domenica 3 febbraio 2019

Tornate al loro originario splendore due grandi tele nella Galleria della Sindone a Palazzo Reale di Torino, col contributo del Consiglio Regionale del Piemonte


Grazie al contributo del Consiglio Regionale, che finanzia l'Associazione Amici di Palazzo Reale con 10 mila euro l'anno per interventi di restauro mirati, ed alla maestria dei restauratori della Cooperativa Koinè, sono tornate visibili due opere collocate nella Galleria della Sindone, che dal Salone degli Svizzeri porta alla Cappella del Guarini: Il lutto del Piemonte di Gaetano Ferri, 1855, e Guglielmo Embriaco all'assedio di Cesarea vi ritrova il Sacro Catino nel 1101, dipinto realizzato da Vincenzo Rasori nel 1846 e fino ad ora ospitato nella Sala dei Corazzieri di Palazzo Reale.

Il lutto del Piemonte venne acquistato da Vittorio Emanuele II e raffigura la morte di Carlo Alberto in esilio. Ferri dipinge una scena intimista, in cui mostra il visibile dolore degli astanti per la notizia della precoce morte del sovrano. L’accorto uso della luce fa sì che, entrando dalla finestra, questa colpisca il foglio listato a lutto con il ritratto del defunto ed arriva a illuminare il busto del nuovo sovrano, in bella mostra su una mensola, come a indicare la continuità della dinastia guerriera. L'uso del chiaroscuro richiama la pittura di Caravaggio, e anche i gesti dei personaggi intorno alla tavola sembrano ricordare una delle sue opere, vale a dire la Cena in Emmaus. La natura morta sul tavolo è una prova di bravura di gusto fiammingo.

Il quadro del Rasori venne invece commissionato da Carlo Alberto per rappresentare con enfasi l’impresa del ritrovamento del Sacro Catino, un tempo identificato dalla tradizione come l'autentico Santo Graale celebrato anche da Torquato Tasso nella sua Gerusalemme conquistata. L’impostazione è magniloquente, lasciando trasparire un rinnovato interesse per Raffaello e il Manierismo. Un tale scompiglio per una reliquia di dubbia autenticità attirava già nel 1858 l’ironia dello studioso Clemente Rovere: “Il sacro catino, che si credé fosse fatto con un sol pezzo di smeraldo, ma che poi fu riconosciuto essere di cristallo, tenevasi come una delle più preziose anticaglie del tesoro della cattedrale di Genova”.

Per meglio apprezzare i dettagli e la storia delle due grandi tele, vi consiglio di approfittare delle speciali visite guidate organizzate dai volontari dell’Associazione Amici di Palazzo Reale (con il sostegno della Compagnia di San Paolo). Sono previste fino a fine aprile e comprendono la Sacrestia, la Cappella, la Galleria della Sindone e -­‐ a partire da marzo -­‐ la Tribuna Reale, che si affaccia sulla navata laterale del Duomo. 

Le visite si svolgono ogni venerdì, sabato e domenica, senza prenotazione, con cadenza oraria dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17, ad esclusione del 3 febbraio, 3 marzo, 7 aprile. 
Massimo 25 persone per gruppo. Il costo del biglietto (Euro 4) non è compreso nell’abituale biglietto dei Musei Reali; accesso gratuito con la Tessera Abbonamento Musei.


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