sembra che il collezionista indaghi, scruti in un mondo distante, non patinato, non intriso di bellezza, paillette, ma piuttosto in un’assenza, in un attimo di abbandono, in una distanza dal mondo”, ha dichiarato la curatrice Tiziana Bonomo.

L’esposizione, allestita negli spazi del Corridoio della Camera Italiana, cuore del percorso museale, è accompagnata da un prestigioso libro-catalogo pubblicato da PRINP Editoria d’Arte con testi di Tiziana Bonomo, Luisa Papotti, Alessandro Bollo e altri contributi critici. L’allestimento è a cura di P&P Italia, mentre il progetto grafico è firmato da Adriano Padovani (WOWStudio).

ARTISTI IN MOSTRA

Helena Almeida | Lola Álvarez Bravo | Diane Arbus | Bachelot-Caron | Nathalie Baetens | James Barnor | Juan Barreto | Thomas Boivin | Édouard Boubat | Mohamed Bourouissa | Brian Brake | Gilles Caron | Henri Cartier-Bresson | Roger Catherineau|· Philippe Chancel | Bruce Davidson | Sandra Eleta | Véronique Ellena | FLORE | Mario Giacomelli | Nan Goldin | Arlene Gottfried | Paul Graham | Sid Grossman | Harry Gruyaert | Dave Heath | Laura Henno | Nicolas Henry | Ken Heyman | Lewis Hine | Nhu Xuan Hua | William Klein | Thomas Klotz | Saul Leiter | Leon Levinstein | Helen Levitt | Vivian Maier | Susan Meiselas | Carl Moon | Ozier Muhammad | John Myers | Marvin Newman | Janine Niépce | Ann Ray | Alain Resnais | Sanford H. Roth | Ivo Saglietti | SMITH | William Eugene Smith | Elio Sorci | Paul Strand

https://www.artphotobonomo.it

 

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