Dal
3 luglio al 15 settembre, presso la galleria Raffaella
De Chirico Arte Contemporanea
di Torino, sarà ospitata la mostra curata da Angela Madesani dal
titolo Turning
(G)old
di Andi Kacziba, artista ungherese che affronta il tema
dell’invecchiamento nella donna, una delicata fase per l’universo
femminile non tanto per il disagio personale legato al trascorrere
del tempo, quanto per la pressione esterna di una cultura ed una
società che impone bellezza e giovinezza, togliendo così valore
all’esperienza e alla profondità acquisita.
Come
sottolinea la curatrice della mostra Angela Madesani, le opere di
Andi suggeriscono “un
mondo fiabesco, dove trovano spazio tessiture e arcolai, regine
cattive che non accettano di invecchiare, specchi magici che rubano
l’immagine e lunghe funi che aiutano a ritrovare la retta via”.
Andi
Kacziba ha lavorato in Italia come modella e successivamente è
rimasta nell’ambiente della moda come Art
Director. In
questo contesto ha conosciuto molto da vicino la spinosa questione.
Uno
dei più recenti lavori di Kacziba, qui per la prima volta in mostra,
sono una serie di Polaroid che: "Propongono
il suo volto sempre nella stessa posizione frontale: ripetizione e
differenza".
L’artista ha, però, inserito nelle sue rughe una mistura di colla
vinavil e oro, affinché i segni del passaggio del tempo siano ancora
più evidenti
e per sottolineare nel contempo il valore di quei solchi e di ciò
che essi rappresentano. Chiaro il riferimento alla tecnica
giapponese detta Kintsugi
con la quale si riparano le ceramiche con l'oro, in modo da non
dissimulare la frattura, ma evidenziare le preziose cicatrici che
attribuiscono ulteriore valore all’opera.
Sono
inoltre in mostra una serie di specchi ovali, rotondi, a tre
scomparti. Ponendosi alla giusta distanza si potrà vivere
l’esperienza di specchiarsi nel volto, nelle rughe di Kacziba. Per
realizzare gli specchi l’artista ha utilizzato dei vetri antichi,
talvolta graffiati. Madesani aggiunge a tale proposito: «Lo
specchio richiama anche l’onnipresente selfie, croce e delizia del
nostro tempo: mi fotografo e dunque sono».
Un
mezzo per affermare se stessi, il proprio essere nei luoghi e nelle
situazioni.
Saranno
esposti anche alcuni arazzi, realizzati con materiali già utilizzati
nella sua ricerca, come la juta e la corda,
montati
su telai di legno. L’effetto è quello di evocare pelli
raggrinzite, indurite dal tempo, forse segnate dal sole.
Inaugurazione martedì 3 luglio 2018, 18.30 – 21.00
Tutto
ciò che crediamo di avere soffocato risale alla superficie, dopo un
certo tempo: difetti, vizi, ossessioni. Le imperfezioni più evidenti
di cui ci eravamo 'corretti' ritornano camuffate, ma fastidiose come
prima.
Emil
Cioran,
Il funesto demiurgo, 1969
AndiKacziba
nasce in Ungheria nel 1974 ha studiato al Casus
KortársMüvészetiKollégium di Budapest e
all’Istituto Europeo di Design di
Milano e Venezia. Nel 1992 inizia la carriera di modella e
successivamente di Art Director nel settore del fashion.
L’osservazione e l’esperienza che AndiKacziba fa in quegli anni,
in merito alla trasformazione della donna, della sua bellezza, del
suo corpo e della sua giovinezza in mero prodotto, il cui valore è
misurato solo con il denaro, diverranno centrali nella sua ricerca
artistica intrapresa a partire dal 1997, anno in cui si trasferisce a
Milano. AndiKacziba ha esposto in numerose mostre personali e
collettive, all’Accademia
d’Ungheria di Roma, al Museo Civico Pier Alessandro Garda a Ivrea,
all’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, al FondationSuisse a
Parigi e allo Studio Museo Francesco Messina di Milano
dove ha realizzato, in occasione della giornata internazionale contro
la violenza sulle donne, un importante progetto site-specific
e una mostra personale dal titolo “VÌOLA”.
Raffaella
De Chirico Arte Contemporanea
Via
Della Rocca, 19 I - Via Giolitti, 52
dal
3 luglio al 15 settembre 2018
martedì
- venerdì 15-19 e su appuntamento al +39
3914560090
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