lunedì 2 marzo 2020

The ballad of forgotten places degli artisti Botto&Bruno entra nelle collezioni dei Musei Reali. Il progetto di Fondazione Merz esposto alla Galleria Sabauda

L’opera The ballad of forgotten places degli artisti Botto&Bruno dal 20 febbraio è entrata a far parte delle collezioni dei Musei Reali. Il progetto, promosso dalla Fondazione Merz, vincitore della terza edizione del concorso Italian Council (2018), ideato dalla Direzione Generale Creatività contemporanea e Rigenerazione urbana del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, ha come fine la promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo. L’opera è allestita al primo piano della Galleria Sabauda, nella neobarocca Sala degli Stucchi, e propone uno sguardo contemporaneo e riflessioni sul tema della memoria e della cura delle tracce del tempo. La sala infatti, frutto della stratificazione di edifici che vanno dalle rimanenze romane agli anni Settanta del Novecento, contestualizza l’opera in un luogo di transiti, in sintonia con l’intento degli artisti torinesi. 

L’installazione riunisce proprio le tracce e i segni del tempo e delle culture che l’hanno modellata e costruita. Nella visione di Botto&Bruno «i luoghi marginali hanno bisogno di essere protetti e curati e soprattutto hanno bisogno che le persone si attivino a conservarne la memoria». Da questa riflessione, ispirandosi alle parole di Marc Augé per il quale «il nostro tempo non produce più rovine perché non ne ha il tempo», gli artisti hanno concepito una struttura che evoca una rovina contemporanea, le cui pareti esterne costituiscono i resti di un’architettura modernista e dell’utopia che rappresenta. 
 
Si tratta di una struttura praticabile di grandi dimensioni al cui interno, dalle pareti al pavimento, si può osservare l’immagine di un paesaggio suburbano caratterizzato da ossidazioni, macchie e reperti, una sorta di foto che ritrae l’azione del tempo. Al centro dello spazio, sopra un basamento, un libro di trecento pagine raccoglie una serie di fotografie scattate dagli artisti in venti anni di lavoro, modificate pittoricamente con la stessa tecnica delle immagini a parete, che testimoniano luoghi scomparsi, alterati e dimenticati. 
 
«L’idea di una casa che, seppur fragile, diroccata, scelga di proteggere la memoria di questi luoghi perduti» – spiegano Botto&Bruno«ci sembra l’unica via per poter costruire le basi per un nuovo e più costruttivo approccio per affrontare le problematiche sull’ambiente». Il museo che ospita l’opera ha quindi il compito di proteggere questa rovina, che a sua volta ha la responsabilità di conservare e trasmettere la memoria di luoghi fragili e dimenticati. 
 
The ballad of forgotten places si configura come una profonda riflessione sulla contemporaneità e sul ruolo dell’arte quale strumento, non solo di lettura o narrazione della società, ma anche indispensabile motore di trasformazione estetica del presente. 
 
La collocazione dell’installazione di Botto&Bruno ai Musei Reali rappresenta la tappa conclusiva di un viaggio che ha raggiunto Atene (National Museum of Contemporary Art (EMST), 4 dicembre 2018 - 20 gennaio 2019, per poi spostarsi a Lisbona (Carpintarias de São Lázaro, 11 aprile – 5 maggio 2019) e Nizza (Le109: Pôle De Cultures Contemporaines, 22 novembre – 1 dicembre 2019).

Il progetto è stato realizzato in stretta collaborazione con il Segretariato regionale per il Piemonte del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo che ha sviluppato l'installazione con Fondazione Merz e individuato nei Musei Reali la sua destinazione finale, con l’obiettivo di incrementare la collezione di arte contemporanea, come previsto dal bando.

Musei Reali Torino – Galleria Sabauda, Piazzetta Reale 1 - Torino



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