venerdì 31 gennaio 2020

LANCIA AURELIA 1950 – 2020. MITO SENZA TEMPO. Al MAUTO esposte 18 vetture per festeggiare i 70 anni del rivoluzionario modello


Esposta per la prima volta al Salone dell’automobile di Torino nella primavera del 1950 nella versione berlina, la Lancia Aurelia si distinse dalle altre vetture in particolare dall'anno successivo,  per aver introdutto sul mercato una categoria fino ad allora sconosciuta: quella delle Gran Turismo a 2 posti più 2, che tanto successo avrebbe poi riscosso negli anni a venire. Venne disegnata partendo dai contenuti tecnologicisviluppati da progettisti del calibro di Vittorio Jano e Francesco De Virgilio e, per sottolinearne fin da subito le qualità innovative, il produttore scelse di chiamarla come l'importante strada romana che congiunge Roma con Arles attraverso Civitavecchia, Pisa e Genova, abbandonando coì per sempre la precedente nomenclatura che si rifaceva alle località laziali, come Aprilia e Ardea.

Prodotta fino al 1958, grazie anche al fortunato sodalizio creativo e stilistico con Battista Pinin Farina, la vettura si impose come uno dei più raffinati e moderni modelli prodotti nel dopoguerra, desiderata da celebrità del calibro di Hemingway, Fausto Coppi e Juan Manuel Fangio, che la paragonò ad una “coppa di matè”, l’infuso da cui gli uomini delle Ande traggono forza e fiducia. Nella meravigliosa versione B24 Spider venne presto scelta come protagonista di film divenuti famosi, come “Il sorpasso” con Vittorio Gassman e “Et Dieu crèa la femme” con Brigitte Bardot, che la consacrarono icona di stile a livello internazionale. Mentre nel mondo delle competizioni riuscì ad ottenere successi nelle maggiori gare dell’epoca: dalla Mille Miglia alla Targa Florio; dal Giro di Sicilia alla 24 Ore di Le Mans ed alla Coppa d’Oro delle Dolomiti.

Visto che proprio nel 2020 la Lancia Aurelia compie i suoi primi 70 anni, logico che il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino la celebri con una mostra dedicata, dal titolo "LANCIA AURELIA 1950 – 2020. MITO SENZA TEMPO", che dal 30 gennaio al 3 maggio espone ben 18 esemplari della mitica vettura. 

Raccontare la Lancia Aurelia” - dichiara Massimo Fila Robattino, curatore della mostra - “significa testimoniare il grande desiderio di riscatto che ha animato l’Italia nelle difficoltà del dopoguerra, dando vita a una vettura che solo pochi anni prima sarebbe stata irrealizzabile e che anche all’epoca, nel contesto di un’economia che ancora doveva dimostrare di essere in grado di ripartire, costituì una coraggiosa scommessa.”

Sui due piani del museo torinese è possibile ammirare, oltre ad una Aprilia Bilux Pininfarina del '48, le seguenti vetture:

- AURELIA B10, n. di telaio 2126. (1950)
- AURELIA B12, n. di telaio 2374. (1954)
- AURELIA B20 I Serie, n. di telaio 1404. (1951)
- AURELIA B20 II Serie, n. di telaio 1768. (1952)
- AURELIA B20 II Serie, n. di telaio 1877. (1952)
- AURELIA B20 III Serie, n. di telaio 2660. (1953)
- AURELIA B20S IV Serie, n. di telaio 1218. (1954)
- AURELIA B20 V Serie, n. di telaio 3745. (1956)
- AURELIA B20S VI Serie, n. di telaio 1772. (1957)
- AURELIA B24S Spider, n. di telaio 1002. (1955) 
- AURELIA B24S Convertibile, n. di telaio 1598. (1956)
- AURELIA B53 Carrozzeria Viotti, n. di telaio 1003. (1952)
- AURELIA B52 Carrozzeria Bertone, n. di telaio 1074. (1952)
- AURELIA B50 Carrozzeria Pinin Farina, n. di telaio 1225. (1951)
- AURELIA B50 Carrozzeria Pinin Farina, n. di telaio 1206. (1951)
- AURELIA B50 Carrozzeria Balbo, n. di telaio 1016. (1952)
- FLORIDA II Carrozzeria Pinin Farina. (1957)

Il racconto della mostra dedicata alla LANCIA AURELIA è affidato al catalogo realizzato da Massimo Fila Robattino, curatore della mostra, con il contributo del giornalista Giosuè Boetto Cohen, in vendita presso il bookshop del MAUTO.



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