lunedì 2 luglio 2018

Alla Reggia di Venaria due corsi di pittura "en plein air" e serale con i docenti della Pinacoteca Albertina


Avete mai pensato di apprendere le tecniche di disegno seguiti da insegnanti esperti come quelli della Scuola di Pittura della Pinacoteca Albertina? Potreste provare partecipando a questi due corsi proposti dai servizi didattici Coopculture in una location decisamente suggestiva: la Reggia di Venaria.
 
 
EN PLEIN AIR ALLA REGGIA DI VENARIA REALE
QUANDO: giovedì 05 e 12 luglio 2018, dalle 10.30 alle 17.00.                 
DOVE: Reggia di Venaria Reale
PER CHI: corso rivolto a tutti, anche ai principianti assoluti, dai 18 anni in su.
DESCRIZIONE: un'intera giornata en plein air nei Giardini della Reggia di Venaria Reale in compagnia degli insegnanti della Scuola di Pittura della Pinacoteca Albertina, dedicandosi al disegno e alla pittura di paesaggio immersi nella natura.
TECNICA: tecnica a scelta tra il disegno, l'acquerello e la possibilità di eseguire piccoli elaborati con la pittura ad olio.
COSTO (13 ore): 75 euro (Abbonati Musei) - 85 euro (non Abbonati), biglietto Reggia+Giardini incluso.
ISCRIZIONE ENTRO: lunedì 02/07/18

Per informazioni e prenotazioni:
Tel: +39 011 0897370
  

LA REGGIA: RITRATTO NOTTURNO
QUANDO: venerdì 06 e 13 luglio 2018, dalle 19.00 alle 23.00.
DOVE: Reggia di Venaria Reale
PER CHI: corso rivolto a tutti, anche ai principianti assoluti, dai 18 anni in su.
DESCRIZIONE: attività di disegno e pittura con gli insegnanti della Scuola di Pittura della Pinacoteca Albertina nelle sale de “Le Belle Arti. Mostra/Atelier dalle collezioni dell’Accademia Albertina di Torino”. Il corso prevede l'uso del disegno e dell'acquerello per cogliere scorci suggestivi dell'architettura della Reggia e dei Giardini in versione serale.
TECNICA: disegno e acquerello 
COSTO (8 ore): 75 euro  (Abbonati Musei) – 85 euro (non Abbonati), biglietto “Sere d’Estate” incluso.
ISCRIZIONE ENTRO: martedì 03/07/18
 
Per informazioni e prenotazioni: tel 011 0897370 - pinacoteca.albertina@coopculture.it
  

A partire da luglio la ricca estate delle OGR di Torino tra mostre, musica e arte. Eccovi il programma completo


La stagione estiva delle OGR, iniziata in questi giorni, offre numerosi appuntamenti tra i quali mostre, concerti e momenti culturali. Fra le date da ricordare, il 12 luglio è prevista l’inaugurazione della mostra Forgive me, distant wars, for bringing flowers home, la prima personale in un’istituzione italiana del trio di artisti Ramin Haerizadeh, Rokni Haerizadeh e Hesam Rahmanian (di origine iraniana e residenti negli Emirati Arabi), a cura di Abaseh Mirvali. La mostra, che nasce come sviluppo del Premio OGR assegnato a Rokni Haerizadeh durante l’edizione 2017 di Artissima, offrirà l’occasione di avvicinarsi alla pratica artistica collaborativa e inclusiva dei tre artisti attraverso un importante allestimento site-specific. 
 
Venerdì 13 luglio si terrà una serata all’insegna del grande jazz internazionale nella suggestiva Sala Fucine grazie a OGR Jazz Club: tre set con altrettanti protagonisti della musica d’autore animeranno per una notte il palco delle ex officine. John De Leo Trio, Yamanaka Female Trio e Diego Borotti NU4tet si alterneranno, dando vita a una serata dedicata agli appassionati del genere, ma anche al grande pubblico.

A partire da settembre, le OGR ospiteranno la rassegna Africa Now: tre concerti eccezionali con artisti di primo piano nel panorama musicale internazionale. Si parte sabato 22 settembre con Tony Allen & Jeff Mills, due giganti della musica afro, seguiti venerdì 5 ottobre da Amadou & Mariam, la coppia che fonde elementi di musica tradizionale maliana con il funky e il jazz, per concludere, venerdì 19 ottobre, Bombino, stella del desert blues, definito il nuovo Jimi Hendrix.
Non bisogna dimenticare infatti che le OGR si pongono come piattaforma per affrontare questioni di attualità politica e sociale su un piano propriamente culturale con l’obiettivo di essere luogo votato all’inclusività e allo scambio, un porto aperto all’idee e alle persone.


Appuntamenti di OGR IS ART
REVERSE ANGLE
Un progetto di Davide Ferrario
Binario 2
Fino al 2 settembre 2018, il Binario 2 delle OGR di Torino ospita Reverse Angle, la prima mostra personale del regista cinematografico Davide Ferrario. Nel Binario 2 si avrà modo di esplorare un tema attuale come quello dei migranti e, più in generale, dell’Altro, partendo da una prospettiva inedita e dando vita a un’idea semplice: cambiare punto di vista guardando la vita, i fatti e le persone da un’angolatura differente, quella dell’altro. Reverse Angle – termine che in gergo cinematografico indica il controcampo – parte dall’incontro quasi casuale del regista con un gruppo di giovani migranti africani residenti nel paese in cui abita, Pecetto Torinese (TO). Colpito dall’attenzione dei giovani verso i loro telefonini, una sorta di cordone ombelicale che permette loro di dialogare con le comunità di origine, Ferrario ha commissionato ai ragazzi una serie di riprese effettuate da ciascuno con uno smartphone. Tema: la vita quotidiana degli italiani. Per una volta, si chiede loro come vedono noi. Gli autori sono migranti con provenienze e storie personali profondamente diverse, e sono dunque portatori di punti di vista molto differenti tra loro. Dal lavoro emerge l’insostenibile leggerezza dell’Occidente, come definita dallo stesso regista. Senza interviste e senza parole, senza pretese sociologiche o morali, solo immagini, suoni e situazioni quotidiane che si tramutano, nel montaggio su tre schermi, in un surreale affresco delle nostre azioni consuete. Con questo lavoro il regista Davide Ferrario realizza una nuova incursione nell’arte, alla ricerca di nuove vie per un cinema che si esprime sempre più al di fuori dalle sale cinematografiche.
Immagini girate da:
Siaka Konate, Adama Kone, Abubakar Jalloh, Ismaila Sarr, Lamine Mohamed Toure e da Zidane Awal, Sano Bouare, Nouhoum Coulibaly, Lassana Diawara, Sidiki Dore, Souleymane Diarra, Mohamed Fofana, Mustapha Fofana, Ousmane Fofana, Bocar Ka,Ibrahima Kamissoko, Alexis Kandety, Saliou Kante, Sidiky Keita, Bakari Kone, Alex Osariemen, Abdoulaye Sacko, Mohamed Sako, Harouna Sane, Mohamed Sidibe, Seku Souare, Mohamed Traore, Seydou Traore.
INFORMAZIONI PRATICHE
Fino a domenica 2 settembre 2018
Binario 2
OGR – Officine Grandi Riparazioni
Corso Castelfidardo 22, Torino
Ingresso: 4 €
Durata 45 minuti

FORGIVE ME, DISTANT WARS, FOR BRINGING FLOWERS HOME
Ramin Haerizadeh, Rokni Haerizadeh e Hesam Rahmanian
a cura di Abaseh Mirvali
Binario 1
Dal 12 luglio al 30 settembre 2018 le OGR presentano la prima mostra personale dei tre artisti. Negli ultimi decenni Ramin Haerizadeh, Rokni Haerizadeh e Hesam Rahmanian hanno condiviso una filosofia di vita incentrata sulla collaborazione creativa, grazie alla quale le loro pratiche individuali interagiscono e si arricchiscono reciprocamente sia dal punto di vista tecnico che linguistico ed espressivo. Da queste forme di dialogo intessute tra loro e con altri artisti, amici e collaboratori, i tre artisti hanno dato vita a un linguaggio personale che gli permette di lavorare su livelli diversi e stratificati sia dal punto di vista estetico che del contenuto. Consapevoli che la loro pratica non comprende solo ciò che producono direttamente, ma anche i contributi di altre persone – artisti, falegnami, allestitori, tecnici e light designer, per citare alcuni esempi – Ramin Haerizadeh, Rokni Haerizadeh e Hesam Rahmanian rifiutano il concetto di “autorialità”, includendo nelle loro opere tutti coloro che diventano parte del loro processo creativo e produttivo: ognuno partecipa singolarmente alla realizzazione delle loro opere, condividendo con i tre artisti il proprio universo, il modo di pensare e il metodo di lavoro e dando vita in ogni occasione alla creazione di qualcosa di veramente nuovo sotto tutti i punti di vista. Per questo, con attitudine simile ai membri del gruppo Fluxus, Ramin Haerizadeh, Rokni Haerizadeh e Hesam Rahmanian non considerano i loro lavori come opere d'arte vere e proprie: il senso del lavoro non sta nel risultato finale – abbia esso la forma di un oggetto, un disegno o di una performance video – ma nell'intero processo di esplorazione, evanescente ed effimero, che porta a quel risultato. Forgive me, distant wars, for bringing flowers home si concentra dunque su questo aspetto processuale e inclusivo della pratica artistica del trio, svelandone in qualche modo il dietro le quinte. Parte integrante della loro pratica collaborativa è infatti la creazione di una serie di alter ego che permettono ai tre artisti di giocare con le loro identità individuali, lavorando su temi legati al linguaggio, allo spazio vuoto, al potere, alla trasformazione, all'appartenenza, al dislocamento, all'esilio, al dolore e alla distruzione. Le loro “creature” – come le definiscono – vivono in video documentari ma anche in performance video che costituiscono opere d'arte in sé: sono personaggi antropomorfi, fitomorfi o zoomorfi, con qualche tipo di limitazione sensoriale o motoria che, secondo gli artisti, permette loro di affinare gli altri sensi. Così, piccole persone con naso e orecchie da roditore, code di pesce o teste di lattuga diventano protagoniste in un mondo irreale che entra nel regno dello spettatore attraverso performance dal vivo o la presentazione fisica delle opere da loro realizzate. L'idea alla base della creazione di questi alter ego è quella di presentare i corpi degli artisti come ospiti di creature dal regno delle immagini, combinando le reciproche identità in un processo di fusione che permette alle creature di agire secondo i loro specifici bisogni. Reinterpretando la pratica dell'objet trouvé, quando sono creature, gli artisti selezionano, infatti, una serie di oggetti della vita quotidiana per raccontare la loro storia: oggetti logori, malconci o dimenticati vengono reinventati in un mondo parallelo dove acquisiscono nuovi significati, fornendo letture sottili, a volte opache, delle nostre società contemporanee. Sebbene vogliano attirare l'attenzione sui grandi temi sociali che affliggono la contemporaneità (alcuni dei quali con conseguenze umane devastanti), Ramin Haerizadeh, Rokni Haerizadeh e Hesam Rahmanian non cercano di trasmettere alcun messaggio morale allo spettatore: usando il meccanismo della citazione e della decontestualizzazione parlano dunque con apparente leggerezza di contenuti specifici, dal potenziale anche fortemente drammatico, costringendoci a rileggere e reinterpretare la realtà con nuovi occhi e una nuova consapevolezza. Nella serie di opere su carta Where is Waldo? e nei moving paintings From Sea To Dawn e Big Rock Candy Mountain, ad esempio, gli artisti costruiscono complessi racconti visivi appropriandosi di immagini tratte dai mass media: dopo aver scaricato e stampato migliaia di fotogrammi tratti da video di YouTube o da varie trasmissioni televisive – ad esempio documentari e immagini di quotidiani e riviste sulla crisi dei migranti e il conflitto siriano – gli artisti intervengono sulle immagini per trasformare i loro protagonisti in creature ibride, incroci di animali ed esseri umani. Da questi disegni emerge un’immagine dell’umanità violenta e mostruosa. Ciò che nasce come filmato documentario o di reportage si trasforma in una complessa allegoria dell’universalità della violenza, coinvolgendo lo spettatore e risvegliandolo dallo stato di assuefazione causato dalla comunicazione di massa.
Qualcosa di simile si verifica anche nella performance video Black Hair, che riflette sulle nozioni di tempo, vita e morte, e negli altri lavori site-specific che verranno prodotti per la mostra, arricchendo il florido e variopinto immaginario del trio di nuovi straordinari abitanti.
INFORMAZIONI PRATICHE
Ramin Haerizadeh, Rokni Haerizadeh e Hesam Rahmanian
Forgive me, distant wars, for bringing flowers home
a cura di Abaseh Mirvali
OGR – Officine Grandi Riparazioni
Corso Castelfidardo 22, Torino
12 luglio – 30 settembre 2018
Giovedì dalle 11.00 alle 19.00
Venerdì dalle 11.00 alle 20.00
Sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00
Biglietto intero: 8 €


Appuntamenti di OGR IS MUSIC
OGR JAZZ CLUB
John De Leo Trio, Yamanaka Female Trio, Diego Borotti NU4tet
Tre set in una serata all’insegna della grande musica jazz
Sala Fucine
Venerdì 13 luglio 2018, ore 21
Alle OGR torna protagonista il grande jazz per una serata unica resa ancora più intensa dalle note di OGR Jazz Club. Tre set con altrettanti protagonisti di primo piano del jazz internazionale: John De Leo Trio, Yamanaka Female Trio, Diego Borotti NU4tet. Ad aprire la serata sarà John De Leo, considerato tra le voci più interessanti del panorama musicale italiano. La sua è una voce-strumento, ora calda, grave, ora acuta, graffiante, le cui fondamenta soul sorreggono un itinerario musicale che spazia dal jazz, al rock, al dub, alla contemporanea. Come lo ha definito il celebre scrittore Stefano Benni, “Lo hanno avvicinato a Demetrio Stratos, Tim Buckley ma lui si sente vicino a Vil Coyote. Fa jazz ma non è jazzista, fa musica contemporanea ma sembra Rasputin, compone pezzi e testi sorprendenti ma sa fare delle cover fantastiche di Bowie e Stormy Weather, ha suonato con Uri Caine ma non si ricorda perché è completamente pazzo”. Il progetto con il chitarrista Fabrizio Tarroni, con lui sul palco, è uno dei primi connubi musicali di John. Capace d’interpretare la sua Gibson semi-acustica anche come una vera e propria percussione, Tarroni fonde questa tecnica originale con le idee e la voce eclettica di De Leo. Si aggiunge a loro un altro collaboratore storico di John: Franco Naddei, in arte Francobeat, che campiona e manipola i suoni in tempo reale aggiungendo alla matrice acustica un sound complessivo più elettronico. A seguire, sarà la volta dello Yamanaka Female Trio, l’ensemble guidato da Chihiro Yamanaka, definita dal New York Times “tra le pianiste più importanti e geniali del XXI secolo”.
Nata a Tokyo ma residente a New York, la brillante pianista si è imposta nel gotha del jazz internazionale suonando con Oscar Peterson, Chick Corea ed Herbie Hancock. Dopo 15 album con la prestigiosa Verve Rec, la musicista nippo-americana è oggi sotto l’egida della Blue Note Records con cui ha realizzato Monk Tunes, entrato nelle top ten del Giappone. Considerata una tra le miglior pianiste in Giappone e acclamata negli Stati Uniti, Chihiro Yamanaka si è imposta come tra le pianiste più importanti della scena jazz contemporanea. Su palco si presenterà con The Spheres, una sezione ritmica tutta al femminile, potente e dinamica. Con lei, Ilaria Capalbo, basso elettrico e contrabbasso, che ha collaborato con artisti internazionali come Norma Winstone, e Sophie Allowoy. Dopo l’album registrato live a Tokyo nel 2016, il trio internazionale si è esibito in un tour europeo di crescente successo, tanto da chiudere con 4 sold out consecutivi al leggendario Ronnie Scott’s di Londra, suggellati dalla recensione del giornalista jazz anglosassone John Fordham sul Guardian, che ha definito il jazz della Yamanaka un mix tra tecnica raffinata e richiami al classico. Chiuderà la serata Diego Borotti NU4tet, composta da Diego Borotti (saxofoni, EWI 4000s), Fabio Gorlier (pianoforte, tastiere), Davide Liberti (contrabbasso, basso el.) e Mattia Barbieri (batteria, progr el). Si tratta della più recente formazione creata dal leader, che aggiunge un sound originale alla grande tradizione del saxofono tenore in quartetto, evolvendo il lessico del bop contemporaneo ed ereditando da questo l’amore per la tradizione, insieme a una ventata evolutiva. Stabilito un profondo legame con il sound del quartetto con saxofono e pianoforte della grande tradizione bebop di Joe Henderson e Sonny Rollins, e con un occhio all’evoluzione suggerita da Bob Berg, Joshua Redman e Chris Potter, il quartetto tenta un passo ulteriore nella direzione della sperimentazione e del neo-bebop contemporaneo, ribattezzato qui “HYPERBOP”. Jazz fatto di invenzioni, improvvisazioni e grande drive, gode di momenti larghi e lirici e di groove serrati.
INFORMAZIONI PRATICHE
Venerdì 13 luglio 2018, ore 21
Sala Fucine
OGR – Officine Grandi Riparazioni
Corso Castelfidardo 22, Torino
Ingresso
Settore I 17 € + dp.
Settore II 10 € + dp.
Biglietti disponibili sul circuito Ticketone

AFRICA NOW
Il ritmo dell’Africa scandisce l’autunno delle OGR con tre concerti eccezionali
Sala Fucine
22 settembre – Tony Allen & Jeff Mills
5 ottobre – Amadou & Mariam
18 ottobre – Bombino
Il meglio della musica africana contemporanea arriva alle OGR con la nuova rassegna Africa Now: tre concerti eccezionali con artisti di primo piano nel panorama musicale internazionale. Il rapporto tra le musiche provenienti dell’Africa e la scena pop mondiale ha vissuto negli ultimi 100 anni un’evoluzione continua, passando dall’interesse scientifico dei ricercatori occidentali alla fiorente scena alternativa che dialoga con le corrispondenti realtà europee e americane: un cambiamento che ha coinvolto anche il pubblico. Africa Now ambisce a disegnare un ibrido intreccio tra beat nigeriano ed elettronica statunitense, un’esperienza pop senza passaporto che dal Mali ha conquistato il mondo e una notte nel deserto con le sensazioni Tuareg. 
 
La trilogia musicale si apre sabato 22 settembre con Tony Allen & Jeff Mills, due giganti della musica afro. Tony Allen è riconosciuto come un maestro della scena contemporanea, influenza il lavoro quotidiano di intere generazioni di musicisti, produttori e disc jockey e gira il mondo a tempo pieno per contaminarsi con le realtà più eterogenee. Fatale il suo incontro con Jeff Mills, mostro sacro dell’elettronica che dalla techno di Detroit si è a sua volta evoluto in maître à penser del suono senza frontiere. Il concetto di jam mutuato dal jazz è il collante che unisce la preziosa batteria del genio di Lagos ai macchinari dello scienziato del suono americano per uno show che sta shakerando il pianeta e si è tradotto in un album in uscita per Blue Note. 
 
Venerdì 5 ottobre è la volta di Amadou & Mariam, la coppia che fonde elementi di musica tradizionale maliana con il funky e il jazz. La coppia di menestrelli nati e cresciuti a Bamako vanta un curriculum di collaborazioni con pochi eguali per varietà stilistica e provenienza geografica. Nel loro palmares spicca la collaborazione con Manu Chao, produttore del loro album Dimanche a Bamako (2004), uno dei più grandi successi della musica africana. Una carriera sempre in crescendo, che li ha portati alla nomination per ben tre volte ai Grammy Award per il miglior disco di world music contemporanea (2005, 2009, 2012). Il loro soul ha un respiro cosmopolita riconoscibile sin dalle prime note delle canzoni, sempre ispirate e portate con classe universalmente riconosciuta. Nei concerti festa e malinconia, messaggi di pace e respiro poetico convivono con naturalezza dispensando un caleidoscopio di emozioni. 
 
Venerdì 19 ottobre, si respirerà per una sera il clima del deserto. A conclusione della rassegna, si terrà l’esibizione di Bombino, stella luminosa del desert blues, entrato prepotentemente nelle playlist di tutto il mondo nel 2013 con il successo dell’album Nomad. Tuareg originario del Niger, Bombino raccoglie lungo il cammino la malinconia del blues, l'elettricità del rock, la solennità della musica devozionale e tribale dell'Africa sahariana. La sua voce racconta in una lingua sconosciuta storie di ribellioni e di pace. La critica lo definisce “il Jimi Hendrix del deserto”, che con il suo groove ha elettrizzato tutti, da Dan Auerbach dei Black Keys che ha prodotto il suo album Nomad, a Jovanotti, con cui ha collaborato per uno dei suoi ultimi singoli, Si alza il Vento. Sul palco della Sala Fucine Bombino porterà Deran, l’ultimo album uscito lo scorso 18 maggio. Si tratta del suo lavoro più diretto e coinvolgente, che porta con sé un messaggio di speranza e augurio ad un mondo che sta vivendo un periodo di grande dolore e tumulto. Scritto e cantato interamente nella lingua madre di Bombino, il Tamasheq, Deran è il primo album di Bombino registrato in Africa dopo quasi dieci anni. I dieci brani dell’album mostrano la grande capacità dell’autore di modellare diversi generi, dal folk, al rock, passando per il blues e il funk e naturalmente il sottogenere “Tuareggae”, di cui è pioniere e precursore, un’unione tra il blues/rock Tuareg con lo stile raggae one drop.
INFORMAZIONI PRATICHE
22 settembre – Tony Allen & Jeff Mills
5 ottobre – Amadou & Mariam
18 ottobre – Bombino
Sala Fucine
OGR – Officine Grandi Riparazioni
Corso Castelfidardo 22, Torino
Biglietti disponibili dalle 12.30 del 21 giugno 2018. 

 

Alla Certosa di Collegno torna il FLOWERS FESTIVAL, all'insegna della musica e in omaggio ai 40 anni della legge Basaglia

Dal 10 al 21 luglio a Collegno, nel Parco della Certosa con i suoi 400.000 mq, in un'area attrezzata per 5000 spettatori, si svolgerà la IV edizione di FLOWERS FESTIVAL, un festival musicale allestito nello spazio insonorizzato noto come Cortile della Lavanderia, quello che fu il Cortile della Lavanderia del Manicomio di Collegno. La Lavanderia a Vapore, centro di eccellenza della danza contemporanea internazionale e il Padiglione 14, centro culturale giovanile, ospiteranno una serie di appuntamenti dedicati al 40° anniversario della Legge Basaglia.

«Flowers ha luogo in un’area davvero straordinaria quale il Cortile della Lavanderia di quello che fu il più celebre manicomio italiano, reso tale dai fatti dello Smemorato di Collegno. – afferma il direttore artistico Fabrizio GargaroneQuesta edizione rappresenta il termine di un percorso triennale in cui il Festival ha provato a raccontare attraverso musica, teatro, cinema e incontri la storia del manicomio, dei suoi abitanti, e della Legge Basaglia che pone tutt’oggi a quarant’anni dalla sua approvazione l’Italia all’avanguardia.»

Precede l’evento una serie di incontri. Da martedì 3 luglio parte la sezione intitolata Dai Diamanti non nasce niente: il primo appuntamento, alle ore 21, alla Fondazione Merz con il concerto, co-prodotto con la Fondazione stessa, di CLGEnsemble & Willy Merz Project  in cui il celebre collettivo di musicisti, che mette insieme operatori e ospiti disabili psicofisici dell'omonima Cooperativa sociale,  diretti da Dario Bruna, incontra un trio classico diretto da Willy Merz con partiture tutte da interpretare, nel senso più ampio del termine, realizzate dal maestro svizzero dell’Art Brut Adolf Wölfli, durante il suo ricovero in manicomio, oltre a un omaggio a Franco Basaglia nella preziosa voce narrante di Vanessa Roghi.

Si continua alla Lavanderia a Vapore con il ritorno di Giovanni Lindo Ferretti in Perizia Psichiatrica Nazional popolare (4 luglio – ore 21.30 – ingresso 25 euro) e con gli Eugenio in Via Di Gioia, giovane e raffinata formazione italiana che, in prima nazionale, presenterà lo spettacolo in Altrove: Opera Metareale (6-7 luglio – ore 21 – ingresso 15 euro).

Infine, la riflessione culturale sul tema della follia è argomento di tre appuntamenti, organizzati in collaborazione con il Circolo dei lettori, dal titolo “Rivoluzione Basaglia” (3-4-5 luglio – ore 18.30 Magazzini Oz via Giovanni Giolitti, 19/A)), con Pierpaolo Capovilla, Vanessa Roghi e Paolo Nori a cura del Circolo dei lettori.
Dal 10 luglio parte la rassegna estiva, organizzata e promossa dall’associazione culturale Hiroshima Mon Amour e Cooperativa Culturale Biancaneve, all’insegna delle nuove tendenze della musica italiana con nomi del pop: Motta (10 luglio), Lo Stato Sociale (11 luglio), Alborosie (12 luglio), Willie Peyote + Frah Quintale (13 luglio), Carl Brave X Franco126 (14 luglio), Fabri Fibra (17 luglio), Noyz Narcos (18 luglio), Coez (19 luglio), Sfera Ebbasta (20 luglio) e Gemitaiz (21 luglio).

Oltre a questi, altri artisti ancora non ai vertici delle classifiche di vendita, ma ben noti ai ragazzi, quali: Alborosie, Andrea Lazlo De Simone,  The André, Eugenio in Via di Gioia e Quentin 40.
Programma 
Dai Diamanti non nasce niete: omaggio a Franco Basaglia
3 luglio – CLGEnsemble & Willy Merz Project
4 luglio – Giovanni Lindo Ferretti
6-7 luglio – Eugenio in Via di Gioia
Line up
10 luglio – Motta + Andrea Lazlo de Simone + Andrea Nabel
11 luglio – Lo Stato Sociale + Eugenio in Via di Gioia
12 luglio – Alborosie + Poor Man Style e Madò che crew
13 luglio – Willie Peyote + Frah Quintale
14 luglio – Carl Brave x Franco 126 + The André
17 luglio – Fabri Fibra + Mezzosangue
18 luglio – Noyz Narcos + Ensi + Kaos One e dj Craim
19 luglio – Coez
20 luglio – Sfera Ebbasta
21 luglio – Gemitaiz + Achille Lauro + Quentin40
Info:  www.flowersfestival.it - info@flowersfestival.it - Tel 011 3176636