venerdì 31 gennaio 2020

Incanti russi. Opere pittoriche di tradizione dell'Accademia Glazunov di Mosca. Alla Pinacoteca Albertina di Torino 22 dipinti realizzati come tesi dagli studenti dell'Accademia Glazunov


La Pinacoteca Albertina, dal 31 gennaio al 27 settembre 2020, presenta Incanti russi. Opere pittoriche di tradizione dell'Accademia Glazunov di Mosca, a cura di Salvo Bitonti.

La gloriosa Accademia di Belle Arti di Mosca, nel 1986, durante il periodo riformatore della perestrojka, grazie all’artista sovietico Il’ja Glazunov, è tornata a rivivere come punto di riferimento culturare. Fondamentalmente legata alla tradizione pittorica dei grandi modelli della pittura e della scultura classica o alle rievocazioni storiche e religiose del folclore e del sentimento popolare russo, l’Accademia a meta negli anni ’20 era stata fusa con altre istituzioni più tecniche per volere dello stesso Lenin, in nome di un certo disprezzo per la pittura antica a favore del cosiddetto “realismo socialista” che voleva avvicinare l’arte alle classi proletarie in chiave di propaganda politica. Oggi questa particolarissima Accademia è retta dal figlio Ivan Glazunov e promuove il ritorno a quei temi cari alla cultura del popolo russo, alla sua letteratura.

La mostra ha come obiettivo quello di raccontare con uno sguardo quasi cinematografico una terra e una cultura che hanno influenzato l’immaginario artistico europeo ancora prima del decisivo momento storico dato dalla rivoluzione d’Ottobre.

I ventidue dipinti, selezionati insieme alla presidente dell’Accademia Paola Gribaudo, sono per lo più di grandi dimensioni e sono stati realizzati tutti da studenti come tesi di diploma o durante i diversi anni di corso di studio all’Accademia Glazunov, in un arco temporale che va dal 1999 al 2019. In questi lavori scelti è predominante il carattere storico, religioso il folclore popolare della grande nazione russa. Fra le opere quella che ritrae la morte misteriosa del piccolo zarevic Dimitri, all’epoca di Boris Godunov, suicidatosi o forse ucciso per una congiura; una scena di corte ai tempi di Ivan il terribile, ma anche processioni nuziali di grande fascinazione visiva o l’azione taumaturgica del futuro San Basilio nelle strade di Mosca. Non possono mancare immagini della capitale al tempo dei boiari o fiere presso altre città russe.

Di particolare pregio il lavoro sui paesaggi, come le vedute di alcune chiese di Mosca e di un antico monastero greco-ortodosso, quello dell’assunzione di San Cirillo, insieme a un paesaggio colto nella transizione dalla stagione invernale a quella primaverile; ed ancora scorci moscoviti del Cremlino o del monastero di Novodevičij.  A questa selezione si aggiungono alcuni acquarelli e matite su carta, piccole opere d’arte ispirate alle byliny, componimenti della tradizione epica orale russa. Concludono questo percorso una natura morta e un ritratto di una giovane fanciulla nei pressi di un pozzo.
Queste opere sono caratterizzate da una tecnica in cui emerge la sapienza dell’uso del colore e nella precisione dei dettagli d’insieme. Ma non sono solo una forma di virtuosismo: richiamano la felice stagione del realismo e verismo ottocentesco, ma sono anche una sfida modernissima riproponendo l’incanto di un tempo perduto, ricreando atmosfere lontane, riportando indietro la nostra concezione del tempo e dell’arte.
 
La mostra è compresa nel percorso di visita della Pinacoteca Albertina, con i relativi biglietti:
intero € 7,00; ridotto € 5,00 bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, studenti universitari fino ai 26 anni,
convenzioni; gratuito under 6 anni, insegnanti, possessori Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card.

Pinacoteca Albertina
via Accademia Albertina 8
www.pinacotecalbertina.it



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