Se
come il sottoscritto siete affascinati dai racconti inquietanti di
Edgar Allan Poe probabilmente sapete anche che la fine della
sua vita è avvolta in un alone di leggenda che sembra quasi essere
uscita dalle sue stesse novelle.
Poe
fu infatti ritrovato il 3 ottobre 1849 a vagare delirante per le
strade di Baltimora, con addosso degli abiti consunti e non suoi, ma
soprattutto incapace di spiegare come fosse arrivato fino a quel
luogo. Nei giorni successivi venne ricoverato al Washington College,
dove spirò a soli 40 anni la
mattina del 7 ottobre 1849. Durante
il ricovero in ospedale, lo scrittore
non
uscì mai da uno stato di confusione mentale, e pare anzi che abbia
continuato a ripetere il nome di un totale sconosciuto: Reynold.
Parte
proprio da questo episodio, per poi percorrere gli anni a ritroso, la
pièce teatrale "L’ultima
notte di Edgar Allan Poe",
firmata da Enrico Fasella,
in programma il 3 e 4 marzo alle ore 21 presso il Teatro
Erba, per il cartellone di Grande
Prosa. L'attore, regista e
doppiatore Luciano Caratto
vi racconterà i segreti inconfessabili di Poe in un continuo
crescendo di tensione, che renderà questa anteprima nazionale,
prodotta da Compagnia Torino
Spettacoli e Teatro
del Baratto, uno dei ritratti più
fedeli dello scrittore più influente nella storia della letteratura
horror.
Edgar Allan Poe |
Mescolando
cronaca e finzione letteraria, il testo, riadattato, si basa su tre
dei “Racconti del terrore” di Poe: “Il cuore rivelatore”, “Il
gatto nero” e “Morella”. “In parte sono
considerabili autobiografici" – spiega il regista Enrico
Fasella – "perché contengono alcuni rimandi alla sua
vita. Ad esempio l’alcolismo, il nervosismo, la sua condizione di
borderline, il rapporto con la moglie Virginia Eliza Clemm, che sposò
nel 1836 quando lei aveva appena 13 anni e lui 27, falsificando i
documenti di nascita. E, ancora, i continui dissapori con l’editore
e critico letterario Rufus Wilmot Griswold, che tentò più volte di
infangare la sua reputazione. Una vita infelice, insomma, che lo ha
portato a morire molto giovane, nella totale indigenza. Poe è
conosciuto come il padre dei racconti horror, ma sappiamo benissimo
che li scriveva perché era un genere all’epoca molto gettonato.
Probabilmente si trattava di business, lo faceva solo per
sopravvivere. Era una persona colta, un grandissimo poeta con vaste
conoscenze umanistiche. Quando, però, ha capito che non poteva
vivere di questo, ha trovato un escamotage nel filone dell’orrore.
Per quanto riguarda la sua morte, avvenuta in circostanze misteriose,
volutamente in questo lavoro non ho voluto indagare, mantenendo la
suspence dall’inizio alla fine”.
Repliche
L’ultima notte di Poe: al Teatro Erba (Torino,
c.Moncalieri 241): martedì 3 e mercoledì 4 marzo ore 21.
Prezzi
L’ultima notte di Poe: p. unico € 22,50 +
1,50 prev - ridotto (under 26, over 60) € 16,50 + 1,50
ridotto
speciale (abbonati, convenzionati e gruppi) € 15 + 1
Informazioni
e acquisto biglietti: Biglietterie Torino Spettacoli
TEATRO
GIOIELLO - Torino, v. Colombo 31 - tel 011/5805768;
TEATRO ERBA - Torino,
corso Moncalieri 241 - tel 011/6615447
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