L’artista, in collaborazione con il Brain Lab, Dipartimento di Neuroscienze dell’Università IULM di Milano, ha realizzato nell’ultimo anno un lavoro sull’uso delle biotecnologie in ambito agroalimentare, una riflessione sulle procedure di acquisto dei consumatori, oggetto di studio del neuromarketing. Veneziano ha così realizzato BIOMEGA Multiverso, un’installazione composta da serigrafie e ricami su tessuto, in dialogo con una coppia di vasi in ceramica realizzati con la tecnica dell’ingobbio a partire dall’osservazione di una fotografia di un oggetto legato alla tradizione agricola, di cui si è perso l’uso, archiviata presso la Fondazione Museo Ettore Guatelli di Ozzano Taro Collecchio (PR).
L’obiettivo è riflettere sulla percezione visiva interrogandosi su quanto essa possa influire sulle scelte quotidiane del consumatore. Tecniche artistiche tradizionali sono poste a confronto con le nuove tecnologie. È infatti attraverso l’utilizzo dell’eye tracker, usato dai laboratori di neuromarketing per tracciare i movimenti oculari automatici e continui, che Veneziano conduce lo spettatore verso nuove letture del visibile. L’opera, studiandone i codici, analizza l’espressione culturale della fotografia nella sua componente emozionale e le risposte biologiche che guidano, orientano e talvolta influenzano la conoscenza. È proprio a partire da un archivio di immagini - stock photos - generalmente utilizzate dalle agenzie di comunicazione per la realizzazione della pubblicità di prodotti alimentari, in particolare di frutta e verdura, attraverso un lavoro di stilizzazione, che l’artista realizza le sue stampe serigrafiche.
«[…] È qui che interviene l’azione - artistica - di Veneziano, che si appropria delle immagini funzionali, le manipola, ne smonta i meccanismi operativi, e infine le sottopone a un processo di trasformazione che le priva del significato originario e apparentemente le traspone sul piano della pura contemplazione formale (le linee astratte che compongono l’altra faccia del pannello), ottenuta modificando anche la tecnica di realizzazione dell’immagine stessa» - introduce Walter Guadagnini. «Veneziano compie dunque un’operazione duplice: da un lato, agisce sulle immagini originarie come le immagini originarie agiscono sul potenziale osservatore, cioè forzandone la visione, sostanzialmente ingannandole, portandole sul terreno scelto da lui, svelandone così la natura ambigua; dall’altro, con i passaggi dalla fotografia alla serigrafia, al ricamo affievolisce il potere legato alla riproducibilità dell’immagine e alla sua apparente neutralità e oggettività, riportando il centro del discorso nell’ambito della singolarità, di una persino paradossale artigianalità che non si presenta come antistorica, ma piuttosto come momento di sospensione di un flusso acritico, invito a una pausa finalizzata alla riflessione sul presente, e non alla fuga da esso […]».
In concomitanza con la mostra, il 5 marzo 2020 alle ore 18.30, sempre presso CAMERA, l’artista dialogherà con Walter Guadagnini e sarà l’occasione per presentare il volume BIOMEGA Multiverso, a cura di Beatrice Zanelli, dedicato all’intero progetto e pubblicato da NERO EDITIONS. Successivamente parte dell’opera sarà presentata presso il Contemporary Art Center M17 di Kiev (estate 2020), con la curatela di Lisa Parola. Infine nel settembre 2020 il lavoro verrà acquisito dal MUFOCO – Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (MI), al fine di accrescere la sua collezione museale permanente.
BIOMEGA interconnette così
arte contemporanea, neuroscienze, antropologia e scienze della terra in un
percorso articolato che tocca aspetti culturali, sociologici e
politico-economici della nostra società, proponendosi come dispositivo
culturale critico per uno sviluppo consapevole del territorio.
Cosimo Veneziano
(Moncalieri,
1983) vive e lavora a Torino dove ha co-fondato la residenza Internazionale Progetto
Diogene, nata nel 2007. La sua pratica è caratterizzata da un’ampia attività di
ricerca e workshop legata alla lettura degli archivi e si focalizza sullo
sviluppo della scultura e del disegno in stretta correlazione con i luoghi che
li hanno ispirati. Tra le mostre personali si ricordano: Rompi la finestra e
ruba i frammenti!, AlbumArte, Roma, 2018; Petrolio, MEF - Museo
Ettore Fico, Torino, 2016; Verso occidente l’impero dirige il suo corso,
Galleria Alberto Peola, Torino, 2014; Monochrome, Villa Strauli,
Winterthur, 2015; Los contrabandistas copiaron una escultura de mucho valor,
Lugar a Dudas, Cali (Colombia), 2013; Cattedrale, Careof DOCVA, Milano,
2013; L’epoca delle passioni tristi, Tirana Institute for Contemporary
Art, Tirana, 2011. Oltre ad aver partecipato anche a numerose mostre
collettive, la sua produzione si è sviluppata verso l’ideazione di opere nello
spazio pubblico, tra le quali il monumento dedicato a Pinot Gallizio e Constant
ad Alba (2016), i progetti per Nuovi Committenti a Rovigo (2017) e Dencity a
Milano (2015).
CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia
Via delle Rosine 18, 10123 - Torino www.camera.to
|camera@camera.to
Orari di apertura
Lunedì 11.00 - 19.00
Martedì Chiuso
Mercoledì 11.00 - 19.00
Giovedì 11.00 - 21.00
Venerdì 11.00 - 19.00
Sabato 11.00 - 19.00
Domenica 11.00 - 19.00
Le mostre in Project
Room sono ad ingresso gratuito.
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