martedì 2 aprile 2019

Nasce a Torino il nuovo CIRCOLO DEL DESIGN, con sede a Palazzo Costa Carrù della Trinità. Inaugura insieme alla mostra "Atlante Immateriale"


A Torino è appena nato il nuovo Circolo del Design, che dopo tre anni di incubazione ha trovato sede in Palazzo Costa Carrù della Trinità di via San Francesco da Paola 17. E stato presentato questa mattina alla stampa dal nuovo direttore Sara Fortunati, alla presenza di Chiara Appendino, Sindaca della Città di Torino,  Francesco Profumo, presidente di Compagnia di San Paolo, e Vincenzo Ilotte, presidente della Camera di Commercio.

"Quando parliamo di design dobbiamo intendere un comparto estremamente articolato e trasversale" ha spiegato Ilotte - "che dall’industria manifatturiera è oggi arrivato a propagarsi in tutti gli ambiti produttivi, dai servizi ai processi: in Piemonte abbiamo recentemente censito oltre 2.600 aziende design-related, realtà estremamente dinamiche che, nell’aggiungere valore ai singoli prodotti, muovono l’economia locale con un giro di affari complessivo che supera i 14,5 miliardi di euro senza rallentamenti anche durante i periodi di crisi..

Le finalità del Circolo saranno quelle di indagare le urgenze legate al tempo presente, rappresentare un punto di snodo per i molteplici attori del settore e operare a favore del territorio. Il passaggio dalla precedente sede della Camera di commercio di Torino nella Terrazza Giolitti di Carlo Mollino a quella più ampia di Palazzo Costa Carrù della Trinità è solo il primo passo. Decisamente importante sarà l’ideazione di nuovi prodotti e servizi e l’individuazione di mercati alternativi, creando nuove sintesi tra il locale e il globale e portando avanti un’offerta culturale ricca, diversificata e continuativa. A cominciare dalla mostra Atlante Immateriale, inaugurata anch'essa stamattina e nata dalla volontà di raccontare il patrimonio culturale, materiale e immateriale, della tradizione artigiana piemontese. Curata da Matteo Milaneschi e Achille Filipponi, Atlante Immateriale racconta il sapere artigiano mettendolo a confronto con la cultura contemporanea del design, esponendo tra le altre un’opera inedita realizzata in occasione della mostra dalla designer Sara Ricciardi con l’artigiano Simone Desirò. Si tratta di un progetto realizzato con il sostegno della Regione Piemonte, sviluppato con il coinvolgimento attivo degli studenti di Politecnico di Torino, Istituto Europeo di Design e Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
 
Fin dal 2015, la Compagnia è main partner del Circolo del Design"  ha dichiarato Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo - "condividendone l’obiettivo di creare un luogo che sia di riferimento per l’intero comparto, in grado di favorire le connessioni e le sinergie tra i diversi attori della filiera e accreditandosi quale spazio di conoscenza, approfondimento e divulgazione sui temi e sulla cultura del design. Il 2019 rappresenta un anno di svolta per il Circolo, con il rinnovamento del team di lavoro e della sua sede: un’importante evoluzione finalizzata ad accrescere le reti tra professionisti e imprese, tra studenti e mondo del lavoro, a fornire nuove opportunità di incontro e formazione, a diventare uno spazio aperto, inclusivo e partecipato anche al di fuori dei circuiti specialistici, fruibile nel quotidiano, aperto ad un pubblico ampio e generalista, punto di riferimento culturale per l’intera comunità”.

Il nuovo Circolo del Design intende proporsi come uno spazio aperto e partecipato, capace di generare confronti e costruire reti; produrre cultura, non solo promuoverla. Ecco allora la necessità di programmare una ricca serie di incontri, dibattiti e presentazioni, in aggiunta al "Mercoledì del Design", un ciclo di talk che ogni mercoledì ospiterà i professionisti del mondo del design, per entrare in contatto e conoscere le tante storie, personali e collettive, che abitano lo scenario italiano e internazionale. E poi ci saranno i workshop dedicati a diverse tipologie di pubblico, partendo dai giovani per arrivare ai professionisti, attraverso un'offerta del tutto trasversale.

Tra i punti forti anche la presenza della Biblioteca del Design, partita da una chiamata rivolta a potenziali Donors ed oggi in continuo incremento, con volumi che spaziano dalla tradizione ai temi del contemporaneo.

Non manca infine, in stile tipicamente museale, un'apposita area dedicata alle offerte commerciali: si chiama NOS, Not (an) Ordinary Store, ed è una vera e propria vetrina attraverso la quale gli operatori del mondo del design provenienti dal territorio possono avere a disposizione uno spazio per raccontarsi e raccontare i propri prodotti.



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