Favorire
la definizione e l’attuazione di azioni e progetti di lungo periodo per la
promozione della lettura, coinvolgendo, in maniera permanente, il Forum del
libro, le biblioteche, i Centri di Protagonismo Giovanile, le librerie, le
scuole, le associazioni, le Case del quartiere e gli istituzioni culturali.
Queste in sostanza le azioni che la Città di Torino intende intraprendere con
il “Patto per la lettura”, approvato
questa mattina dalla Giunta Comunale e fortemente voluto dall’assessora alla Cultura Francesca Leon. Sarà firmato domenica 25
novembre in occasione del ‘Forum
Nazionale del Libro – Passaparola’, ospitato per la prima volta a Torino,
avrà validità fino al 31 dicembre 2021.
“L’Amministrazione
comunale, che considera la lettura una risorsa strategica su cui investire per
promuovere il benessere e la crescita individuale – sottolinea Francesca Leon - dimostra attenzione al tema, come
testimonia l’organizzazione di manifestazioni quali Torino che legge,
Leggermente e Passaggio a Nord Ovest”.
La
città di Torino aveva già ottenuto dal Cepell
- Centro per il Libro e la Lettura, istituto autonomo del Ministero dei Beni e
delle Attività Culturali - la qualifica di ‘Città che legge’ per il 2017-2018. Ora l’ha riottenuta anche per il
2018-2019 grazie alla presenza delle Biblioteche civiche torinesi, della rete
di biblioteche scolastiche TorinoReteLibri, di due biblioteche statali come la
Nazionale Universitaria e la Reale, del Circolo dei Lettori, della Scuola
Holden, di una fitta rete di associazioni e istituzioni che promuovono sul
territorio e nelle periferie attività e progetti specifici e di un numero
significativo di librerie di catena e indipendenti, una parte delle quali si è
riunita nel Consorzio Colti.

“La
redazione dell’accordo rappresenta l’esito di un percorso – ha aggiunto Leon - e costituirà una base di lavoro
permanente per definire politiche e progetti di promozione del libro e della
lettura, per operare cambiamenti e determinare processi di sviluppo”.
Tra le
finalità del documento rientrano anche la promozione della lettura nelle
carceri, negli ospedali, nei centri di accoglienza, nelle case di riposo e a
domicilio per favorire la coesione sociale, il rapporto intergenerazionale e il
benessere individuale e sociale; la conoscenza dei luoghi della lettura e delle
professioni del libro nelle periferie e in luoghi inconsueti (mercati, piazze,
parchi...); la lettura digitale; il dialogo interculturale; il coinvolgimento
delle aziende e del privato sociale in specifici progetti e la valorizzare di
processi di welfare aziendale attivi in città.
“L’affluenza
massiccia di pubblico all’ultima edizione di Portici di carta a ottobre e ai
pressoché quotidiani appuntamenti letterari conferma il grande affetto dei
torinesi per l’approfondimento culturale. Con il Patto intendiamo coltivare
l’entusiasmo e la volontà di incontrarsi di una comunità che apprezza la
lettura. In questa dimensione l’aver potenziato il servizio bibliotecario
pubblico con il Bibliobus, portando in maniera capillare nei quartieri i libri
direttamente ai cittadini è il tassello di un mosaico che andremo di settimana
in settimana ad arricchire”, ha concluso l’assessora.
Per consentire la firma dell’accordo da parte degli enti interessati la
Città pubblicherà (nella sezione bandi e appalti) una richiesta di
manifestazione di interesse.
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