In questi
giorni sono iniziate in Piemonte le sanificazioni da parte
dell'Esercito nelle case di riposo maggiormente colpite
dall’emergenza coronavirus. I primi interventi sono stati
effettuati a Casal Cermelli e Silvano d’Orba, provincia di
Alessandria. Le stesse operazioni, affidate ai Nuclei di disinfettori
della Brigata Alpina “Taurinense”, verranno effettuate in
una struttura di Torino e così via in tutte le province del Piemonte
per la sanificazione di oltre 30 case di riposo e di circa 2.700
posti letto, coinvolgendo complessivamente una cinquantina di
militari.
Due sono le
fasi previste dai protocolli per la disinfezione preventiva
utilizzati dal personale militare. Nella prima fase viene operata la
detersione degli ambienti, mediante l’utilizzo di sali di ammonio
quaternari, che, oltre a pulire e rimuovere lo sporco dalle superfici
trattate, permette l’attivazione delle sostanze utilizzate
successivamente. La seconda fase prevede la disinfezione, mediante
l’ipoclorito di sodio, ossia la candeggina, con lo scopo di
rimuovere e uccidere gli agenti biologici con una funzione biocida.
Inoltre da
lunedì 27 aprile saranno operativi i 25 infermieri militari che lo
Stato Maggiore della Difesa ha messo a disposizione del Piemonte per
l’emergenza covid19 nelle case di riposo del territorio. Il gruppo
verrà salutato alle 10,30 dal commissario dell’Unità di crisi
della Regione Piemonte, Vincenzo Coccolo, e dall’assessore
regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi,
alla caserma Riberi di Torino, che è stata peraltro messa a
disposizione della Regione per ospitare persone in via di guarigione
che non hanno possibilità di isolamento domiciliare.
«Siamo
riconoscenti allo Stato Maggiore della Difesa – osserva il
commissario Coccolo – per l’apporto che sta offrendo al
Piemonte in questo difficile momento della sua storia. Il legame con
le istituzioni militari è di grande conforto per chi si trova
nell’emergenza, con la garanzia della massima affidabilità».

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